Geologia, suoli e sismica

L'Area Geologia suoli e sismica supporta le politiche regionali collegate all’ambiente e alla pianificazione territoriale, soprattutto attraverso la produzione di sistemi informativi territoriali e di cartografie geologiche, pedologiche e geo-tematiche. Nel campo della riduzione del rischio sismico e del monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali come mareggiate e frane, si pone l'obiettivo di mitigarne gli impatti sul territorio e sulla popolazione. Inoltre lavora per identificare e studiare le risorse naturali come acque, suoli, energia geotermica, risorse minerali

Il contributo della geologia al maxi-intervento di ripascimento della costa romagnola

I giacimenti sottomarini di sabbie e il sistema In_Sand: due risorse a disposizione della Regione per il ripascimento del litorale

Parte da Riccione il Progettone 4, un maxi-intervento di ripascimento della costa romagnola. Sette le località e 11 km di litorale interessati dall’intervento con cui si trasferiranno 1 milione e 90 mila metri cubi di sabbia.

La sabbia proviene dai giacimenti sottomarini individuati, grazie alla ricerca geologica, sui fondali al largo della costa emiliano-romagnola alla profondità di 30-50 metri ovvero a una distanza di circa 30-40 miglia dalla linea di riva. Le ricerche di geologia marina hanno evidenziato, sin dagli anni ’70, i primi potenziali depositi; a partire dalla metà degli anni ‘80, la Regione ha stipulato accordi con il CNR -Idroser e Arpae per ricerche specifiche che hanno permesso di individuare, fino a oggi, circa 220 milioni di metri cubi di sedimenti fruibili per il ripascimento delle spiagge emerse o della porzione sommersa.

I giacimenti sottomarini di sabbie

Cosa ci fanno delle sabbie in fondo al mare così lontano dalla costa? Queste sabbie rappresentano antiche spiagge che si sono formate durante le fasi di risalita del livello del mare al termine dell’ultima glaciazione. Intorno a 20.000 anni fa, tutto l’alto Adriatico era occupato da una pianura alluvionale e la linea di costa era all’altezza di Pescara. Lo scioglimento dei ghiacciai generò, tra 12.000 e 5.500 anni fa, la risalita del livello del mare e il conseguente arretramento della linea di riva per centinaia di chilometri verso terra. Durante l’avanzata del mare, si formarono localmente delle spiagge che poi furono abbandonate e oggi affiorano come “relitti” di un tempo che fu sul fondo dell’Adriatico. Questi depositi, che oggi si trovano a una profondità compresa fra 30 e 50 m, costituiscono giacimenti di primaria importanza per il recupero di sabbie da utilizzare nel ripascimento delle spiagge.

La gestione dei giacimenti: In_Sand uno strumento a servizio della progettazione

Tutti i dati relativi a questi giacimenti sono organizzati nel Sistema informativo per la gestione della sabbia offshore nei progetti di protezione costiera (In_Sand). Sviluppato in collaborazione con ISMAR-CNR, In_Sand contiene tutti i dati e le elaborazioni cartografiche relative ai depositi di sabbie sottomarini e consente l’archiviazione, la consultazione e l’analisi rapida delle informazioni supportando in modo concreto il processo decisionale e l’elaborazione dei progetti.

Già a partire dal “Progettone 3”, attuato nel 2016, si è sperimentata l’efficacia dello strumento in_Sand, che ha consentito alla Regione di elaborare il progetto esecutivo in pochi mesi, riducendo fortemente i tempi, con un conseguente vantaggio sia per le attività logistiche ed amministrative sia per l’ottimizzazione delle risorse economiche disponibili.

Per il “Progettone 4”, in_Sand ha reso disponibili i dati per l’elaborazione di un piano di sfruttamento ottimale dell’area al fine di garantire l’estrazione del volume previsto, pari a 1.090.000 m3, senza depauperare il giacimento.

Lo studio geologico si rivela strategico per affrontare in modo efficace e sicuro gli interventi di difesa costiera e per l’uso sostenibile delle risorse. Bisogna infatti ricordare che queste sabbie, come tante altre risorse di cui abbiamo bisogno, sono una risorsa finita e non rinnovabile, strategica per la difesa costa da cui dipende la crescita dell’economia blu.

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Tratta da La Pianura, (a cura di Amorosi A. e Pignone R.). La linea di costa all’ultimo acme glaciale, quando il livello del mare era circa 120 m più basso di quello attuale, e nel periodo di massima ingressione verso terra quando il mare invadeva una larga parte della Pianura padana e della pianura veneto-friulana.

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Giacimenti sabbie: ubicazione dei depositi sabbiosi sottomarini al largo della Regione Emilia-Romagna (immagine tratta da Sistema Informativo per l’utilizza della risorsa sabbia offshore nei progetti di protezione costiera: geodatabase in_Sand, Regione Emilia-Romagna e CNR-Ismar).

 

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