La banca dati archeologica
La sovrapposizione dello studio geomorfologico con quello storico-topografico permette di vedere quali sono le unità prevalentemente insediate dall’uomo nei vari periodi , individuando così quelle zone che, pur non avendo per ora restituito materiali archeologici, sono suscettibili per le loro caratteristiche di essere state abitate in antico. In tale modo sarà possibile verificare, con opportuni interventi, tali presenze, evitando di dover affrontare scavi archeologici “imprevisti” in corso d’opera in occasione di lavori edili o per infrastrutture.
È con questa convinzione che da anni si è sviluppata un'attiva collaborazione fra il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli della regione Emilia-Romagna e il Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, finalizzata alla comprensione del reciproco condizionamento di fattori antropici ed ambientali nell’evoluzione recente del paesaggio regionale. Si sono così succeduti diversi studi di carattere territoriale e di impostazione interdisciplinare, che hanno avuto lo scopo precipuo di mettere a punto una metodologia valida per la ricostruzione delle complesse dinamiche sottese ai cambiamenti del popolamento antropico in epoca storica, e alla lettura dei segni lasciati dall’uomo nel paesaggio attuale. Contemporaneamente i risultati di queste ricerche sono stati illustrati in numerosi convegni e seminari, e pubblicati non solo in libri specialistici, ma anche all'interno di iniziative di divulgazione di itinerari geologico-ambientali.
Documenti
- La banca dati archeologica: informazioni generali (1.56 MB)
- Banca dati archeologica: guida alla compliazione del database (253.31 KB)
- Banca dati archeologica: Struttura del database (117.66 KB)
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Geology and archaeology: the contribution of the archeo-database to the formation of Emilia-Romagna Geological Cartography (CARG project) Abstract presentato al 5 convegno europeo sulla cartografia geologica ed i sistemi informativi