IT4020028 - SIC-ZPS - Monte Bellaria
Superficie: 309 ettari
Province e Comune interessati: PARMA - (Traversetolo)
Formulario
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Strumenti di gestione
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Descrizione e caratteristiche
Il sito è perimetrato poco a sud di Cronovilla, lungo l’area collinare tra Termina ed Enza, aggettante in riva sinistra di quest’ultimo, dal Castello di Guardasone su fino al Monte Bellaria e al sottostante Rio Varano, in fronte a Canossa (tra S.Polo e Ciano) e al Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto “Collina Reggiana – Terre di Matilde”.
È un’area geologicamente varia, seppur sostanzialmente monotona, che va dal margine padano plio-pleistocenico alle brecce con argille varicolori dominanti, attraversate da una fascia di argille a palombini che taglia trasversalmente il Monte Bellaria.
Un mare caotico di argille, dunque, un paesaggio sostanzialmente calanchivo ricco di praterie stagionali e cespuglieti, con coperture forestali ridotte in sviluppo ed estensione.
Dominano ambienti xerici, dal perialveo dell’Enza alle erosioni sovrastanti, alle creste calanchive sommitali.
Solo la parte occidentale verso il Rio Orio, analogamente solcata da erosioni calanchive, appare più boscata anche perché prevalentemente orientata a nord-ovest, quindi più fresca.
Mai comunque le quote, dal centinaio di metri iniziale, superano i 410 m del Bellaria e delle Brugne, in un sito analogo al vicino (poco al di là del Termina) dei Barboj di Rivalta.
Attività venatorie e una certa frequentazione turistica minacciano ambienti poco antropizzati, con qualche uso agricolo solo sul colle di Guardasone.
Gli habitat principali sono quelli di prateria e di ambiente aperto di tipo calanchivo, formazioni erbose secche seminaturali e cespugli dei Festuco Brometalia con orchidee (praterie perenni del *6210) e praterie terofitiche di cresta dei Thero-Brachypodietea (annue del *6220), contornati e alternati da prati a ginepro (5130) e praterie xeriche dei terrazzi alluvionali, garighe e rocciose dell’Alysso-Sedion albi (*6110). Le zone boschive di versante presentano tratti a roverelleti di impronta mediterranea (*91AA).
Puntiformi situazioni di ristagno idrico ai piedi dei calanchi completano un quadro xerico a forte impronta stagionale.
Vegetazione
Le componenti floristiche e le loro aggregazioni in senso vegetazionale hanno connotazioni secondarie nella componente rurale di frazioni ex-coltive e boscate a lungo trattate a ceduo.
Il contesto dei roverelleti a Quercus pubescens e Fraxinus ornus (con Acer campestre) rapidamente volge in ostrieti nei versanti più freschi, con acero opalo e, localizzati, esemplari di castagno anche vetusti da frutto non più coltivati.
I tipici boschi collinari di roverella e carpino nero si alternano a macchie e arbusteti di sanguinella, prugnolo e rosa canina, con facies a ginepro e a ginestra, in gran parte derivanti da ex-coltivi.
Completano il quadro discontinue formazioni ripariali di salici e pioppi lungo rii e colatoi.
Manca un elenco floristico completo, tuttavia sono segnalate alcune orchidee quali Orchis simia, O. morio, O. purpurea e quasi certamente Himantoglossum adriaticum, oltre a H.robertianum, in espansione, tra le tante presenti sia nelle praterie sia nelle formazioni erbacee inframmezzate agli arbusteti.
Importanti fioriture di Dittamo (Dictamnus albus) si possono incontrare sopra il paese di Castione.
Fauna
Certamente occorre un censimento faunistico completo e aggiornato, adatto a campionare ambienti selvatici adiacenti ad un importante corridoio ecologico per i migratori come l’Enza che, oltre alle opportunità alimentari e di sosta, offre attraenti alternative al desolante deserto antropico che la non lontana pianura padana presenta a chi usa spostarsi verso nord.
Attualmente sono rilevate specie ornitiche di ambienti aperti, praterie e aree marginali arbustate, come Succiacapre (Caprimulgus europaeus), Calandrella (Calandrella brachydactyla), Tottavilla (Lullula arborea), Calandro (Anthus campestris), Ortolano (Emberiza hortulana) e Averla piccola (Lanius collurio), e rapaci come le due Albanelle (Cyrcus cyanus e Cyrcus pygargus), Grillaio (Falco naumanni), Pellegrino (Falco peregrinus) e Biancone (Circaetus gallicus). Di passaggio è anche l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), come il più forestale Sparviere (Accipiter nisus). Tutt’altro che irrilevante è la fauna ornitica dell’adiacente lascia fluviale (Enza) con numerosi ardeidi e una colonia nidificante di Occhione (Burhinus oedicnemus) divenuta stanziale (da 4 anni è presente anche nel periodo invernale).
Non mancano invertebrati di ambiente forestale come il Cervo volante (Lucanus cervus) e la Falena dell’Edera (Euplagia quadripunctaria). Le conoscenze sulla fauna teriologica meritano approfondimenti: l’ambiente calanchivo costituisce zona riproduttiva per il Lupo (Canis lupus) a controllo di numerosi ungulati selvatici; è presente l’istrice e, tra i chirotteri, il Vespertilio maggiore Myotis myotis e il Ferro di Cavallo Rhinolophus ferrumequinum. Scarse le informazioni sull’erpetofauna: è segnalato il Tritone crestato Triturus carnifex tra gli anfibi tipici dei laghetti collinari (rane e tritoni). Non dovrebbero mancare la luscengola Chalcides chalcides, tipico sauro delle argille prative, e il ramarro.
Per saperne di più
Ricerca archeologica e valorizzazione del territorio di Guardasone (Traversetolo, Parma)
Percorso Anello Castione de' Baratti - Monte Bellaria. Boschi, praterie e calanchi.
Cartografia
Carta di dettaglio (PDF - 4.5 MB)