Parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna
Gli storici boschi tra Romagna e Toscana: un patrimonio forestale unico in Italia.
Carta di identità
Istituito nel 1993.
36.426 ha di parco (18.696 in Emilia-Romagna, 17.730 in Toscana). Province di Forlì-Cesena (Emilia Romagna), Arezzo e Firenze (Toscana). Comuni di Bagno di Romagna, Portico-San Benedetto, Premilcuore, Santa Sofia, Tredozio (FC), Bibbiena, Chiusi della Verna, Poppi, Pratovecchio, Stia (AR), Londa e San Godenzo (FI).
Venti chilometri di crinale appenninico ammantati di fitte foreste che abbracciano il cuore del parco nazionale più boscato d'Italia, con 85% di superficie coperta da alberi su oltre 36.000 ettari. Tra le immagini più rappresentative la cascata dell'Acquacheta, alta settanta metri, colpì già Dante che la descrisse nel XVI canto dell'Inferno. E ancora il famosissimo eremo di Camaldoli con relativo monastero, oltre alla lussureggiante foresta della Lama ed il Santuario della Verna. E' possibile scoprire le bellezze del parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna grazie anche ad una rete di strutture per la fruizione turistica e l'ospitalità con pochi confronti tra i parchi italiani a partire dagli undici centri visita e dai quasi seicento chilometri di sentieri. Gli estesi boschi sono soprattutto di latifoglie quali castagneti e faggete, e più in quota le famose abetine, con un sottobosco ricco di specie caratteristiche ormai rare altrove, quali agrifoglio, tasso e altre specie nemorali. La storia dell'uomo qui è da sempre intrecciata a quella degli ambienti naturali: da queste foreste proveniva il legname per il cantiere fiorentino dell'Opera del Duomo, oppure per costruire le potenti flotte di Pisa e Livorno. Qui il benedettino S. Romualdo e i suoi seguaci, agli albori del millennio, iniziarono a piantare abeti bianchi. E a tutt'oggi Camaldoli con la sua abetina plurisecolare è uno dei luoghi più suggestivi del parco. Ancora qui, infine, è sorta nel 1959 la prima riserva naturale integrale d'Italia, quella di Sasso Fratino: un lembo di natura intatta, un esempio unico di foresta primaria dove entrano solo i ricercatori, di grande valore naturalistico. Oltre il migliaio le specie vegetali segnalate complessivamente e peculiare e ricca la fauna ospitata in questi boschi: il lupo innanzitutto, oggetto di specifico monitoraggio, e cinque specie di ungulati; tra gli uccelli da segnalare astore e rampichino alpestre; buone le popolazioni di anfibi tra cui le salamandre.