Introduzione
È stato appena pubblicato il libro “A dieci anni dall’istituzione dell’analisi della Condizione Limite per l’Emergenza: strategie, ricadute e futuri possibili” che offre un esempio significativo del livello attuale di efficacia del travaso delle conoscenze tecnico-scientifiche acquisite dagli studi di pericolosità sismica verso atti concreti di politica di mitigazione del rischio.
Il libro esamina le esperienze e i punti di vista maturati nell’ultimo decennio dai diversi attori impegnati nella realizzazione delle analisi della Condizione Limite per l’Emergenza (CLE) e del successivo uso dei risultati nella pianificazione territoriale. Si tratta di un lavoro corale a cui hanno partecipato tecnici della pubblica amministrazione, ricercatori universitari e di Istituti di ricerca e liberi professionisti coordinati da Maria Sole Benigni, Cora Fontana, Margherita Giuffrè e Valentina Tomassoni dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Dal 2012, agli studi di microzonazione sismica è associata l’analisi della condizione limite per l’emergenza che valuta le condizioni di vulnerabilità delle strutture di protezione civile (edifici ed aree di emergenza) ritenute strategiche per il superamento dell’emergenza sismica, considerando anche le condizioni di pericolosità geologica dei siti su cui tali strutture sorgono e le condizioni di accessibilità e quelle delle vie di connessione con il contesto territoriale circostante. In pratica l’analisi della CLE offre la fotografia delle strutture strategiche di protezione civile al momento del rilievo ed è, quindi, anche uno strumento di verifica dell’efficacia del piano di protezione civile in caso di sisma.
Il capitolo 6 del libro riporta, al paragrafo 6.1, l’esperienza della Regione Emilia-Romagna.
Ultimo aggiornamento: 23-10-2024, 10:27