Zps Valli Mirandolesi (autore M.Palazzini)

In linea con quanto previsto dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, la Commissione europea ha suggerito agli Stati Membri di redigere dei documenti pluriennali, denominati PAF - Prioritized Action Framework, attivati per la prima volta nel periodo 2014-2020, che individuano i fabbisogni e le priorità di gestione dei siti Rete Natura 2000, fornendo una panoramica delle misure di conservazione e delle necessità economiche per attuarle.

Le misure da individuare nei PAF sono intese principalmente ad assicurare “il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di importanza unionale, tenendo conto al contempo delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali”.

Il PAF rappresenta un'opportunità per una più efficace pianificazione delle risorse e delle azioni da realizzare per l'attuazione di Rete Natura 2000, con il coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili, l'integrazione delle priorità di settore nelle diverse politiche e la promozione di sinergie nell'uso dei fondi.

Per questi motivi la Regione ha approvato l'aggiornamento del PAF regionale per il settennio 2021-2027 (DGR n. 2021/2021) in cui sono indicate le priorità per la tutela e la gestione della Rete Natura 2000 e le relative Misure necessarie per realizzarle tenendo conto delle Misure di Conservazione e dei Piani di Gestione dei siti Rete Natura 2000 approvati. Sono indicate anche le possibili fonti dei finanziamenti europei necessari (FEASR, FSE, FESR, FEP, LIFE).

Il PAF prevede, inoltre, misure supplementari e il fabbisogno finanziario connesso, relativi all’infrastruttura verde anche fuori Natura 2000 importanti per il rafforzamento della Rete ecologica (la rete cioè che collega le aree protette e i siti Natura 2000). È fondamentale, infatti per la gestione dei territori esterni alla Rete Natura 2000, che sia prevista una gestione coerente al mantenimento dei principali corridoi ecologici, tale da garantire i flussi biotici, scongiurando effetti di isolamento delle aree ad elevata naturalità e quindi dei siti della RN2000.

Le azioni riguardano la salvaguardia, la regolamentazione, il monitoraggio e la formazione e divulgazione. Qualche esempio: interventi di ampliamento della rete ecologica regionale e di miglioramento ambientale e forestale; incentivi e indennizzi per un’agricoltura sempre più attenta alla biodiversità; promozione della pesca sostenibile. Senza dimenticare la comunicazione: per far conoscere questo importante patrimonio e valorizzarlo anche in chiave turistica.

La realizzazione delle misure indicate nel PAF porterà certamente all’adempimento di una parte consistente degli obblighi imposti dalle Direttive UE “Habitat” e “Uccelli” ma contribuirà anche al raggiungimento di alcuni obiettivi inerenti alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla tutela e al miglioramento di servizi ecosistemici legati, ad esempio, alla regolazione del deflusso idrico e dell’equilibrio ossigeno/CO2, e, perché no, anche alla percezione estetico-ricreativa del territorio con conseguenze positive perfino sulle attività produttive come il turismo.

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