Testuggine palustre europea(autore: G.Tedaldi)

Ordine: Testudines - Famiglia: Emydidae

Emys orbicularis (Linnaeus, 1758)

Areale: Entità Turanico - Europeo - Mediterranea, diffusa dal Marocco, Algeria e Tunisia all'Europa meridionale e centrorientale, all'Asia occidentale fino oltre il Lago Aral e al Mar Caspio. E' presente nell'Italia continentale e peninsulare, in Sicilia e Sardegna.

Caratteri distintivi: Colorazione di fondo del carapace, degli arti, della coda e del capo nero-verdastra con macchie gialle talvolta molto evidenti. Piastrone giallo o giallo-verdastro. Carapace liscio, ovale, poco convesso. Dita palmate fino alla base delle unghie in numero di quattro negli arti anteriori e cinque in quelli posteriori. Maschi con piastrone più concavo e di minori dimensioni rispetto alle femmine.

Habitat: Stagni, laghi, risorgive, fiumi, canali e fossati, paludi, bacini di cave esaurite; in generale, zone umide con ricca vegetazione.

Biologia: Si ciba di vari invertebrati acquatici e terrestri (Lombrichi, Molluschi), piccoli Vertebrati (nidiacei di Uccelli palustri, Anfibi, Pesci) E' attiva nelle ore diurne e crepuscolari, anche di notte nelle giornate più calde. Sverna affondandosi nel fango del fondo o interrandosi nelle rive. Dopo l'accoppiamento, che avviene in acqua da marzo ad aprile, le femmine depongono 3-16 uova in buche del suolo scavate con l'ausilio degli arti posteriori, poi bagnano il terreno con l'acqua contenuta in due sacchi lombari che sboccano dalla cloaca e ricoprono la buca. La Testuggine d'acqua è predata da alcuni Mammiferi (Volpe, Lontra, ratti), Uccelli (Ardeidi, Anatidi, Corvidi, e Rapaci).

Note tassonomiche: Specie politipica che presenta ampia variabilità interpopolazionale. Recenti studi su varie popolazioni europee (Fritz, 1989; 1992; 1993; 1895; 1997; Zuffi & Gariboldi, 1995)hanno suggerito che da tali variazioni potrebberorisultare non solo razze o sottospecie ma vere e proprie specie. Attualmente le popolazioni padane sarebbero ascrivibili alla sottospecie nominale e a E. o. hellenica (Fritz, 1992).

Distribuzione regionale: E' diffusa soprattutto in pianura padana con maggior frequenza nella porzione orientale, lungo il fiume Po e nelle zone umide costiere (Mazzotti, 1995). Sebbene sia prevalentemente distribuita nella fascia planiziale, è stata rilevata anche in alcune stazioni collinari e montane dell'Appennino, fino a 681 m. Frequenta prevalentemente ambienti umidi ed in particolare canali e fossati, stagni e maceri, corsi d'acqua. Sporadicamente è rilevabile in ambienti agrari quali i coltivi e in boschi e pinete litoranee.

Tratto da "Gli Anfibi e i Rettili dell'Emilia-Romagna" di S. Mazzotti, G. Stagni, Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara - Regione Emilia-Romagna, IBACN - 1993

Revisione e aggiornamento nel 2009 a cura del Servizio Parchi e Risorse forestali in collaborazione con G. Tedaldi, in riferimento a "Amphibia" a cura di B. Lanza, F. Andreone, M.A. Bologna, C. Corti, E. Razzetti (fauna d'Italia, Calderini editore - 2007) e "Atlante degli Anfibi e dei Rettili d'Italia" a cura di R. Sindaco, G. Doria, E. Razzetti, F. Bernini. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa - 2006