In natura esistono tanti tipi di rocce, di piante, di animali e anche di suoli:diversi per origine, profondità, fertilità, e che variano da luogo a luogo. In Emilia Romagna ci sono otto grandi tipi di "terre" caratterizzate da suoli significativamente diversi per processi di formazione, caratteri e comportamento.




L’Emilia Romagna è caratterizzata da otto grandi ambienti in cui sono presenti suoli con specifiche peculiarità. Dall’Appennino alla Costa si succedono suggestivi paesaggi talvolta molto diversi tra loro. Dalle praterie di alta quota e dai boschi dell’”alto appennino” si scende ai ripidi versanti del “medio appennino”, per passare ai dolci paesaggi collinari del “basso appennino” e al “margine appenninico”, balcone morfologico dove la pianura incontra i primi rilievi. I corsi d’acqua che scendono dai monti hanno contribuito in maniera determinante alla formazione della porzione emiliano-romagnola della pianura padana, costruendo un’alternanza di “dossi” e “valli” che, colonizzate fin dall’antichità, sono diventate via via sede di insediamenti abitativi e di coltivazioni agricole di pregio.

Dai “dossi fluviali” e dalle “valli bonificate”, andando verso il mare, si incontrano due ambienti molto suggestivi, la “pianura deltizia”, opera del fiume Po, interessata da grandi opere di bonifica idraulica fino alla metà del secolo scorso e la “pianura costiera”, intensamente antropizzata, ma con luoghi di grande suggestione nelle aree che sono state preservate.
Ad una così grande varietà di paesaggi corrisponde una ancor più grande ricchezza di suoli, diversi per origine, profondità, fertilità.