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I Castelli di Matilde di Canossa

La riserva si trova al centro di un territorio indissolubilmente legato alla storia della potente casata dei Canossa, nel cuore dello stato feudale che la contessa Matilde governò a cavallo tra i secoli XI e XII, al tempo della lotta per le investiture. Nel castello di Canossa, le cui rovine si profilano lungo il crinale che fronteggia Rossena a est, il 27 gennaio 1077 si svolse, alla presenza di Matilde, il celeberrimo incontro tra Enrico IV e Gregorio VII, che valse all’imperatore l’assoluzione dalla scomunica papale.
Il castello di Rossena. Il massiccio profilo della rocca, che si erge su una ripida parete ofiolitica, è uno degli scorci più suggestivi di tutta l’area matildica. Insieme alla torre di Rossenella difendeva il castello di Canossa dalle aggressioni provenienti dalla valle dell’Enza. Nella seconda metà del ‘200 il castello passò ai da Correggio e agli inizi del ‘600 al ducato di Parma. La diocesi reggiana, che ne è attualmente proprietaria, lo ha concesso all’Istituto Superiore di Studi Matildici e ha provveduto al suo restauro nell’ambito dell’ultimo Giubileo. Nel castello, che è visitabile nei giorni festivi, si conservano alcune pareti affrescate. Alla base dello sperone roccioso sorge il piccolo borgo medievale, con tracce di antichi paramenti murari in diversi edifici.
La torre di Rossenella. Verso sud, a breve distanza da Rossena, si scorge la torre di Rossenella, sorta anch’essa in cima a un ofiolite sull’orlo di una ripida balza rossastra. Articolata su tre piani, aveva soprattutto funzioni di avvistamento (il rudere è stato acquisito dal comune di Canossa in vista del suo recupero).

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ultima modifica 2019-02-12T09:08:38+01:00
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