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Introduzione

Lo studio "L’influenza dell'ambiente deposizionale delle areniti marino-costiere nell'Appennino settentrionale (Italia) nel comportamento degli acquiferi: una chiave interpretativa per la gestione delle risorse idriche in uno scenario di cambiamento climatico" (titolo originale: “Depositional environment of shallow-marine arenites in the Northern Apennines (Italy) affects aquifer performance: an interpretive key to groundwater management in a climate change scenario” ) sottolinea il ruolo fondamentale degli ambienti deposizionali nel modellare le caratteristiche idrogeologiche dell'acquifero arenitico della Formazione Pantano.

La Formazione Pantano, di età miocenica (Burdigaliano superiore-Langhiano inferiore), affiora con uno spessore di circa 350 metri tra Modena e Bologna e rappresenta una risorsa chiave per l'acqua potabile nell'Appennino settentrionale. Attraverso una serie di indagini geologiche, idrogeologiche e geochimiche su membri distinti della Formazione Pantano, lo studio ha evidenziato l'influenza degli ambienti deposizionali sulle prestazioni dell'acquifero (ad esempio, la capacità di ricarica e di stoccaggio come la portata delle sorgenti). In particolare, lo studio ha fatto emergere come le facies sedimentarie formatesi in ambienti prossimali vicino alla paleo-linea di costa, presentino una maggiore conducibilità idraulica, un potenziale di ricarica e un accumulo maggiori rispetto a quelle formatesi in una posizione più distale (piattaforma aperta). La modellazione numerica ha indicato la fattibilità di un prelievo sostenibile di acque sotterranee, soprattutto nelle facies prossimali, offrendo una misura di mitigazione per le future sfide di approvvigionamento idrico durante la siccità.

In questo modo, le formazioni rocciose che si sono formate in un ambiente di mare poco profondo che affiorano in altri settori dell'Appennino settentrionale hanno un grande potenziale per mitigare la carenza di acque sotterranee durante la siccità e dovrebbero essere oggetto di ulteriori indagini idrogeologiche.

Lo studio indica come l'interpretazione degli ambienti deposizionali potrebbe guidare future applicazioni in altri settori dell'Appennino settentrionale poco studiati dal punto di vista idrogeologico.

Ultimo aggiornamento: 04-02-2025, 13:36

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