Parchi, foreste e Natura 2000

IT4080001 - ZSC-ZPS - Foresta di Campigna, Foresta la Lama, Monte Falco

Superficie: 4040 ettari
Province e Comuni interessati: FORLI'-CESENA (Bagno di Romagna, Premilcuore, Santa Sofia)

Territorio confinante con IT5180018 SIC "Foreste di Camaldoli e Badia Prataglia" della Regione  Toscana, con IT5180004 ZPS "Camaldoli, Scodella, Campigna, Badia Prataglia" della Regione  Toscana, con  IT5180003 SIC "Giogo Seccheta" della Regione Toscana, con IT5180002 SIC "Foreste alto bacino dell'Arno" della regione Toscana, con IT5180001 SIC "Crinale M. Falterona - M. Falco - M. Gabrendo" della Regione Toscana e con IT4080003 ZSC-ZPS

Il sito è interamente incluso nel Parco nazionale Foreste Casentinesi

 Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4080001 (pdf235.41 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Parco nazionale Foreste Casentinesi

Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Pratovecchio

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf79.3 KB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf4.56 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Realizzazione (pdf4.26 MB)

Descrizione e caratteristiche

Dalla giogana di Poggio Scali verso Monte Falco. Foto Stefano Bassi, archivio personale

Il sito si estende sul lato settentrionale del crinale appenninico tosco-romagnolo, nel settore a più alta quota tra le Costa Poggio dell’Aggio Grosso (sorgenti del Bidente delle Celle, margine ovest) e il Passo dei Lupatti (sorgenti del Bidente di Pietrapazza, margine est), ed è caratterizzato dalle foreste millenarie di Faggio e Abete bianco che ricoprono quasi fino in vetta le grandiose banconate arenacee del "tetto della Romagna". Queste foreste offrono un paesaggio solenne, unico in Italia perché sono il risultato di una gestione forestale secolare, sicuramente illuminata e, per certi versi, lungimirante. Il sito comprende, infatti, incastrata tra le Riserve Biogenetiche di Campigna e della Lama, che includono vaste abetine di diffusione antropica, la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, istituita una cinquantina d’anni fa a tutela di una delle aree wilderness più importanti d’Italia, caratterizzata dalla foresta più vetusta e celebrata della penisola, il cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Su alcune cime (Monte Falco, Monte Penna, Poggio Scali, che oscillano tra i 1.500 e i 1.650 m) sono presenti vaccinieti e praterie secondarie con relitti alpini di grande significato fitogeografico, gli unici dell'Appennino romagnolo, alcuni al limite meridionale del loro areale distributivo. All'opposto, la collocazione al limite settentrionale dell'appennino peninsulare con influenze mediterranee sta all'origine della presenza di alcune specie mediterraneo-montane che non si spingono più a nord di queste latitudini. Non solo la collocazione geotopografica e la gestione amministrativa ma anche i continui aggiornamenti inerenti cheklist floristiche e faunistiche e la cospicua messe di indagini naturalistiche fanno di questo sito uno dei più importanti e studiati della regione, vero santuario della conservazione naturalistica a livello nazionale e internazionale.

La Foresta della Lama. Foto Guglielmo Stagni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Habitat e specie di maggiore interesse

Habitat Natura 2000. 17 habitat di interesse comunitario, 7 dei quali prioritari, coprono oltre il 70% della superficie del sito: formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee, formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane e delle zone submontane dell'Europa continentale, foreste di versante, ghiaioni, valloni del Tilio-Acerion, faggeti degli Appennini di Taxus e Ilex, faggeti degli Appennini di Abies alba e faggeti di Abies sono tipi prioritari. Lande secche europee, lande alpine boreali, formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli, bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie igrofile, foreste di Castanea sativa completano un quadro a netta impronta forestale e di margine arbustivo-erbaceo. 
Specie vegetali. Tra le specie rare e minacciate presenti figurano Epipogium aphyllum, Epipactis flaminia (endemica), Epipactis purpurata (unica tra le specie del Parco delle Foreste Casentinesi inserita nel Libro Rosso delle Piante d’Italia), Tozzia alpina (unica stazione appenninica), Vaccinium vitis-idaea, i Licopodi Lycopodium clavatum, Lycopodium annotinum subsp. annotinum e la felce Phegopteris connectilis (tre specie al limite meridionale dell’areale distributivo nella penisola), Anemone narcissiflora, Viola eugeniae (al limite settentrionale dell’areale distributivo nella penisola), Saxifraga paniculata, Saxifraga oppositifolia supsp. latina e Saxifraga moschata, Gentiana verna, Centaurea montana, Convallaria majalis, Matteuccia struthiopteris, Dryopteris expansa (limite meridionale adriatico), Filipendula ulmaria (unica stazione romagnola).
Mammiferi. Importante sito di presenza stabile e di riproduzione del Lupo (specie prioritaria di interesse comunitario). Sono segnalate anche 5 specie di Chirotteri di interesse comunitario: Miniottero Miniopterus schreibersi, Rinolofo maggiore Rhinolophus ferrumequinum, Vespertilio maggiore Myotis myotis, Vespertilione smarginato Myotis emarginatus e Barbastello Barbastella barbastellus. Presenti anche Istrice, Puzzola e Gatto selvatico, quest'ultimo riscontrato in seguito a recenti, specifiche ricerche.
Uccelli. Il sito è di grande importanza per la ricchezza di specie legate ai boschi maturi. Tra le specie regolarmente nidificanti ve ne sono 4 di interesse comunitario: Aquila reale (una coppia), Succiacapre, Tottavilla, Averla piccola. Recentemente è stato rilevata la presenza stabile del Picchio nero (unico sito in regione e in tutto l’Appennino settentrionale). Sono presenti numerose altre specie rare e/o minacciate a livello regionale quali Astore, Luì verde, Codirossone, Rampichino alpestre, Merlo dal collare.
Salamandra pezzata. Foto Stefano Mazzotti, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Anfibi. Presenti significative popolazioni di 3 specie di interesse comunitario: Salamandrina dagli occhiali Salamandrina terdigitata, Ululone appenninico Bombina pachypus e Tritone crestato Triturus carnifex. Abbondante e diffusa la Salamandra salamandra. Presenti anche il Tritone alpestre Triturus alpestris, il Geotritone Speleomantes italicus e la Rana temporaria Rana temporaria.
Pesci. Segnalate 2 specie di interesse comunitario: Barbo Barbus plebejus e Vairone Leuciscus souffia.
Invertebrati. Tra le specie di interesse comunitario, oltre al Gambero di fiume Austropotamobius pallipes e al Mollusco Gasteropode Vertigo angustior (specie in pericolo di estinzione a livello europeo) vi sono 5 specie di Insetti: i Lepidotteri Eteroceri Eriogaster catax e Euplagia quadripunctaria, specie prioritaria; il Cetonide Scarabeo odoroso Osmoderma eremita, specie prioritaria; i Coleotteri forestali Lucanus cervus e Rosalia alpina, specie prioritaria. Presenti nell’area protetta anche diverse specie di interesse conservazionistico come i Coleotteri Cerambicidi Acanthocinus xanthoneurus e Oxymirus cursor e i Coleotteri Carabidi Rhysodes sulcatus, Calosoma inquisitor, Calosoma sycophanta, Carabus granulatus interstitialis, Carabus italicus italicus, Carabus cancellatus emarginatus, Trechus doderoi doderoi, Trechus zangherii, Duvalius iolandae.

Per saperne di più

Itinerari geologici

Il sito web del Parco nazionale Foreste Casentinesi

Flora delle Foreste Casentinesi

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf3.13 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2020-06-18T10:44:42+01:00
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