IT4040006 - ZSC-ZPS - Poggio Bianco Dragone
Superficie: 308 ettari
Province e Comuni interessati: MODENA (Montefiorino, Palagano)
Formulario
Formulario Natura 2000 del sito IT4040006 (PDF - 142.0 KB)
Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)
Enti gestori
Strumenti di gestione
Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 55.6 KB)
Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 3.1 MB)
Descrizione e caratteristiche
Nella zona sub-montana e montana tra i Comuni di Montefiorino e Palagano, si estendono i Cinghi di Boccassuolo, l’affioramento ofiolitico più imponente dell’Appennino modenese, principalmente sviluppato sul versante destro del torrente Dragone intorno al Poggio Bianco Dragone (905 m), fino ai 1075 m del Cinghio del Corvo. Affioramenti rocciosi più ridotti si trovano sul versante opposto, al Poggio di Medola e al Monte Calvario (tra 600 e 780 m). I blocchi ofiolitici, derivati per metamorfosi da antichi basalti, poggiano su un letto di marne e argille del Complesso Caotico e danno origine a un paesaggio aspro e variato, ricco di boschi (50%), soprattutto cerrete anche coniferate, arbusteti e ginepreti (20%), garighe, praterie ed ambienti rocciosi di vario tipo. Il letto del torrente Dragone e gli ambienti ripariali connessi sono abbastanza ben conservati. A monte della fascia collinare più antropizzata e a valle dell’alto appennino più ricco di ambienti naturali, il sito mantiene diverse peculiarità ambientali legate al substrato ofiolitico, antiche miniere metallifere e alcune memorie storico-architettoniche di pregio (antiche vie di transito e insediamenti medievali). Quattordici habitat di interesse comunitario, dei quali quattro prioritari, coprono circa un quinto della superficie del sito, con prevalenza per i tipi erbaceo arbustivi (5) e di ambito roccioso - sia di ghiaioni, sia di rupi, con tanto di grotte non carsiche ma da vecchie miniere (4). Quattro habitat forestali integrano un quadro nel quale i boschi fanno più da sfondo che da protagonisti (sono rappresentati i due tipici submontani fluviali, i roverelleti e i castagneti) e che potrebbe essere rivisto in seguito all'approfondimento conoscitivo della medesima componente boschiva (pino silvestre spontaneo - da confermare - e lembi di forra).
Vegetazione
Nonostante la notevole diffusione, i boschi (cerrete, ostrieti, pinete di pino nero d’impianto artificiale e qualche castagneto) non costituiscono gli habitat più importanti del sito in quanto non differiscono sostanzialmente dalle analoghe formazioni del medio appennino emiliano. Sono piuttosto i massicci ofiolitici, in particolare il Calvario e il Poggio Bianco Dragone, ad ospitare peculiarità floristiche da un lato legate al chimismo dei serpentini, dall’altro alle particolari condizioni morfologiche e microclimatiche, spesso adatte ad ospitare specie mediterranee, soprattutto su pietraie assolate e rade praterie con pochi arbusti e alberi sparsi. Non sono segnalate specie di interesse comunitario, tuttavia sono presenti numerose specie rare o di pregio naturalistico, tra le quali la graminacea Stipa etrusca (pennata) a Poggio Calvario, la felce Asplenium septentrionale (a Poggio Bianco Dragone), la composita Scorzonera austriaca, specie rare di ambiente montano come Paeonia officinalis, Lilium martagon o Doronicun columnae e alcune orchidee tra le quali Orchis pallens, Limodorum abortivum, Anacamptis pyramidalis, A. morio, Ophrys bertolonii e O.fuciflora.
Fauna
Sicuramente in parte ancora da investigare, la fauna del sito ospita almeno quattro mammifero d’interesse comunitario: il Chirottero Ferro di Cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) e il minore (R. hipposideros) e i due grandi Myotis myotis e blithii, troglofili presenti nelle antiche miniere, più il lupo, elusivo frequentatore ormai di tutti gli ambienti appenninici, e un Invertebrato, il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes). Tra i chirotteri sono segnalati anche gli antropofili Serotino e il Pipistrello di Savi.
Per quanto riguarda l’avifauna, il sito rappresenta un importante sito di nidificazione per Succiacapre (Caprimulgus europaeus), Tottavilla (Lullula arborea) e Calandro (Anthus campestris). E’ presente tra gli Anfibi il Tritone alpestre (Triturus alpestris).
Per saperne di più
Cartografia
Carta di dettaglio (PDF - 3.2 MB)