Riserva regionale Alfonsine
Tre piccoli frammenti degli ambienti che un tempo caratterizzavano la pianura.
Carta di identità
Istituita nel 1990.
12 ha.
Provincia di Ravenna.
Comune di Alfonsine.
Tre piccole oasi distinte per un rifugio di biodiversità nell'uniforme distesa della pianura padana orientale, in provincia di Ravenna, a metà strada tra le Valli di Argenta e quelle di Comacchio, nei pressi del parco del Delta del Po. Un'area protetta di pochi ettari, di proprietà comunale, con un ruolo strategico per l'educazione ambientale e per la conservazione del paesaggio di bassa pianura legato all'acqua. L'area più estesa è quella della fascia boscata del canale dei Mulini: tra una chiusa ottocentesca e il fiume Reno, si estende lungo il tratto terminale di un canale dismesso e oggi ospitante una stretta fascia di bosco igrofilo a salice bianco, anche con piante di notevoli dimensioni, associato a pioppi, olmi e vari arbusti. Il tratto più asciutto a primavera è impreziosito dalla presenza di alcune varietà di orchidee selvatiche. Più a est si trova la seconda area, forse più nota della riserva, e cioè lo Stagno della Fornace Violani, un'ex cava di argilla che serviva l'adiacente fornace ora demolita. Qui si è formato uno stagno perenne alimentato dalla falda freatica, con una fascia di canneto lungo le sponde. La parte che rimane emersa ospita una boscaglia di arbusti, pioppi e salici, dove nidificano specie interessanti di uccelli come il pendolino e il rigogolo. L'area ospita e tutela una popolazione significativa di testuggine palustre, rettile acquatico ormai raro e simbolo stesso della riserva. Infine, la terza area è costituita dal cosiddetto Boschetto dei Tre Canali, un vero e proprio triangolo di verde stretto all'incrocio dei canali Tratturo, Arginello e Canalina. Si tratta di un bosco golenale che spesso viene sommerso durante le piene, e a causa della scarsa permeabilità del terreno l'acqua tende a ristagnarvi a lungo, favorendo il canneto; vi fioriscono iris gialli e l'euforbia palustre e la protetta campanella maggiore, con anche alcuni maestosi esemplari di farnia. Di recente nel bosco si è insediata una piccola garzaia, ove nidificano assieme garzetta, nitticora e airone cenerino.