Superficie: 773 ettari
Province e Comuni interessati: REGGIO EMILIA - 393 ettari (Gattatico, Montecchio Emilia, Sant'Ilario d'Enza), PARMA - 380 ettari (Montechiarugolo, Parma)

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4030023 (PDF - 498.9 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Regione Emilia-Romagna    

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 922.5 KB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 17.8 MB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Prato umido con fioritura di ranuncolo acquatico. Foto Roberto Tinarelli, archivio personale

Il sito è di tipo pedecollinare ripariale e si snoda al limite tra le due province di Parma e Reggio Emilia lungo il corso del Fiume Enza dallo sbocco in pianura fino ed oltre all’autostrada del Sole. Il territorio, interamente planiziale, esteso tra Fiesso - Gattatico a valle e Montechiarugolo - Montecchio Emilia a monte, comprende due aree distinte - l’una a Nord l’altra a Sud di S. Ilario d'Enza - all'interno delle quali si trova un articolato sistema di risorgive perenni e stagionali (tra i più importanti della regione, in particolare nei dintorni di Gattatico) e due tratti d'alveo del Fiume Enza, a sua volta alimentato da sorgive laterali. Gli habitat umidi fanno parte di due sistemi collegati ma distinti, quello fluviale con i diversi ambienti ripariali e quello dei fontanili, con acque mediamente più fredde e pulite a caratterizzare aree sorgentifere e fossi di scorrimento. Questi due sistemi naturali, i più preziosi del sito, si trovano immersi in un contesto agricolo con colture tradizionali, in particolare prati polifiti, con consistenti siepi e orli boscati (foreste ripariali a pioppi e salici). La platea golenale dell'Enza e il reticolo idrografico dei fontanili ospitano acque perenni e stagionali, stagnanti e correnti, nonché boschi (ripariali, d’interesse comunitario), siepi e zone aperte che costituiscono habitat per numerose specie faunistiche acquatiche stanziali e di passaggio, in particolare anfibi (tritoni), rettili (bisce d'acqua e testuggine palustre) e pesci, nonché alcuni uccelli (Occhione, Cavaliere d'Italia, Sterne).
Il sito comprende dodici habitat d’interesse comunitario, che coprono complessivamente poco meno di un terzo della superficie del Sito: quattro di acque ferme, quattro di acque correnti più tre habitat di prateria, dai margini e aggruppamenti di megaforbie igrofile alle formazioni erbose secche seminaturali dei Festuco-Brometalia. Quantitativamente domina però l'unico habitat forestale di saliceti e pioppeti tipicamente ripariali e non mancano un paio di ambienti d'interesse regionale a canneti e magnocariceti.

Vegetazione

Più che di formazioni vegetazionali particolari, di alcune presenze floristiche relittuali è opportuno accennare, mancando comunque un censimento completo e aggiornato. Le zone umide ospitano una comunità vegetale idrofitica complessa che a specie tipicamente ripariali come Salix cinerea e Tipha laxmanni associa specie acquatiche strettamente legate ad acque debolmente correnti come la stella d’acqua Callitriche stagnalis, la potamogetonacea eurosiberiana Groenlandia densa, la briofita Riccia fluitans e la tipica, quasi pianta simbolo dei fontanili con le sue fioriture azzurre, Veronica anagallis-acquatica. Sull’orlo dei fossi o di prato umido, ambiente quest’ultimo ormai estremamente frammentato e in forte rarefazione, sopravvivono l’ombrellifera Berula erecta, il pregevole Leucojum aestivum e, un tempo diffusissimo, il Crescione d’acqua Nasturtium officinale.  Gli habitat umidi sono contornati da colture erbacee permanenti, con tradizionali siepi e orli boscati di pregio anche paesaggistico. I boschi veri e propri sono quelli ripariali di pioppi e salici lungo l’Enza. Nei lembi di prateria più arida riferibile ai Festuco-Brometalia è segnalata l’orchidea a fioritura tardo primaverile Anacamptis pyramidalis.

Barbo (Barbus plebejus). Foto David Mazzoni, La pesca sportiva nelle acque interne RER 2004

Fauna

Notevole è l’avifauna, con segnalazioni per 36 specie di uccelli di interesse comunitario di cui 12 nidificanti (Tarabusino, Nitticora, Garzetta, Airone rosso, Cavaliere d’Italia, Occhione, Starna comune, Fraticello, Succiacapre, Martin pescatore, Calandro e Averla piccola). E’ presente almeno una garzaia storica di circa 50 nidi (Nitticore e Garzette). Tra gli anfibi elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43 è segnalata la presenza del Tritone italiano crestato (Triturus carnifex) e non mancano Bufo viridis, Hyla arborea e Rana dalmatina che si prevede saranno oggetto di interventi attivi di tutela. Tra i Rettili è segnalata la Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario. Tra i Pesci sono segnalate sette specie di interesse comunitario: Cheppia (Alosa fallax), Lasca (Chondrostoma genei), Savetta (Chondrostoma soetta), Vairone (Leuciscus souffia), Barbo (Barbus plebejus), Barbo canino (Barbus meridionalis), Cobite (Cobitis taenia). E’ da menzionare un’importante popolazione di Gobius gobius che vede nel tratto dell’Enza presso Gattatico una delle zone di maggiore concentrazione tra i corsi d’acqua delle province di Reggio Emilia e Modena. Da segnalare, inoltre, Padogobius martensi, endemismo padano-veneto.
Sono segnalate, infine, 3 specie di Invertebrati di interesse comunitario: il Gambero di fiume Austropotamobius pallipes, il lepidottero Lycaena dispar e la specie prioritaria il coleottero Osmoderma eremita. Sono presenti in maniera stabile chirotteri e mammiferi di grande taglia come Capreolus capreolus, Vulpes vulpes e Meles meles; destano legittime preoccupazioni le minacce arrecate da esotici invadenti quali Nutria, Gambero della Louisiana, Testuggine americana, Rana toro e alcuni pesci.

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 1.6 MB)

Inquadramento territoriale