Superficie: 309 ettari
Province e Comune interessati: REGGIO EMILIA (Baiso, Viano)

Formulario

In fase di aggiornamento

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Centrale

Strumenti di gestione

In fase di aggiornamento

Descrizione e caratteristiche

Ambiente xerico su argille scagliose (foto di Stefano Bassi, Regione Emilia-Romagna)

L’area collinare in sinistra Tresinaro a monte di Benale, già inserita nel contesto del Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto “Collina Reggiana – Terre di Matilde” e vincolata come Area di Notevole Interesse Pubblico del comparto paesistico del Monte Pilastro in Comune di Viano, include il dirupato versante meridionale che dall’omonimo contrafforte digrada verso il basso Rio Dorgola e parte del nudo versante calanchivo opposto, detto della Borra.

Si trova poco distante da tre siti analoghi per la presenza di nuclei spontanei di pino silvestre appenninico: la Media Val Tresinaro, Val Dorgola posta poco più a sud, Rio Giorgella a Est e il Monte Duro immediatamente a Ovest.

Il sito di Benale comprende due distinti contesti: l’uno, a discontinua copertura boscata, è condizionato dallo spettacolare affioramento roccioso di Flysch cretaceo di Monte Cassio (marne calcaree con bande arenacee) proteso dal monte Pilastro verso Fontanella in direzione Est; l’altro appare desertico, quasi lunare per la diffusa colata di Argille varicolori di Cassio. Le peculiarità geologiche imprimono a quest’area collinare, tra i 250 e i 612 m s.l.m. un carattere selvaggio e primordiale di franosa instabilità.

Il primario interesse stratigrafico e geomorfologico-strutturale concilia componenti vegetazionali a carattere pioniere, con boscaglie relitte di Pino silvestre e presenza di querceti xerofili in ambito roccioso e praterie, incolti e arbusteti più o meno discontinui in contesto subcalanchivo arido e caotico.

Due habitat principali, quello forestale di Pinete appenniniche di pino silvestre - Ambiente forestale con predominanza di pino silvestre (Psy) e quello prativo di Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia - *stupenda fioritura di orchidee, 6210) sfumano in coperture boschive a Roverelleto o francamente arbustive di ginepreto, con puntiformi situazioni ripariali e di ristagno idrico in contesto calanchivo a forte impronta stagionale.

Vegetazione

Le componenti floristiche e le loro aggregazioni in senso vegetazionale hanno forti impronte pioniere, quasi primarie nella componente boschiva di Pino silvestre appenninico, in contesto di roverelleti a prevalenza di Quercus pubescens, Fraxinus ornus e Acer campestre.

Boscaglie di pino silvestre (foto di Stefano Bassi, Regione Emilia-Romagna)

Qui, nei versanti sud di Monte Pilastro, sono segnalate specie mediterranee di macchia e gariga come Cotynus coggygria, Onosma helveticum, Staehelina dubia, ma in situazioni fresche compare anche Paeonia officinalis.

I nuclei spontanei di Pinus sylvestris si trovano qui al limite meridionale della distribuzione europea, in una delle stazioni nord-appenniniche, le uniche extra-alpine distribuite soprattutto tra il parmense e il reggiano, esclusivamente emiliane.

Comprensibili caratteri secondari emergono nella copertura erbacea in corrispondenza di praterie polispecifiche perenni a dominanza di graminacee emicriptofitiche, da aride a semiaride, di piani bioclimatici submesofili, tendenti al brachipodieto e a frequente sfumo in compagini annuali fortemente stagionali di habitat 6220.

Praterie ed aree incolte sono dominate da Bromus erectus, Brachypodium rupestre, Pheum bertolonii, Carex flacca, Sanguisorba minor e specie dei prati aridi come Stachys salviifolia e Veronica prostrata. Visto il contesto e come indicato nel corrispondente quadrante nel Censimento della Flora protetta regionale (1996), non dovrebbero mancare orchidee tipiche: oltre a molte Ophrys tra le quali O. fuciflora, O bertolonii e O. insectifera, in zona si segnalano Serapias vomeracea e Spiranthes spiralis.

Fauna

Certamente occorre un censimento faunistico orientato sia agli ambienti rifugio che il contesto impervio concede, sia alle variazioni stagionali e alle opportunità alimentari e di sosta che questi ambienti offrono a specie in transito, peraltro non distanti dal deserto antropico che la non lontana pianura padana presenta a chi migra verso nord.

Attualmente sono rilevate specie ornitiche di ambienti aperti come Succiacapre (Caprimulgus europaeus) e Cuculo (Cuculus canorus), oltre che di invertebrati di ambiente forestale come il Cervo volante (Lucanus cervus).

Le conoscenze sulla fauna presente nel sito sono al momento scarse; tuttavia, non dovrebbero mancare prossime conferme sulla presenza di avifauna in particolare delle praterie e delle aree marginali, habitat preferenziali dell'Albanella minore e di altre specie di interesse comunitario (Calandro, Tottavilla, Ortolano, Averla piccola), di mammiferi e vertebrati minori (rettili o anfibi quali Zamenis longissimus e Triturus carnifex), pesci e insetti (lepidotteri e coleotteri).

Per saperne di più

Flora reggiana

I Geositi dell'Emilia-Romagna — Geologia, sismica e suoli — E-R Ambiente — Monte del Pilastro e Fontanella (regione.emilia-romagna.it)

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 4.8 MB)