Parchi, foreste e Natura 2000

Parco regionale Valli del Cedra e del Parma

Un mosaico di laghi e torbiere di origine glaciale tra le pareti spettacolari della montagna parmense

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Istituito nel 1995.
27.749,18 ha di superficie complessiva.
Provincia di Parma.
Comuni di Monchio delle Corti , Corniglio, Tizzano Val Parma, Neviano degli Arduini.


Un lago montano - Archivio Regione Emilia-RomagnaIl parco, che ha da poco ceduto parte del territorio al Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano, tutela l'alta valle del torrente Cedra, la selvaggia testata del torrente Bratica e la porzione inferiore dell'alta Val Parma. Lungo i rilievi della dorsale appenninica, tra i quali emerge il monte Sillara (1.859 m), spettacolari pareti rocciose si alternano a versanti più dolci rivestiti da brughiere a mirtillo e praterie. L'area è importante per l'aquila reale. Il territorio custodisce molte testimonianze delle ultime due glaciazioni, in particolare di quella würmiana. Nei secolari castagneti impiantati sui depositi morenici risaltano grossi massi erratici trascinati a valle dai ghiacciai, mentre negli ambienti d'alta quota diverse specie erbacee che sopravvivono in isolate stazioni relitte e gruppi di abete bianco, abete rosso e tasso presenti tra i boschi di faggio rimandano a periodo climatici più freddi. Ma il segno più evidente lasciato dai remoti ghiacciai sono i numerosi specchi d'acqua e torbiere sul fondo di conche e circhi glaciali, nei quali trovano rifugio preziose specie come il raro e colorato tritone alpestre. I laghi localizzati in prossimità del crinale mantengono un aspetto naturale, mentre altri, come il lago Ballano, sono stati parzialmente modificati a scopo idroelettrico. Per favorire la visita a questi delicati ambienti in lenta evoluzione sono stati allestiti due sentieri che collegano Prato Spilla, la nota stazione sciistica del parmense, con la piana di Lagdei, escursioni di diversa lunghezza che passano vicino ad alcuni di questi suggestivi laghi. Anche le torbiere, ambienti molto rari in Appennino, sono di notevole interesse naturalistico, in particolare per alcune piante erbacee caratteristiche quali il Trifoglio fibrino e l'Erioforo. Il centro principale è Monchio delle Corti, che dal medioevo ha goduto di una singolare forma di autogoverno basata su una pacifica democrazia. Un bell'itinerario tocca alcune delle quattordici corti richiamate dal nome del paese.

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ultima modifica 2023-02-24T16:07:26+02:00

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