Fauna

Gli uccelli

Fra le oltre 120 specie di vertebrati di cui è stata registrata la presenza nella riserva, il gruppo piú appariscente è senza dubbio gli uccelli. Durante il processo di rinaturalizzazione conseguente all'abbandono, le tre zone, ma soprattutto lo stagno, sono state rapidamente colonizzate da numerose specie, anche per la vicinanza di aree ornitologicamente molto importanti, che influenzano tuttora varietà e consistenza del popolamento della riserva. Molte specie, infatti, una volta memorizzata l'ubicazione delle zone umide, le frequentano regolarmente nel corso dei loro spostamenti quotidiani dai dormitori verso le aree di alimentazione e viceversa. E' il caso del gabbiano comune, del gabbiano reale e dell'airone cenerino in tutti i mesi dell'anno, del cormorano in inverno, della nitticora nel periodo estivo, di numerose specie di anatre durante le migrazioni. Abbastanza numerosa e diversificata è anche la comunità di specie nidificanti. Le piú caratteristiche e facilmente osservabili sono tuffetto, svasso maggiore, germano reale, gallinella d'acqua, folaga e tarabusino. Diversi sono anche i passeriformi, come pendolino, usignolo di fiume e rigogolo, tipici delle macchie boscose con vegetazione igrofila. Di rilevante interesse è la presenza del gufo comune, che per la nidificazione utilizza esclusivamente vecchi nidi abbandonati da gazze.

I vertebrati

Tra le altre specie di vertebrati presenti, oltre alla testuggine palustre, che è un po' il simbolo della riserva, sono da segnalare alcune fra quelle tipiche dei corsi d'acqua di pianura: pesce gatto, carassio, carpa, natrice tassellata e natrice dal collare; altre ancora, biacco, ramarro, raganella, rana dalmatina; anzichè lepre e riccio, svolgono parte del ciclo biologico nelle siepi e nelle fasce con alberi e arbusti ai bordi delle zone umide.