Parchi, foreste e Natura 2000

IT4070001 - ZSC-ZPS - Punte Alberete, Valle Mandriole

Superficie: 972 ettari
Province e Comuni interessati: RAVENNA (Ravenna) 

Il sito ricade quasi interamente nel Parco regionale Delta del Po

Formulario 

Formulario Natura 2000 del sito IT4070001 (pdf445.56 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)  

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf599 KB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf19.76 MB)

Piano di Gestione (pdf714.51 KB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

La foresta allagata. Foto Nicola Merloni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Il sito comprende quanto resta della cassa di colmata del fiume Lamone dopo la bonifica avvenuta tra gli anni ‘50 e ’70 del Novecento. La zona umida attuale è divisa in due dal corso del fiume Lamone. La parte meridionale, Punte Alberete (circa 190 ha), è un bosco prevalentemente igrofilo dominato da Fraxinus oxycarpa, Ulmus minor, Populus alba, Salix alba; la parte settentrionale, Valle Mandriole (circa 240 ha), è una valle aperta, anch'essa in via di parziale colmamento con abbondanti popolazioni elofitiche. Entrambe le zone umide di acqua dolce sono caratterizzate dall'alternanza di diversi microambienti e formazioni vegetali in rapporto alla profondità ed alle variazioni stagionali dei livelli idrici. Superfici aperte con acque relativamente profonde e specie vegetali tipiche del lamineto sono predominanti in Valle Mandriole e nelle bassure di Punte Alberete; popolamenti di elofite con predominanza di Cannuccia e lembi di bosco igrofilo e allagato si susseguono in aree più o meno soggette a sommersione risultando più estesi, rispettivamente, in Valle Mandriole e Punte Alberete. La restante parte del sito comprende i terreni agricoli di più recente bonifica (circa 470 ha) e un lungo tratto del fiume Lamone, con boschi ripariali di Salix alba e Populus alba. Su una superficie contigua a Valle Mandriole è stato ripristinato alla fine degli anni ’90 un piccolo prato umido su terreni precedentemente bonificati. I biotopi di Punte Alberete e Valle Mandriole sono classificati come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar e ricadono interamente in un’Oasi di protezione (508 ha). Il sito, compreso quasi totalmente (93%) nel Parco Regionale del Delta del Po, è fiancheggiato dall'ingombrante presenza della Statale Romea.  

 

Baldellia ranunculoides. Foto Mauro Pellizzari, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003   Habitat e specie di maggiore interesse

Habitat Natura 2000. 8 habitat di interesse comunitario, di cui 3 prioritari, coprono circa il 12% del sito: bordure planiziali di megaforbie igrofile, paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae, laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition, stagni temporanei mediterranei, foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus minor, Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris), foreste a galleria di Salix alba e Populus alba. Completano il quadro ambientale tre tipi di canneto, magnocariceto e saliceto di salice grigio d'interesse regionale a caratterizzare una zona umida complessa e particolarmente articolata.
Specie vegetali. Nessuna specie di interesse comunitario. Sono segnalate numerose specie rare e minacciate quali Leucojum aestivum, Sagittaria sagittifolia, Utricularia australis, Oenanthe fistulosa, Hottonia palustris, Salvinia natans, Nymphaea alba. Recenti dissesti degli equilibri idrici stanno mettendo in forte crisi tutte le idrofite. Attualmente si assiste a rapidi e drammatici sviluppi della situazione floristica e tutte queste specie vanno scomparendo, soppiantate da opportuniste più o meno avventizie: per ora resiste Ranunculus ophioglossifolius, mentre Persicaria amphibia sembra sopravvivere solo là dove l'invasiva Ludwigia peploides riesce evidentemente a ossigenare l'acqua costantemente torbida. Nei ristagni temporanei un poco salmastri sono da segnalare Crypsis schoenoides e Cyperus granulatus. Resistono tra alterne fortune l'unica felce igrofila Thelypteris palustris e le elofite, in particolare Cladium mariscus e Schoenoplectus palustris (oltre a tife e Phragmites ancora più adattabili, alle quali qui si mescola il giallo Iris peudacorus).

Mammiferi. Sono presenti diversi micromammiferi acquatici e alcuni chirotteri tra i quali il Barbastello Barbastella barbastellus, specie di interesse comunitario.
Airone rosso (Ardea purpurea) su nido. Foto Maurizio Bonora, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Uccelli. Sono segnalate almeno 33 specie di interesse comunitario di cui la metà nidificanti. Il sito ospita un’importantissima colonia plurispecifica comprendente diverse migliaia di coppie di Ardeidi (uno dei pochissimi siti riproduttivi in Italia ed Europa con tutte le specie di Ardeidae del Paleartico occidentale), Falacrocoracidi (due specie) ed altri Ciconiformi. Sono presenti 50-100 coppie di Sgarza ciuffetto, 30-40 coppie di Airone bianco maggiore (la maggiore colonia italiana), una delle principali colonie di Nitticora del Delta del Po, una delle principali colonie italiane di Garzetta, circa 80 coppie di Airone rosso, diverse centinaia di coppie Airone cenerino; l’Airone guardabuoi (recente insediamento). Per il Marangone minore è il sito di origine della popolazione italiana e il principale sito di nidificazione in Italia ed in Europa occidentale; per il Cormorano costituisce la maggiore colonia italiana con circa il 50% della popolazione nidificante; per il Mignattaio è l’unico sito riproduttivo italiano regolarmente occupato, mentre per la nidificazione della Spatola è occasionale (secondo nucleo nazionale nel 2003). La Moretta tabaccata nidifica qui con il 70% della popolazione italiana. Numerosa la comunità di Acrocefalini ed altri Passeriformi di canneto in cui, sino alle recenti modificazioni della vegetazione palustre, spiccavano per importanza conservazionistica Forapaglie castagnolo, Salciaiola e Basettino.
Rettili. La Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario, ha in questo sito uno dei popolamenti più importanti a livello nazionale.
Anfibi. Segnalate 2 specie di interesse comunitario: il Tritone crestato Triturus carnifex e la Rana di Lataste Rana latastei; per questa specie il sito e quelli contigui del Bardello e della Pineta di S.Vitale rappresentano una delle tre aree regionali in cui è presente la specie.
Pesci. Presenti 2 specie di interesse comunitario: il Cobite comune Cobitis taenia e il raro Cobite mascherato Cobitis larvata.
Invertebrati. Segnalate 2 specie di interesse comunitario: il Lepidottero Ropalocero Lycaena dispar ed il Coleottero Graphoderus bilineatus. Abbondante popolamento del Lepidottero Zerynthia polyxena, e presenza dei Coleotteri Dicranthus majzlani, con popolazione relitta legata ai fragmiteti, Carabus chlathratus antonellii, Dytiscus mutinensis e Paederus melanurus. Il sito rappresenta, insieme ad alcune zone umide limitrofe, l'unica stazione italiana del Lepidottero Chamaesphecia palustris, specie legata ad habitat di palude. Sono numerose le libellule e l’interessante gamberetto Palaemonetes antennarius.  

 

Per saperne di più

Punte Alberete

Stazione Parco Delta

Appunti Legambiente

Flora basso lamone

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf1.72 MB)

Inquadramento territoriale   

 

 

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-08T16:24:52+01:00
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