Parchi, foreste e Natura 2000

IT4010008 - ZSC - Castell'Arquato, Lugagnano Val d'Arda

Superficie: 280 ettari
Province e Comuni interessati: PIACENZA (Castell'Arquato, Lugagnano Val d'Arda)

Il sito ricade per l'86% all'interno del Parco regionale dello Stirone e del Piacenziano 

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4010008 (pdf183.24 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia occidentale

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf163.48 KB) 

Quadro conoscitivo (zip23.21 MB)

Piano di Gestione (pdf322.32 KB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Rupe fossilifera nella Riserva del Piacenziano. Foto G. Raineri, archivio Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-RomagnaIl sito è costituito da due distinte aree della fascia collinare, separate dalla valle del Torrente Chiavenna e caratterizzate da affioramenti pliocenici di tipo sabbioso e argilloso, con presenza di ripe, alvei fluviali e versanti caratterizzati da morfologie calanchive, talora profondamente incise sino a formare anfiteatri e scoscendimenti. L’instabilità e l’asprezza del territorio hanno da sempre inibito l’attività antropica favorendo la conservazione di unità ambientali relitte di notevole interesse naturalistico. La fitta e articolata compenetrazione di boschi di latifoglie, per lo più cedui, calanchi, prati aridi, aree arbustive nelle aree di ricolonizzazione di ex-coltivi e coltivi ha favorito il mantenimento di un’elevata biodiversità. La presenza, inoltre, di ambienti tipicamente sciafili, umidi e con limitata escursione termica annuale (connessi all’esistenza di numerose gallerie scavate in sedimenti sabbioso-detritici ed ormai abbandonate da decenni) "completa" l’elevata diversificazione ambientale che caratterizza questo sito. Già alla fine del XVIII secolo il territorio era noto a livello internazionale per essere sede di importanti giacimenti fossiliferi, poi tutelati dalla Riserva Naturale Geologica del Piacenziano e dal 2011 dal Parco regionale Stirone e Piacenziano. Il sito include alcune stazioni della ex Riserva Naturale Geologica per complessivi 119 ha; l’area più occidentale è in parte corrispondente alle zone n. 3, n. 4 e n. 5 della suddetta Riserva ora parte integrante del Parco Stirone e Piacenziano, mentre l’area più orientale comprende le zone n. 7 e n. 8. Quattro habitat di interesse comunitario, due dei quali prioritari, di prateria xerica o steppica, e due forestali, coprono meno del 10% della superficie.

Vegetazione

Foglia di Ciavardello (Sorbus torminalis). Foto Stefano BassiAlla sommità e ai lati dei bacini calanchivi sono presenti fasce boscate e arbustate più o meno estese caratterizzate dalla presenza di roverella (Quercus pubescens), acero campestre (Acer campestre), orniello (Fraxinus ornus), sorbo montano (Sorbus aria), ciavardello (Sorbus torminalis) maggiociondolo (Laburnum anagyroides), robinia (Robinia pseudoacacia), biancospino (Crataegus monogyna), prugnolo (Prunus spinosa), sanguinello (Cornus sanguinea), lantana (Viburnum lantana), fusaggine (Euonymus europaeus), sommaco selvatico (Cotinus coggygria). Le nicchie lungo le pareti calanchive sono colonizzate da ginestre (Spartium junceum) e i pendii meno scoscesi sono caratterizzati da praterie xeriche con dominanza di Brachypodium rupestre, Bromus erectus, Lotus corniculatus. Lungo i versanti calanchivi sono anche presenti Asperula purpurea, Inula salicina, Hippocrepis comosa, Astragalus monspessulanus, Helianthemum nummularium e Ononis masquillieri, quest'ultima endemica dell'Appennino settentrionale e tipica delle argille plioceniche. Tra le specie rare e protette si segnala la presenza del barbone adriatico (Himantoglossum adriaticum), di interesse comunitario, a distribuzione eurimediterranea e tipica di macchie e cespuglieti. Gli impluvi ospitano specie legate alla disponibilità d'acqua: salici (Salix spp.) e pioppi (Populus spp.) oltre a querce (Quercus cerris, Q. robur) e olmi (Ulmus minor). Sono segnalate inoltre per la loro rarità Olea europaea allo stato subspontaneo, Asperula purpurea e lris graminea. Tra le specie protette, si annoverano ancora Cephalanthera damasonium, Dianthus carthusianorum, Erythronium dens-canis, Gymnadenia conopsea, Limodorum abortivum, Listera ovata, Orchis morio, Orchis purpurea, Orchis simia, Ophrys bertolonii, Ophrys fuciflora, Vinca minor, Vinca major.

Fauna

Miniottero (Miniopterus schreibersii). Foto Antonio Ruggeri, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003Mammiferi. Il sito riveste particolare importanza per la presenza di una ricca popolazione di chirotteri, di cui 7 specie di interesse comunitario (Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus ferrumequinum, Miniopterus schreibersi, Myotis emarginatus, Myotis myotis, Myotis bechsteini, Myotis blythii). Presenti numerose specie di interesse conservazionistico a livello regionale quali Vespertilio di Daubenton (Myotis daubertoni), Vespertilio di Natterer (Myiotis nattereri), Pipistrello di Savi (Hypsugo savii), Nottola (Nyctalus noctula), Orecchione meridionale (Plecotus austriacus), Molosso di Cestoni (Tadarida teniotis). Presente anche l’Istrice.
Uccelli. Sono segnalate 9 specie di interesse comunitario di cui 7 nidificanti: Falco pellegrino, Albanella minore, Falco pecchiaiolo, Succiacapre, Averla piccola, Tottavilla, Ortolano. Tra le numerose altre specie ornitiche nidificanti quelle di maggior interesse sono Lodolaio, Assiolo, Zigolo giallo. Degna di nota è la presenza di colonie riproduttive di Rondone maggiore e di Gruccione.
Anfibi. Alcune pozze alimentate da piccole sorgenti perenni offrono inoltre rifugio a popolazioni relitte della specie di interesse comunitario Tritone crestato (Triturus canifex). Da segnalare la presenza di Rana agile (Rana dalmatina).
Rettili. Nessuna specie di interesse comunitario; sono tuttavia presenti numerose specie tra cui il Saettone o Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus), il Colubro liscio (Coronella austriaca), il Colubro di Riccioli (Coronella girondica) ed il Ramarro (Lacerta bilineata).
Invertebrati. Segnalate 4 specie di interesse comunitario: i Coleotteri forestali Lucanus cervus e Cerambyx cerdo e, al margine del sito più occidentale, il Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes). Si incontra anche la Falena dell'edera Euplagia quadripunctaria.

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (pdf6.01 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-08T17:26:55+02:00
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