L'Appennino
Schema tettonico dell'Appennino settentrionale
(tratto da Cerrina Feroni A. et Al. - Carta geologico-strutturale dell'Appennino Emiliano-Romagnolo, Selca 2002)
L’evoluzione geologica dell’Appennino emiliano-romagnolo, come quella di tutta la penisola italiana, è legata all’ultima delle grandi orogenesi, in seguito alla quale si sono individuate le maggiori catene montuose oggi esistenti, dalle Alpi all’Himalaya.
Volendo descriverla in modo estremamente sintetico, rimandando per una illustrazione più dettagliata alla sezione “bibliografia e approfondimenti”, si deve dire che l’Appennino è una catena a falde tipicamente polifasica, sviluppatasi in un arco di tempo che dal Cretaceo giunge sino all’attuale, in seguito alla collisione tra due blocchi continentali, la zolla europea (o sardo-corsa), e la microplacca Padano-Adriatica (o Adria), inizialmente connessa alla zolla africana. Il processo di collisione tra queste due zolle continentali è stato preceduto dalla chiusura di un’area oceanica interposta tra di esse: il paleoceano ligure o ligure-piemontese (parte della Tetide).
La catena deriva così dalla complessa deformazione dei sedimenti deposti nei differenti domini paleogeografici meso-cenozoici: il Dominio ligure, corrispondente in larga misura all'area oceanica, il Dominio epiligure, che si imposta a partire dall'Eocene medio sulle unità liguri già tettonizzate, il Dominio subligure, sviluppato sulla crosta assottigliata africana adiacente alla zona oceanica, e il Dominio tosco-umbro, di pertinenza africana.
Alla fine del processo deformativo i sedimenti di questi domini risultano traslati e sovrapposti in modo assai complesso, strutturati in unità ed elementi tettonici (interessati da un trasporto significativo rispetto al loro originario dominio di sedimentazione), oppure in successioni stratigrafiche (interessate da un minor grado di alloctonia); le principali unità e successioni affioranti nel territorio regionale (collinare e montano) sono le Unità liguri, la Successione epiligure, la Falda toscana, l'Unità Modino, la Successione Cervarola, la Successione umbro-marchigiano-romagnola.
Dal Messiniano in poi anche le zone esterne della catena e l'avampaese padano sono coinvolte nelle fasi deformative. La progressiva migrazione delle falde verso est provoca la flessura dell'antistante avampaese padano ed al fronte della catena si forma l'avanfossa molassica padano-adriatica. Durante il Messiniano superiore, dopo la deposizione delle evaporiti (causata dal temporaneo isolamento del Mediterraneo), in corrispondenza della attuale Pianura Padana inizia il nuovo ciclo sedimentario caratterizzato da sedimentazione per lo più torbiditica. Con l'ingressione marina del Pliocene si ristabilisce un ambiente marino franco, con deposizione prevalentemente di peliti, e in minor misura di torbiditi arenaceo-pelitiche. Tra il Pliocene e il Pleistocene inferiore-medio l'avanfossa padano adiratica si colma gradualmente con la deposizione di argille di ambiente gradualmente meno profondo e con la successiva deposizione di sabbie continentali o al più costiere.
La progressiva deformazione e l'emersione della catena proseguono fino al Quaternario, coinvolgendo ampi tratti all'interno dell'avanfossa padana; lungo il bordo appenninico padano i sedimenti plio-quaternari risultano piegati in corrispondenza del "Lineamento Frontale Appenninico", che rappresenta il punto di raccordo fra la catena in sollevamento e quella sepolta.
Progetti e cartografia disponibile
- Il progetto CARG
progetto di cartografia geologica nazionale in scala 1:50.000. - Cartografia geologica e geotematica
- Carta sismotettonica della regione Emilia-Romagna in scala 1:250.000.
strumento conoscitivo fondamentale per la conoscenza del rischio sismico. - Carta geologico-strutturale della regione Emilia-Romagna in scala 1:250.000.
Bibliografia e approfondimenti
EVOLUZIONE GEOLOGICA dell'APPENNINO - approfondimenti
- Bibliografia geologica - bibliografia sintetica relativa alla evoluzione geologica dell'Appennino emiliano-romagnolo,
- Introduzione alla geologia dell'Emilia Romagna
descrizione schematica dell'evoluzione geologica del territorio emiliano romagnolo e dei principali fattori che hanno contribuito alla formazione ed alla deformazione delle rocce che costituiscono i rilievi appenninici. Autore Prof. G. Zanzucchi- Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Parma, - Introduzione alla geologia dell'Appennino Ligure-Emiliano
descrizione della geologia dell'Appennino settentrionale; rapporti fra l'Insieme Esterno Umbro-toscano e l'Insieme Interno Ligure-emiliano; evoluzione tettonica. Autore Prof. P. Elter - Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa, - L'Appennino settentrionale: processi e tempi di formazione di una catena montuosa
descrizione sintetica dei processi che hanno portato alla formazione della catena appenninca settentrionale; fasi deformative e tempi. Autore Prof. G. Plesi, - Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa. Articolo tratto dalla rivista “La comunità di Pomarance”, - Carta geologico-strutturale dell'Appennino Emiliano-romagnolo,
Abstract delle note illustrative della Carta geologico-strutturale dell'Appennino Emiliano-romagnolo (scala 1:250.000); descrizione della deformazione, evoluzione strutturale, l'Appennino settentrionale come possibile catena transpressiva. Autori Dr. A. Cerrina Feroni et Al., (2002), - Itinerari Geologico-Ambientali Geologia e ambiente nelle terre matildiche tra Canossa e Quattro Castella, scala 1:15.000,
Documento geologico-paesaggistico con descrizione di 3 possibili itinerari geologico-ambientali.Carta scala 1:15.000, volume illustrativo (Ed. 2004) - Itinerari Geologico-Ambientali nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in scala 1:60.000,
Carta geologica scala 1:60.000 con descrizione di 5 possibili itinerari geologico-ambientali e 17 punti di interesse.(Ed. 2002) - Itinerari Geologico-Ambientali nella Val Trebbia - Bobbio, Coli, Corte Brugnatella, scala 1:30.000,
Carta geologica scala 1:30.000 con descrizione di 3 possibili itinerari geologico-ambientali ed un itinerario archeologico. (Ed. 2002) - Itinerari geologico-ambientali nelle colline bolognesi, in scala 1:50.000,
Carta geologica scala 1:50.000 con descrizione di 3 possibili itinerari geologico-ambientali e 22 punti di interesse. (Ed. 2001) - Itinerari geologico-ambientali nella Val Ceno in scala 1:60.000,
Carta geologica scala 1:60.000 con descrizione di 5 possibili itinerari geologico-ambientali lunghi e 14 brevi. (Ed. 1999)