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Sito ampliato con DGR N. 1562/24

Superficie: 2371 ettari (agg. alla DGR N. 1562/24)
Province e Comuni interessati: REGGIO EMILIA (Canossa, Ciano d'Enza, San Polo d'Enza)

Il sito ricade interamente nella Riserva naturale regionale Rupe di Campotrera e nel Paesaggio protetto Collina reggiana - Terre di Matilde

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4030014 (PDF - 203.6 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia centrale

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 271.1 KB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 8.0 MB)

Piano di gestione (PDF - 253.2 KB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Rupe di Campotrera. Foto Giuliano Cervi, archivio Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna

Il sito è localizzato nella fascia pedecollinare tra Ciano d’Enza e Canossa, sul versante orientale della valle dell’Enza, ed è caratterizzato dall'alternarsi di un mosaico di colture estensive, praterie aride, vegetazione di macchia e boscaglia, lembi di boschi di latifoglie. Nella porzione Sud-Est è presente un'area di calanchi (su "argille scagliose") con substrato nudo soggetto ad erosione. Sul versante settentrionale del Rio Cerezzola, affluente dell’Enza, vi è un importante affioramento ofiolitico che nei pressi del castello di Rossena si presenta sotto forma di una imponente rupe con pareti verticali. A differenza delle altre rocce ofiolitiche situate a grande distanza dalla catena appenninica, costituite da serpentiniti di colore verde scuro, quelle del sito sono di colore rossastro a causa dell’ossidazione di composti ferromagnesiaci e includono basalti di eruzione suttomarina, contratti per repentino raffreddamento in caratteristici "cuscini" rocciosi tondeggianti. Il sito include vecchie cave, varie località di grande interesse storico testimoniale delle circostanti Terre Matildiche e per intero la Riserva Naturale Orientata Rupe di Campotrera di 56 ha.

Habitat e specie di maggiore interesse

Rossena. Foto Giuliano Cervi, archivio Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-Romagna

Habitat Natura 2000. 7 habitat di interesse comunitario, dei quali tre prioritari, coprono poco oltre un quarto della superficie del sito: formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee, formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica, pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica, prati pionieri su cime rocciose. Prevalgono tipi rupicoli e di prateria più o meno arbustata, con varianti oggetto di studio in quanto praticamente esclusive per la particolarità dell'affioramento ofiolitico, costituito prevalentemente da lave basaltiche con rare forme di mineralizzazione.  

Affioramenti basaltici con Sempervivum montanum e altre crassulente del genere Sedum. Foto Marco Pattuelli, Archivio Servizio Parchi e Risorse forestali della Regione Emilia-Romagna

Specie vegetali. Tra le specie rare e/o minacciate sono segnalate Camphorosma monspeliaca, Argyrolobium zanonii (Citiso argenteo, unica stazione regionale), Asperula laevigata, Pyrus amygdaliformis, Stipa etrusca e altre entità tipiche della flora ofiolitica ricca di particolarità legate all'estrema selettività del substrato (aridissimo, di problematico scambio e in più incline alla cessione di metalli pesanti e altri composti velenosi, il che comporta speciali e caratteristici adattamenti della vegetazione, come nanismo, glaucescenza,  pubescenza o, all'opposto, glabrescenza associata a crassulenza). Tra le numerose orchidee, vanno ricordate Himantoglossum adriaticum, di interesse comunitario e la rarissima Barlia robertiana.
Uccelli. Sono presenti almeno 4 specie di interesse comunitario nidificanti: Succiacapre, Calandro, Tottavilla e Ortolano, alle quali va aggiunta Averla piccola. Sulle rupi sono avvistati il codirosso spazzacamino, il picchio muraiolo e il gheppio, che frequenta la “Cava Piccola” e nidifica sulle cenge riparate delle pareti più impervie.
Altre specie faunistiche. Oltre ai tipici ungulati capriolo e cinghiale (occasionale il daino), sono presenti volpe, tasso, faina, lepre, riccio e talpa. Gli ambienti aridi e assolati sono ideali per lucertola muraiola, ramarro, orbettino e biacco. Presente ma poco diffusa è la vipera comune. Le pozze temporanee sui pianori sommitali richiamano, oltre a gerridi e altri insetti acquatici, una differenziata popolazione di anfibi, con rana verde, rospo comune, tritone punteggiato e tritone crestato, che in primavera utilizzano questi ambienti e le zone umide lungo il rio Cerezzola per riprodursi. Per quanto riguarda gli insetti, si ricordano l'icaro azzurro, il podalirio, la vanessa atalanta e altre farfalle.

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 5.0 MB) (agg. alla DGR N. 1562/24)

Inquadramento territoriale