Le terre dell'Emilia-Romagna
Una mostra che descrive i principali tipi di suolo presenti in Emilia-Romagna attraverso una serie di pannelli facilmente trasportabili che consentono di allestire la mostra ovunque se ne faccia richiesta. La mostra è costituita da pannelli in policarbonato alveolare e così distribuita: 1 pannello (cm 50x70) che introduce il concetto di suolo in pedologia; 1 pannello (cm 169 x 79) in cui è riportata la Carta della Regione Emilia Romagna, in scala 1:250.000, che illustra la distribuzione delle otto principali Unità di Terre con una fotografia del paesaggio che ritrae ciascuna unità; 8 pannelli (cm 50 x 99,5) in cui vengono riportate le foto del profilo del suolo, rappresentativo delle otto principali Unità di Terre, arricchiti da semplici testi divulgativi. 1 pannello (cm 50x70) in cui vengono riportate le funzioni del suolo. Fonte: Fao 2015. 3 pannelli (cm 50x50) che classificano i principali servizi ecosistemici forniti dai suoli dell'Emilia-Romagna. Completano la mostra 4 pannelli (cm 99,5x99,5) con ingrandimenti di 4 tipi di suolo.
In natura esistono tanti tipi di rocce, di piante, di animali e anche di suoli:diversi per origine, profondità, fertilità, e che variano da luogo a luogo. In Emilia Romagna ci sono otto grandi tipi di "terre" caratterizzate da suoli significativamente diversi per processi di formazione, caratteri e comportamento.
L’Emilia Romagna è caratterizzata da otto grandi ambienti in cui sono presenti suoli con specifiche peculiarità. Dall’Appennino alla Costa si succedono suggestivi paesaggi talvolta molto diversi tra loro. Dalle praterie di alta quota e dai boschi dell’”alto appennino” si scende ai ripidi versanti del “medio appennino”, per passare ai dolci paesaggi collinari del “basso appennino” e al “margine appenninico”, balcone morfologico dove la pianura incontra i primi rilievi. I corsi d’acqua che scendono dai monti hanno contribuito in maniera determinante alla formazione della porzione emiliano-romagnola della pianura padana, costruendo un’alternanza di “dossi” e “valli” che, colonizzate fin dall’antichità, sono diventate via via sede di insediamenti abitativi e di coltivazioni agricole di pregio.
Dai “dossi fluviali” e dalle “valli bonificate”, andando verso il mare, si incontrano due ambienti molto suggestivi, la “pianura deltizia”, opera del fiume Po, interessata da grandi opere di bonifica idraulica fino alla metà del secolo scorso e la “pianura costiera”, intensamente antropizzata, ma con luoghi di grande suggestione nelle aree che sono state preservate.
Ad una così grande varietà di paesaggi corrisponde una ancor più grande ricchezza di suoli, diversi per origine, profondità, fertilità.