Il cambiamento climatico ha causato una serie di estati particolarmente calde e siccitose con conseguente carenza di risorsa idrica. La ricarica artificiale controllata degli acquiferi è una tecnica innovativa che permette di aumentare la disponibilità di acqua sotterranea contrastando l’eventuale mancanza di risorsa. Questa tecnica consiste nell’immettere negli acquiferi un volume idrico aggiuntivo rispetto a quello derivante dai naturali processi di ricarica. Una apposita rete di monitoraggio consente di verificare e controllare gli effetti di questa immissione, da qui il termine di ricarica artificiale controllata.

Tra il 2014 ed il 2016 è stata condotta una sperimentazione di ricarica artificiale nella conoide alluvionale del Marecchia che ha prodotto un aumento significativo del volume idrico disponibile. La ricarica della conoide avviene immettendo acqua presa dal Fiume Marecchia in un bacino lacustre di ex cava (il lago Incal); l’acqua si diffonde dal lago nell’acquifero producendo un aumento dei livelli idrici nelle falde.

Visto l’esito positivo della sperimentazione e della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, la ricarica artificiale è stata messa a regime a partire dal 2017. Successivamente è stata inserita, come misura specifica di contrasto ai cambiamenti climatici, nei Piani di Gestione Distrettuale redatti in attuazione della direttiva 2000/60/CE.

Dal 2014 all’estate 2023, sono stati immessi nel lago di ricarica 13.4 Milioni di mc d'acqua, con una media annua di circa 1.5 Milioni di mc che corrispondono a circa il 6% del prelievo annuo dalle falde del Marecchia.

I monitoraggi quali-quantitativi delle acque sotterranee, finalizzati a valutare l’effetto dell’intervento di ricarica sulla conoide, vengono invece effettuati di concerto dai tecnici dell’Area Geologia, Suoli e Sismica e da quelli di ARPAE Emilia-Romagna - Direzione Tecnica.

Le informazioni acquisite sulla ricarica controllata nel Marecchia hanno permesso di definire una metodologia originale per l’individuazione di nuovi siti di ricarica. La metodologia è illustrata in una relazione di tirocinio del corso di formazione: “Tecnico per il monitoraggio, gestione e tutela delle risorse idriche", ed è stata presentata al Geofluid di Piacenza nel 2023.

Il lago in cui si effettua la ricarica ricade nel Sito Natura 2000 Torriana, Montebello e fiume Marecchia, ed è oggetto di frequenti monitoraggi in situ realizzati dall'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna a garanzia del mantenimento dell'ambiente ideale alla nidificazione dell'avifauna che popola il lago e, in generale, dell’ecosistema presente.


L'8 maggio del 2023 è stato firmato un protocollo di intesa tra Regione Emilia-Romagna, Comune di Rimini, Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità della Romagna, Agenzia Regionale per la Prevenzione, l'Ambiente e l'Energia dell'Emilia-Romagna (Arpae) e Consorzio di Bonifica della Romagna per definire il coordinamento dei lavori e la definizione dei ruoli tra i diversi soggetti coinvolti nella realizzazione dell'impianto di ricarica.

Monitoraggi delle acque sotterranee nella conoide del Marecchia

A chi rivolgersi

Area Geologia, Suoli e Sismica

Paolo Severi 

PRODUZIONE E ANALISI DI DATI GEOLOGICI E IDROGEOLOGICI NELLA PIANURA EMILIANO-ROMAGNOLA