Geologia, suoli e sismica

L'Area Geologia suoli e sismica supporta le politiche regionali collegate all’ambiente e alla pianificazione territoriale, soprattutto attraverso la produzione di sistemi informativi territoriali e di cartografie geologiche, pedologiche e geo-tematiche. Nel campo della riduzione del rischio sismico e del monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali come mareggiate e frane, si pone l'obiettivo di mitigarne gli impatti sul territorio e sulla popolazione. Inoltre lavora per identificare e studiare le risorse naturali come acque, suoli, energia geotermica, risorse minerali

Resilienza delle sorgenti ai cambiamenti di ricarica indotti dal clima

Uno studio sulla sorgente Nadìa nell'Appennino settentrionale offre un modello di valutazione

Nelle regioni in cui le sorgenti sono una fonte predominante, come l'Appennino settentrionale, la resilienza delle sorgenti ai cambiamenti di ricarica indotti dal clima è fondamentale per l'approvvigionamento idrico e la conservazione dell'ecosistema. Si occupa di questo tema, l’articolo “Hydrogeological assessment of a major spring discharging from a calcarenitic aquifer with implications on resilience to climate change” pubblicato sulla rivista internazionale “Science of The Total Environment”.

La sorgente e l’acquifero

In questo studio, realizzato con il contributo dell’Area Geologia Suoli e Sismica, è stata esaminata la sorgente Nadìa, sita in prossimità del confine morfologico tra le valli dei fiumi Reno e Panaro, e per la quale si disponeva dei dati del monitoraggio secolare della portata e di una serie inedita di analisi multidisciplinari. L'acquifero è la Formazione di Pantano, composta principalmente da sabbie calcaree a grana medio-fine depositate in un ambiente marino poco profondo tra il Burdigaliano superiore e il Langhiano inferiore (Miocene inferiore-medio).

Una sintesi dei risultati

Lo studio mostra che la sorgente Nadìa presenta una notevole capacità di resistenza alle variazioni annuali della ricarica, come evidenziato dai valori stabili della portata minima. Sebbene la sorgente abbia subito una diminuzione della portata nell'ultimo secolo a causa dei cambiamenti climatici a lungo termine, sta diventando più resiliente su tempi interdecadali grazie alla transizione verso un sistema di drenaggio diffuso che mitiga l'impatto della riduzione della ricarica. L'eccezionale risposta della sorgente Nadìa, caratterizzata da un flusso di base sostenuto anche in caso di siccità, è attribuita a una combinazione di fattori, tra cui una consistente riserva di acque sotterranee, una complessa rete di faglie/fratture, instabilità dei versanti e dissoluzione carsica.

Le prospettive

La disponibilità di un monitoraggio della portata della sorgente lungo un secolo è stata un'informazione cruciale per comprendere la risposta della sorgente alla portata e trarre conclusioni sulla sua resilienza a lungo termine alle fluttuazioni della ricarica. Il proseguimento del monitoraggio a lungo termine e della ricerca in futuro sarà essenziale per convalidare e ampliare questi risultati nel contesto di condizioni climatiche mutevoli. Questa ricerca rappresenta un modello per la valutazione dei punti strategici di scarico delle acque sotterranee in contesti geologici simili all'Appennino settentrionale.

 

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ultima modifica 2024-02-01T10:23:06+02:00
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