Terre e rocce da scavo
Il "Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo" (DPR n.120/2017) annovera il suolo come possibile materiale da scavo (Art.2, comma 1, lettera b) e come potenziale sottoprodotto una volta verificata la sua idoneità alla caratterizzazione ambientale.
I suoli o i terreni scavati durante la realizzazione di opere urbanistiche, edilizie e infrastrutturali, che risultano essere sottoprodotti ai sensi del DPR n.120/2017, possono essere riutilizzati, sulla base delle loro qualità intrinseche, in aree destinate a interventi di rigenerazione urbana. Questa pratica permette di ricostituire luoghi di naturalità, in un’ottica di economia circolare, che contribuiscono all’equilibrio ecosistemico e ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici consentendo, ad esempio, lo stoccaggio di carbonio.
Nell’ambito del progetto SOS4LIFE sono state redatte le “Linee guida per la rimozione, gestione e riapplicazione del topsoil” che vogliono fornire degli orientamenti concreti affinchè il primo orizzonte del suolo (topsoil), rimosso dai luoghi di escavazione, possa essere riutilizzato per ricoltivare nuovo suolo in aree precedentemente impermeabilizzate. Le linee indicano quali accorgimenti adottare in fase di estrazione, deposito intermedio e lavorazione del suolo, in modo da non disperdere la risorsa suolo e da evitare la sua degradazione. Le linee inoltre propongono un metodo per la determinazione delle qualità intrinseche del suolo attraverso l’utilizzo delle cartografie tematiche disponibili sui portali regionali senza la necessità, quando non è possibile, di fare ulteriori approfondimenti.
Norme e atti
- DPR 13 giugno 2017 n. 120, Disciplina semplificata per la gestione delle terre e rocce da scavo
- Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale"
- L.R. 21/12/2017 n. 24. Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio
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Decreto_del_9_ottobre_2020_GU_281_11-11-2020.pdf (pim.mi.it)
- Legge 14 gennaio 2013 n. 10 Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani