Disponibile il report sulla biodisponibilità dei metalli pesanti nel suolo
I suoli contengono naturalmente metalli pesanti in quantità variabili a seconda della roccia/sedimento su cui si sono formati. A questo contenuto naturale, si aggiunge nello strato più superficiale (chiamato anche”top soil”) il contributo legato alle attività umane relative all’uso del suolo, alla gestione agronomica e alla ricaduta atmosferica.
I metalli contenuti nello strato superficiale possono andare incontro ad assorbimento da parte delle piante per azione delle radici e/o a lisciviazione in profondità per azione dell’acqua piovana. Questa porzione, detta biodisponibile, è quella che maggiormente interagisce con gli organismi della biosfera e influisce sulla salute dell’uomo e dell’ambiente in generale pertanto, .la valutazione della biodisponibilità costituisce l’ultimo tassello delle conoscenze relative ai suoli per quanto riguarda la valutazione del rischio per la salute e per l’ambiente.
Dal 2014 al 2020 l'Area Geologia, Suoli e Sismica, in collaborazione con il laboratorio della sezione ARPAE di Ravenna, ha studiato la biodisponibilità di alcuni metalli pesanti (As, Cr, Ni, Cu, Zn, Pb, Sn) in campioni superficiali di suolo. I risultati completi dell’indagine sono ora disponibili on line nel rapporto “Biodisponibilità dei metalli pesanti nel suolo” e nella omonima pagina del sito in cui sono dettagliati anche gli aspetti relativi alle tecniche di analisi e agli standard utilizzati.