Accedi alla cartografia interattiva

Il sito è stato realizzato nell'ambito del Programma di informazione ed educazione ambientale INFEA della Regione Emilia-Romagna (bando 2009 - 2010) Progetto "Gessi dell'Emilia-Romagna".

Avvertenza

Si specifica che sito e schede descrittive non danno indicazioni sulla sicurezza dei luoghi descritti o, in generale, sulla loro accessibilità in condizioni di sicurezza.
Grotte, doline e inghiottitoi  per una visita richiedono competenze specifiche, attrezzature adeguate e la presenza di Speleologi esperti. Gran parte di questi ambienti si trova all'interno di Parchi, Riserve naturali e Aree protette e quindi l’accesso è sottoposto a regolamentazione specifica. Le visite, limitate comunque a poche cavità adeguatamente attrezzate, possono essere svolte accompagnati da Guide Speleologiche riconosciute dai Parchi. Per visite che abbiano uno scopo di ricerca e studio ci si può avvalere degli Speleologi dei Gruppi affiliati alla Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna (www.fsrer.it).
La Regione si solleva al proposito da qualunque responsabilità.

Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino emiliano-romagnolo patrimonio mondiale dell’Umanità

Il Comitato internazionale Unesco ha iscritto il Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale nella lista dei beni naturali del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco (Riyad - Arabia Saudita,19 settembre 2023).

Le grotte e i fenomeni carsici racchiusi nelle sette aree di cui è composto il sito sono ufficialmente riconosciute come valore universale per le loro caratteristiche di unicità e rappresentatività a livello mondiale. Tutte le grotte che ricadono nel sito UNESCO sono censite nel Catasto delle cavità naturali dell’Emilia-Romagna.

Visita il sito del progetto Carsismo e grotte nelle evaporiti dell’Appennino settentrionale - Patrimonio mondiale UNESCO

Il Catasto delle grotte d'Italia

Il Catasto Nazionale delle Grotte d'Italia, nato nel 1928 e gestito dal 1957 dalla Società Speleologica Italiana (SSI), è formato dall’insieme dei dati che determinano la posizione topografica e l’estensione accessibile delle cavità naturali esistenti sul territorio nazionale e ne consente l’identificazione univoca.

Il Catasto Nazionale dal 1973 si è dotato di una struttura decentrata su base regionale, in alcuni casi riconosciuta ed ufficializzata da specifiche leggi regionali, la SSI promuove e coordina il Catasto delle Grotte d'Italia tramite la Commissione Catasto, organo permanente consultivo e organizzativo che riunisce i curatori regionali.
In ciascuna regione amministrativa la Federazione Regionale di Speleologia o in assenza, l’assemblea degli speleologi della regione, gestisce il proprio Catasto delle Grotte.

Il Catasto delle Grotte dell’Emilia-Romagna

Nella nostra regione la Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna (FSRER) , gestisce un elenco di tutte le cavità naturali scoperte ed esplorate dai Gruppi Speleologici operanti sul territorio, elenco che trova origine da un primo nucleo di 122 grotte inserite già nel 1934 nel primo Catasto Nazionale, allora conservato a Postumia.

ProvinciaGessi messinianiGessi triassiciAltroTOTALI

PIACENZA

15

15

PARMA

16

16

REGGIO EMILIA

62

127

58

247

MODENA

80

80

BOLOGNA

242

68

310

RAVENNA

263

14

277

FORLI'-CESENA

9

26

35

RIMINI

22

6

28

FERRARA

0

TOTALE  1008

Il WebGis delle Cavità naturali dell’Emilia-Romagna

Dal 2009 l'Area Geologia, Suoli e Sismica (AGSS) è responsabile della gestione informatica del Catasto delle Cavità Naturali della Regione Emilia-Romagna redatto dalla Federazione Speleologica Regionale dell’Emilia-Romagna (FSRER); procede alla georeferenzazione degli ingressi delle cavità e alla strutturazione dei dati geografici e tabellari del catalogo, per la loro integrazione nel sistema informativo dell'AGSS. Questo tipo di gestione integrata dei dati ha reso possibile la creazione di un progetto cartografico via web per la visualizzazione, l'analisi e l'interrogazione dei dati relativi alle cavità naturali, incrociati ad altri livelli informativi (topografia, geologia, foto aeree, ecc...). Un visualizzatore cartografico che permette di navigare all'interno di una mappa interattiva, con strumenti di posizionamento geografico e di interrogazione degli elementi presenti nei vari livelli cartografici che costituiscono la mappa.
La FSRER fornisce e mantiene costantemente aggiornati i dati identificativi e geografici, i rilievi grafici e la documentazione fotografica delle cavità a catasto e di nuova scoperta, presenti sul territorio regionale.

Il patrimonio speleologico dell’Emilia- Romagna

L’Emilia-Romagna è, in assoluto, la regione italiana con la minor estensione di rocce carsificabili presenti nel territorio. Nonostante questo, l’intenso e pluridecennale lavoro dei Gruppi aderenti alla Federazione Speleologica Regionale ha consentito l’esplorazione e lo studio di sistemi carsici gessosi che, per estensione e profondità, sono tra i maggiori dell’intera Unione Europea. Ogni anno nuove grotte si aggiungono a quelle già esplorate così ché il Catasto delle cavità naturali è da considerare una struttura in continuo aggiornamento.

Le grotte con il maggior sviluppo

NomeComuneSviluppo (m)

Complesso Carsico Spipola - Acquafredda

Pianoro - S. Lazzaro di Savena (BO)

10115

Complesso Carsico del Re Tiberio

Riolo Terme (RA)

4954

Complesso Carsico Stella - Rio Basino

Brisighella - Riolo Terme (RA)

4841

Abisso Luciano Bentini

Brisighella (RA)

2541

Complesso Carsico di Monte del Casino

Riolo Terme (RA)

2421

Complesso Carsico di Castelnuovo

Brisighella (RA)

2297

Grotta Michele Gortani

Zola Predosa (BO)

2185

Grotta Serafino Calindri

S. Lazzaro di Savena (BO)

1955

Tana della Volpe

Brisighella (RA)

1587

Complesso Carsico della Tanaccia

Brisighella (RA)

1553

Le grotte più profonde

NomeComuneDislivello (m)

Complesso Carsico di Monte Caldina

Villa Minozzo (RE)

*265

Complesso Carsico di Monte del Casino

Riolo Terme (RA)

214

Abisso Luciano Bentini

Brisighella (RA)

202

Complesso Carsico del Re Tiberio

Riolo Terme (RA)

194

Complesso Carsico Stella - Rio Basino

Riolo Terme (RA)

188

Tre Anelli

Riolo Terme (RA)

144

Abisso Mezzano

Riolo Terme (RA)

139

Complesso Carsico Spipola - Acquafredda

S. Lazzaro di Savena (BO)

131

Complesso Carsico Secca – Fumo

S. Lazzaro di Savena (BO)

128

Buca Romagna

Riolo Terme (RA)

117

* il maggior dislivello al mondo delle grotte nei gessi

Zone Speleologiche e Aree Carsiche

La compilazione delle schede catastali prevede, tra l'altro, la suddivisione del territorio regionale in Zone Speleologiche cioè zone omogenee sia dal punto di vista litologico che orografico, queste zone comprendono soprattutto aree in cui affiorano rocce carsificabili, ma anche aree in cui sono presenti grotte di origine prevalentemente tettonica.
In Emilia-Romagna le rocce carsificabili sono prevalentemente di origine evaporitica:
- evaporiti triassiche
- evaporiti messiniane
Raggruppando le Zone Speleologiche della regione che si trovano in territori costituiti da rocce carsificabili se ne ricavano cinque Aree Carsiche:

Classificazione delle grotte

Allo scopo di determinare una gerarchia fra le cavità inserite a catasto, in tempi e con intenti molto diversi, si è deciso di stabilire una "classificazione" utile per valutare in modo più oggettivo il patrimonio carsico della Regione.

TIPOLOGIA A
Grotte di massima importanza, di rilevanza generale per motivi: storici, folcloristici, culturali o scientifici. Cavità che presentano ingressi particolarmente evidenti che hanno sempre attirato l’attenzione creando interesse e il conseguente flusso di notizie, storie, leggende e ricerche caratterizzando la località in chi si aprono.

TIPOLOGIA B
Grotte di massima importanza speleologica per: dimensioni, particolarità geomorfologiche e idriche o biologiche. Cavità che, pur non avendo ingressi spettacolari, hanno caratteristiche interne molto importanti (collegate eventualmente a complessi carsici), tali da influenzare l’interesse per il territorio in cui sono contenute.

TIPOLOGIA C
Grotte di media importanza speleologica per dimensioni, particolarità geomorfologiche e idriche o biologiche. Cavità con dinamiche attive che interessano l’attività speleologica di ricerca e monitoraggio.

TIPOLOGIA D
Grotte di modesta importanza per dimensioni, particolarità geomorfologiche o biologiche, scarsamente o non interessate da attività idrica. Cavità relitto, piccole cavità tettoniche, non collegate a sistemi carsici.

TIPOLOGIA E
Grotte estinte per: occlusione naturale o artificiale, crollo, avanzamento di fronte di cava, ecc.

Distinte in: TIPOLOGIA E1 Cavità occluse;  TIPOLOGIA E2 Cavità distrutte

Contatti
Per segnalazioni tecniche scrivere a: