IT4080006 - ZSC-ZPS - Meandri del Fiume Ronco
Superficie: 232 ettari
Province e Comuni interessati: FORLI'-CESENA (Bertinoro, Forlì, Forlimpopoli)
Formulario
Formulario Natura 2000 del sito IT4080006 (PDF - 157.4 KB)
Enti gestori
Strumenti di gestione
Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 4.8 MB)
Descrizione e caratteristiche
Il sito si sviluppa intorno al tratto pedecollinare meandriforme del fiume Ronco all’altezza di Carpena e Selbagnone, presso Forlimpopoli (FC), da Para a monte fino alla confluenza dell’Ausa Nuova a valle, in corrispondenza di quell’area inselvatichita di vecchie cave di ghiaia e sabbia e bacini derivati, nota e istituita dall’84 come Oasi faunistica di Magliano. L’ambiente di alta pianura circostante, fortemente antropizzato, è caratterizzato da terreni agricoli, prevalentemente da frutteti, vigneti e seminativi. Il corso fluviale, la presenza di alcuni bacini tra cui il principale con fredde acque di falda, spazi in abbandono e margini a gestione sostenibile per scopi ricreativi rendono il contesto ecologicamente interessante. L’importanza fondamentale del sito risiede nel ruolo di corridoio ecologico di tipo ripariale che l’area svolge nell’ambito della rete naturalistica di collegamento tra Appennino e pianura romagnola, analogamente a quanto accade per i vicini siti di Scardavilla e Ladino (più forestali, soprattutto il primo). Corpi d’acqua corrente e stagnante (15%), boscaglie (10%) e boschi di tipo ripariale (25%), con salici, pioppi e ontani e vegetazione palustre più qualche elemento di foresta più asciutta ricoprono complessivamente circa la metà della superficie del sito in un mosaico abbastanza variato che ospita in particolare presenze faunistiche di pregio. Un habitat di interesse comunitario - boschi ripariali di pioppi e salici - copre quasi il 20% della superficie del sito. In misura minore, si riscontrano ulteriori 7 tipi di habitat, 4 acquatici (1 di acque correnti) e 3 di tipo erbaceo.
Vegetazione
Gli aggruppamenti arborei a Salice bianco e Pioppi nero e bianco sono compenetrati in un variegato mosaico che presenta aspetti marcatamente idromorfici in aree di boscaglia con vegetazione palustre a Tipha latifolia e Alisma plantago-aquatica e in formazioni pseudolineari schiettamente ripariali a livello di falda variabile con salici arbustivi, tra i quali Salix triandra. I rilievi floristici di Pietro Zangheri (1966), sicuramente da aggiornare, non misero in luce specie di interesse comunitario particolarmente rare, anche se la presenza di Pulicaria odora e di Bolboschoenus maritimus avrebbe notevole significato fitogeografico in quanto specie ai margini del loro areale di distribuzione e sostanzialmente al di fuori del loro habitat più tipico. Non mancano ambienti marginali di tipo prativo, che vanno difesi dall'invasione di specie esotiche, con popolamenti termofili anche di tipo xerico e fioritura di orchidee quali la comune Anacamptis pyramidalis, la profumata Orchis coriophora, Orchis purpurea e Cephalanthera longifolia o con alte erbe di margine umido, a rapida evoluzione, con salcerella, canapa acquatica, cardo dei lanaioli ed elofite varie, che tendono a loro volta a delimitare e rimarcare le pertinenze ripariali.
Fauna
L’area accoglie numerose specie faunistiche di rilievo, in particolare di ambiente acquatico. Tra gli uccelli, Martin pescatore, Tarabusino e Bigia padovana (Sylvia nisoria) risultano nidificanti; la presenza di quest'ultima specie è di particolare interesse in quanto rara ed estremamente localizzata in Regione. L'avifauna nidificante conta ulteriori, numerose specie tipiche degli ambienti di campagna e ripari della pianura e della fascia pedecollinare: rilevante è la presenza lungo le sponde erose del fiume Ronco di colonie di Topino (Riparia riparia) e Gruccione (Merops apiaster). Tra gli anfibi, è di interesse comunitario la presenza del Tritone crestato (Triturus carnifex); non manca la Raganella italica (Hyla intermedia). Rettile acquatico di notevole interesse, è presente la testuggine palustre (Emys orbicularis). I pesci annoverano cinque specie di interesse comunitario: Barbo (Barbus plebejus), Barbo canino (Barbus meridionalis), Lasca (Chondrostoma genei), Vairone (Leuciscus souffia) e Cobite comune (Cobitis taenia). E’ presente anche il Ghiozzo padano (Padogobius martensii) e, a quanto pare, il Luccio nelle fredde acque sorgive del lago settentrionale. L’ambiente è adatto al granchio di fiume (Potamon fluviatile), la cui presenza tuttavia non è certa. Tra i mammiferi è presente la Puzzola (Mustela putorius) e quasi certamente - ma va verificato - l'ormai invadente istrice. Va controllata la diffusione del Visone americano e di altre specie esotiche qui si rifugiano e tendono a naturalizzarsi.
Per saperne di più
Cartografia
Carta di dettaglio (PDF - 3.1 MB)