Superficie: 192 ettari
Province e Comuni interessati: REGGIO EMILIA (Reggio Emilia)

Nel sito ricadono l' Area di riequilibrio ecologico Fontanile dell'Ariolo e l'Area di riequilibrio ecologico Oasi naturalistica di Marmirolo

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4030021 (PDF - 205.1 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Regione Emilia-Romagna

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 368.2 KB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 16.5 MB)

Piano di gestione (PDF - 436.3 KB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Testa di fontanile nella pianura coltivata. Foto Mario Vianelli, archivio Servizio Valorizzazione e Tutela del Paesaggio Regione Emilia-Romagna

Il sito, ampliato di 3 ettari presso Fogliano con DGR n.2006 del 29/11/2021, è di tipo planiziale e collocato alla periferia sud-est di Reggio Emilia. Racchiude l’ultimo e più meridionale grande fontanile dell’alta pianura reggiana, il fontanile ormai estinto di Ariolo presso Gavasseto e il corso del Rio Rodano dalla vecchia stazione di Fogliano giù fino a S.Maurizio, alle porte di Reggio, già sede di un’importante necropoli romana e dell’ARE Rodano-Gattalupa, non lontano dall’Oasi di Marmirolo. Tutta l’area era un tempo costellata di fontanili, oggi purtroppo ben poco è rimasto. La cosiddetta media pianura emiliana, tra Scandiano e Reggio, ancora ospita prati stabili polifiti e brani di paesaggio rurale con siepi, filari alberati e colture estensive, in un contesto fortemente antropizzato di strade e insediamenti. La testa di risorgiva normalmente ospita due distinte comunità di idrofite selezionate in base a profondità e velocità dell'acqua: una a Potamogeton e altre specie radicanti sommerse, l'altra a Lemna, Myriophyllum e altre specie galleggianti; a lato del corso di rii e canali, anche con piccole golene, sopravvivono lembi di macchia con Ontano, Salice cinereo, Frangola e Spincervino. L'area del fontanile e dell'asta del Rio sono di proprietà dell'amministrazione provinciale di Reggio Emilia. Il sito comprende cinque habitat d’interesse comunitario: due d’acqua dolce (uno di acque ferme e uno di acque correnti), due di prato e bordura umida e uno forestale di tipo ripariale più uno d'interesse regionale di tipo elofitico.

Vegetazione

L’ambiente è fortemente antropizzato e ridotti lembi di vegetazione naturale arborea o prativa sopravvivono esclusivamente lungo i corsi d’acqua. Più che di formazioni vegetazionali strutturate e complesse, si tratta di semplici frammenti poco estesi, in pratica di semplici presenze floristiche pressochè relittuali. Manca comunque un censimento completo e aggiornato e indubbiamente gli habitat segnalati, che contengono tali entità floristiche, meritano un ripristino. Le alberature ripariali di maggior pregio annoverano Alnus glutinosa e Salix cinerea, mentre le altre presenze floristiche di pregio si collocano in ambito acquatico o di prateria più o meno umida: Allium angulosum, un tempo frequente nei prati umidi, è oggi rarefatto per scomparsa degli habitat. Qui è non lontano dal suo limite settentrionale di distribuzione. Di ambiente analogo sono anche l’ombrellifera “dei fossi” Peucedanum venetum, poi Gratiola officinalis, Nasturtium officinale e Oenanthe aquatica. Da confermare la vistosa presenza di Leucojum aestivum, un tempo segnalato fin sotto le mura di Reggio, mentre nei margini più asciutti è ancora presente l'ormai rarefatto tulipano selvatico Tulipa sylvestris. Molto interessanti sono Rorippa amphibia e Euphorbia palustris nel contesto forzatamente ridotto a loro rimasto, nel quale rimane decisiva anche la difesa dei prati permanenti qui caratterizzati da Alopecurus rendlei.

Fauna

L’avifauna è rappresentata da 11 specie di interesse comunitario di cui due nidificanti: Airone bianco maggiore, Airone rosso, Albanella reale, Averla cenerina, Averla piccola (nidificante), Cicogna bianca, Falco di palude, Garzetta, Martin pescatore, Nitticora (nidificante) e Sgarza ciuffetto. Segnalati anche 17 uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409 di cui tre nidificanti (Balestruccio, Rondine e Upupa). Interessante e diffusa l’erpetofauna: sono presenti tra gli anfibi il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), specie di interesse comunitario, il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris), Rospo smeraldino (Bufo viridis) e Rana di Lessona (Rana esculenta); tra i rettili, invece, la Testuggine d'acqua (Emys orbicularis), specie di interesse comunitario, e la Natrice dal collare (Natrix natrix).
Per quanto riguarda l’ittiofauna è segnalata Cobite (Cobitis taenia), specie di interesse comunitario, e Spinarello (Gasterosteus aculeatus), poi Rutilus erythrophthalmus e il più comune Leuciscus cephalus.
Tra gli invertebrati sono segnalate due specie di interesse comunitario: il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) e il Lepidottero Lycaena dispar. Degni di nota anche l’insetto predatore acquatico Ditiscus marginalis, la sanguisuga cavallina Haemopis sanguisuga L., l’idrozoo Hjdra oligactis e la chiocciola acquatica Lymnaea stagnalis.

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 3.8 MB)

Inquadramento territoriale