Il 5 luglio 2023 la Commissione Europea ha pubblicato il testo della proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo (Soil Monitoring Law), con l’obiettivo di ottenere suoli in salute (healthy soils) entro il 2050 in tutto il territorio dell’Unione. È seguito un lungo processo di modifiche e adattamenti durato due anni e infine il testo definitivo è stato approvato dal Parlamento Europeo il 23/10/2025. Gli stati membri hanno ora tre anni per recepire la Direttiva.

Suoli in salute sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi proposti nell’ambito del Green Deal (EGD): 

  1. mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;
  2. mitigazione degli impatti di disastri naturali e incremento della resilienza alla siccità;
  3. garantire la sicurezza alimentare ossia incremento della capacità di produrre a lungo termine cibo sufficiente, sicuro e nutriente;
  4. protezione della salute dei cittadini europei mediante la riduzione delle contaminazioni del suolo. 

Partendo dalla constatazione che tra il 60 e il 70% dei suoli europei non sono allo stato attuale in buona salute, con rischi strettamente interconnessi per salute umana e salute dell'ambiente, la Direttiva mira a sostenere azioni volte a migliorare e mantenere i suoli in condizioni di salute, indispensabili affinché possano fornire i servizi ecosistemici su una scala necessaria alle necessità ambientali, sociali ed economiche. 

Per ottenere questi risultati la Direttiva ha l’intento costruire un sistema solido e omogeneo di monitoraggio di tutti i suoli nel territorio dell’Unione, necessario per il raggiungimento dell’obiettivo della salute del suolo al 2050, includendo dati anche sui siti contaminati.  Nonostante ciò, non impone agli Stati membri l'obbligo di ottenere suoli sani entro il 2050 o di fissare obiettivi intermedi. Non appena saranno disponibili i risultati della prima valutazione dello stato di salute del suolo e la relativa analisi delle tendenze, la Commissione dovrebbe fare il punto sui progressi compiuti e valutare la necessità di una eventuale modifica della Direttiva.

Per valutare le pressioni e le condizioni di salute del suolo è necessario tenere conto della variabilità dei tipi di suolo, le condizioni locali e climatiche specifiche e l'uso del suolo. Gli stati membri dovranno istituire:

Gli Stati membri dovranno facilitare l'accesso del pubblico dei dati rilevati, in forma aggregata a livello di unità di suolo o a un livello più dettagliato se pertinente, a condizione che non sia possibile identificare i singoli valori o l'ubicazione del campione georeferenziato sottostante. I risultati confluiranno nel portale digitale dei dati sulla salute del suolo.

Le misure proposte si articolano in azioni per:

  • monitoraggio e valutazione della salute del suolo (capitolo II)
  • resilienza dei suoli (capitolo III);
  • definizione, identificazione e valutazione del rischio dei siti contaminati (capitolo IV).

MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELLA SALUTE DEL SUOLO

Il monitoraggio dovrà misurare, ogni sei anni, un set di indicatori per descrivere i processi di degrado del suolo. La griglia dei punti di campionamento dovrebbe essere determinata utilizzando metodi geostatistici, essere basata su unità di suolo ed essere sufficientemente densa da fornire una stima dell'area dei suoli degradati in tutto il territorio degli Stati membri, con un margine di errore non superiore al 5 % a livello di unità di suolo. Un sottoinsieme rappresentativo di campioni di suolo dovrà essere conservato in archivi dedicati almeno per due cicli di monitoraggio, allo scopo di poter riutilizzare il campione per altre analisi specifiche. Le analisi del suolo dovranno essere svolte, con metodologie certificate da organismi riconosciuti a livello internazionale quali ISO e CEN , da laboratori accreditati.

La Direttiva stabilisce un set di descrittori comuni del suolo (parametri che descrivono caratteristiche fisiche, chimiche o biologiche della salute del suolo) che possano essere misurati o stimati, al fine di valutare il livello di degradazione dei suoli.

I criteri relativi alle condizioni di salute del suolo dei descrittori del suolo sono suddivisi in:

  • Valori obiettivo sostenibili non vincolanti (nonbinding sustainable target values). Questi dovrebbero riflettere la situazione ideale in cui la capacità dei suoli di fornire servizi ecosistemici non diminuisca e non siano causati danni significativi alla salute umana o all'ambiente. Alcuni di questi sono definiti a livello europeo, altri verranno definiti per ogni stato membro.
  • Valori soglia operativi (operational trigger values). Questi andranno definiti a livello di stato membro.

Nell’allegato 1 alla Direttiva sono elencati i descrittori di degrado del suolo. Per molti di questi la regione Emilia-Romagna dispone o sta aggiornando le cartografie relative, che possono essere definite come baselines. Sono inoltre disponibili cartografie dei servizi ecosistemici forniti dai suoli, che raccontano in modo parametrico le diverse qualità dei suoli.

La direttiva prevede il monitoraggio del consumo di suolo, distinguendo fra impermeabilizzazione (soil sealing) e rimozione del suolo (soil removal), utilizzando i servizi Copernicus, eventualmente integrati con dati nazionali di telerilevamento e inventari nazionali. I valori di questi indicatori dovranno essere aggiornati almeno ogni tre anni.

Arpae produce ogni anno un aggiornamento del consumo di suolo regionale utilizzando i dati satellitari Copernicus, che confluisce nel rapporto annuale sul consumo di suolo redatto da ISPRA e dal SNPA per l’Italia. La metodologia europea ha preso come riferimento il sistema di monitoraggio italiano. 

ALLEGATO 1-PARTE A. DESCRITTORI DEL SUOLI CON CRITERI DEFINITI A LIVELLO DI UNIONE EUROPEA

Tipo di degrado

Descrittore

Valore obiettivo non vincolante

Eccezioni

Salinizzazione

Conducibilità elettrica

< 4 dS m-1 in pasta satura

aree naturalmente saline; soggette a sommersione del mare; soggette a spray marino

Perdita di carbonio organico

Concentrazione CO (g(kg)

  • Suoli organici: target a livello nazionale in accordo con il Regolamento (EU) 2024/1991
  • Suoli minerali: rapporto CO/argilla >1/13
  • No eccezioni
  • Suoli non gestiti in aree naturali

Compattazione subsoil

Densità apparente subsoil (g/cm3)

<1,80: suoli sabbiosi, sabbioso franchi, franco sabbiosi;

<1,75: suoli franco argilloso sabbiosi, argilloso limosi, franco limosi, franchi;

<1,65: suoli franco limosi, franco argilloso limosi;

<1,58: suoli argilloso sabbiosi; argilloso limosi; franco argillosi con argilla 35-45%

<1,47: suoli argillosi

Suoli non gestiti in aree naturali e aree con suoli naturalmente compatti

ALLEGATO1 - PARTE B. DESCRITTORI DEL SUOLI CON CRITERI DEFINITI A LIVELLO DI STATO MEMBRO

Tipo di degrado

Descrittore

Valore non vincolante da definire

Eccezioni

Contenuto eccessivo di nutrienti

Fosforo assimilabile Olsen (mg/kg)

Valore massimo

Suoli non gestiti in aree naturali

Erosione del suolo

Indice di erosione (t/ha/anno)

Valore massimo

Badlands e aree naturali

Contaminazione

  • concentrazione metalli pesanti (mg/kg): As, Sb, Cd, Co, Cr totale, Cu, Hg, Pb, Ni, Tl, V, Zn
  • Selezione di contaminanti organici

Garanzia ragionevole, ottenuta dal campionamento puntuale del suolo, dall'identificazione e dall'indagine di siti potenzialmente contaminati e da qualsiasi altra informazione pertinente, che non sussista un rischio inaccettabile per la salute umana e l'ambiente derivante dalla contaminazione del suolo. Si tiene conto dei livelli di fondo naturali e antropici.

No eccezioni. Gli habitat con una concentrazione naturalmente elevata di metalli pesanti inclusi nell'allegato I della direttiva 92/43/CEE rimangono protetti

Riduzione della ritenzione idrica del suolo e infiltrazione

  • Ritenzione idrica: capacità di campo (% acqua per volume di suolo)
  • Infiltrazione idrica: Ksat (cm/gg); capacità all'aria (%)

 

No eccezioni

Perdita di carbonio organico

Stock di carbonio organico (t/ha)

Valore minimo, tenendo conto della tessitura del suolo

No eccezioni

ALLEGATO 1 - PARTE C. DESCRITTORI DEL SUOLI SENZA CRITERI 

Tipo di degrado

Descrittore

Contenuto eccessivo di nutrienti

  • Azoto totale (mg/g)
  • Rapporto CO/N

Acidificazione

  • pH
  • Opzionale: saturazione in basi ossia (Ca+Mg+K)/CSC

Compattazione topsoil

  • Densità apparente topsoil (orizzonte A) (g/cm3).
  • Opzionale: Ksat (cm/gg) ; capacità all'aria (%)

Perdita di biodiversità

Metabarcoding del DNA per funghi e batteri.

Altro descrittore facoltativo a scelta:

  • metabarcoding di archeobatteri, protisti e animali
  • analisi degli acidi grassi fosfolipidici (PLFA)
  • abbondanza e diversità dei nematodi
  • abbondanza e diversità dei lombrichi
  • abbondanza e diversità dei collemboli
  • abbondanza e diversità delle formiche autoctone
  • qualità biologica del suolo basata sugli artropodi (QBS-ar)
  • presenza di specie aliene invasive e parassiti delle piante
  • respirazione basale del suolo

Contaminazione del suolo

  • Concentrazioni di PFAS-219 o concentrazioni di PFAS-4310 o PFAS
  • Concentrazioni di sostanze attive selezionate nei pesticidi e dei loro metaboliti

Opzionale: concentrazioni o presenza di una selezione di altri contaminanti emergenti del suolo

ALLEGATO 1 - PARTE D. INDICATORI DI IMPERMEABILIZZAZIONE E RIMOZIONE DEL SUOLO

Tipo di degrado

Indicatori

Impermeabilizzazione e rimozione del suolo

  • Totale dei suoli impermeabilizzati e delle aree sottoposte a rimozione del suolo (km² e % della superficie)
  • Impermeabilizzazione e rimozione del suolo, deimpermeabilizzazione e impermeabilizzazione netta (media annua – in km² e % della superficie)
  • Superficie totale degli insediamenti (km² e % della superficie)
  • Cambiamento di destinazione d'uso del suolo da e verso le aree di insediamento (media annua – in km² e % della superficie)

RESILIENZA DEL SUOLO

La Direttiva non impone vincoli oppure obblighi ai proprietari terrieri e gestori, ma nel capitolo III fornisce raccomandazioni ai fini del miglioramento della qualità dei suoli. Gli Stati membri dovrebbero incoraggiare pratiche che migliorano la salute e la resilienza del suolo mediante:

  • accesso facile e paritario a consulenze scientifiche imparziali e indipendenti e a informazioni, attività di formazione e sviluppo di competenze per i gestori del suolo, i proprietari terrieri, i gestori del territorio e le autorità competenti;
  • promozione della consapevolezza dei molteplici benefici a medio e lungo termine delle pratiche che migliorano la salute e la resilienza del suolo e richiamare l'attenzione sui costi delle pratiche dannose;
  • promozione della ricerca e l'innovazione in relazione ai concetti di gestione sostenibile del suolo e alle pratiche di rigenerazione del suolo adattate alle caratteristiche locali del suolo, alle condizioni climatiche e all'uso del suolo;
  • fornitura a livello locale di informazioni sulle misure e sulle pratiche adeguate
  • messa a disposizione una panoramica regolarmente aggiornata dei finanziamenti, degli strumenti e delle altre misure disponibili a sostegno della salute e della resilienza del suolo.

SITI CONTAMINATI

Gli Stati membri dovranno adottare un approccio graduale e basato sul rischio per quanto riguarda:

  • l'identificazione dei siti potenzialmente contaminati e l’istituzione di un apposito registro;
  • l'indagine sui siti potenzialmente contaminati;
  • la valutazione del rischio specifico del sito e la gestione dei siti contaminati.