Parchi, foreste e Natura 2000

IT4080014 - ZSC - Rio Mattero e Rio Cuneo

Superficie: 422 ettari
Province e Comuni interessati: FORLI'-CESENA (Cesena)

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4080014 (pdf172.71 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Regione Emilia-Romagna

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf4.4 MB)

Descrizione e caratteristiche

Ambiente rurale collinare romagnolo. Foto Ivano Togni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Il sito è rappresentativo del contesto collinare medio-basso del Cesenate caratterizzato da boschi termofili submediterranei, praterie e arbusteti che si sviluppano su suoli sottili. Già individuato come Area di Riequilibrio Ecologico del Comune di Cesena, assume importanza anche in quanto situato in un’area fortemente antropizzata. E’ costituito da due zone disgiunte (l’una intorno al Monte dei Frati, l’altra presso il Monte Aguzzo) tra i bacini del fiume Savio e del Torrente Pisciatello, verso i quali rispettivamente convergono i profondamente incisi Rio Mattero e Rio Cuneo. Si tratta di un nodo ecologico dotato di buona biodiversità forestale ed habitat eccellenti dal punto di vista faunistico. Arenarie del Tortoniano, argille pelitiche e limitati affioramenti calcareo/gessosi determinano un substrato esposto all’aridità, mentre un tratto ben conservato del fiume Savio e gli ambienti di forra pressi i due Rii conferiscono caratteri di marcata freschezza, quindi grande varietà e contrasti. La copertura forestale si estende su oltre la metà del sito, alternata a praterie termofile ed arbusteti con qualche affioramento roccioso e residui coltivi. Le colture, un tempo più vaste seppure estensive, sono in generale regresso, c’è tuttavia il rischio di localizzate riprese a scapito di terreni saldi ed in forte pendenza oppure di apertura incontrollata di percorsi stradali che possono causare dissesto idrogeologico. Altri rischi di alterazioni sono collegati ad un’eventuale gestione non corretta dell’attività venatoria.
Otto habitat di interesse comunitario, dei quali quattro forestali, due ripariali e uno (prioritario) di prateria termofila cespugliata, ricoprono oltre il 10% della superficie del sito.

Vegetazione

Ginestrella (Osyris alba). Foto Nicola Merloni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003La riduzione dei tagli boschivi ha reso più stabile la compagine forestale, caratterizzata da una certa diffusione di Leccio e Alaterno nei versanti soleggiati dominati dalla Roverella e di Castagno, con Tiglio, Carpino Bianco e persino Faggio, negli ostrieti e ostrio-acereti (Acer opalus, forse anche obtusatum) dei versanti freschi. Molte delle specie floristiche citate in scheda sono comprese fra quelle protette dalla Regione Emilia Romagna o assumono rilevanza per la loro rarità (Staphylea pinnata, Daphne laureola, Scilla bifolia e alcune felci in ambiente di forra con microclima fresco come Phyllitis scolopendrium e Adiantum capillus-veneris ) altre, di tipo submediterraneo, risultano importanti perché presenti al limite nord orientale del loro areale di distribuzione (Hermodactylus tuberosus tra tutte, poi Osyris alba, Cistus incanus, Lonicera etrusca e altre). Negli arbusteti sono caratteristici anche i non comuni Ginepro rosso (Juniperus oxycedrus), Erica arborea, Pyracantha coccinea e non mancano orchidee quali Ophrys apifera e Orchis coriophora.

Fauna

Purpuricenus kaehleri, coleottero cerambicide di boscaglie collinari. Foto Ivano Togni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Il sito è relativamente ricco di specie faunistiche mediterranee. Di rilievo è la presenza di Chirotteri recentemente accertati con otto specie di interesse comunitario: Ferro di Cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), Ferro di Cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum) ed euriale, Vespertilio maggiore (Myotis myotis), Vespertilio di Blith (Myotis blythii), Vespertilio smarginato (Myotis emarginatus) e di Bechstein, infine Miniottero (Miniopterus schreibersi). Altri mammiferi presenti sono l’Istrice e il Moscardino (Moscardinus avellanarius). L’avifauna è presente con specie di ambiente termofilo collinare, come Averla capirossa (Lanius senator), Averla piccola (Lanius collurio), Ortolano (Emberiza hortulana), Tottavilla (Lullula arborea) Gruccione (Merops apiaster), di habitat ripariali come Martin Pescatore (Alcedo atthis) e Pendolino (Remiz pendulinus), e non mancano rapaci quali Gufo comune, Assiolo, Allocco, Barbagianni, Albanella minore, Succiacapre e Falco pellegrino, tutti nidificanti. Nel Savio ci sono vari pesci di interesse comunitario, tra i quali Vairone (Leuciscus souffia), Scazzone (Cottus gobio) e Rovella (Rutilus rubilio). Vanno citati infine vari invertebrati di interesse naturalistico, da Eriogaster catax e Gyrinus natator al Lepidottero Eterocero Euplagia quadripunctaria (di interesse prioritario), al Cervo volante (Lucanus cervus), coleottero legato agli ambienti forestali.

Per saperne di più

Miniere di zolfo

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf1.31 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2019-06-10T14:12:47+01:00
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