Carta di identità
Istituita nel 1992.
37 ha.
Provincia di Reggio Emilia.
Comune di Campegine.


foto: laghi del Monte - autore L.Gilli

A metà tra Reggio Emilia e Parma, dall'autostrada del Sole risalta nella campagna un caratteristico complesso rurale, con l'elegante edificio padronale sormontato da una torretta. L'antica corte è il punto di riferimento per riconoscere l'area della riserva, appena 35 ettari, istituita per salvaguardare uno degli ultimi esempi di risorgive di pianura dell'Emilia-Romagna. Il paesaggio dell'area è caratterizzato da boschetti di piante idrofile in corrispondenza delle risorgive principali e grandi fossi d'acqua corrente che solcano i coltivi. Ambienti oggi divenuti rari soprattutto a causa delle troppo numerose captzioni idriche ad uso irriguo che hanno abbassato le falde acquifere, e che segnavano il passaggio tra alta e bassa pianura. La denominazione dell'area, in passato appartenuta alla nobiltà reggiana, è legata ai conti Re, alla cui famiglia appartenne il celebre agronomo Filippo, rettore dell'Università di Bologna all'inizio dell'Ottocento. I fontanili, localmente chiamati fontanazzi o laghi, sono fenomeni legati allo scaturire di acque che scorrono in profondità nei conoidi ghiaiosi dei fiumi, che a contatto con lenti di materiali impermeabili, vengono indotte a risalire in superficie. La pozza di affioramento è detta testa del fontanile, da cui si origina un collettore, l'asta, che ne permette il deflusso. Le acque che sgorgano sono particolarmente limpide e mantengono tutto l'anno una temperatura tra 11 e 17°C favorendo lo sviluppo della vegetazione anche durante l'inverno, quando dalle polle si alzano piccole nubi di vapore. Specie erbacee galleggianti formano delicati tappeti che ricoprono le acque defluenti, e dove lo scorrimento è più veloce, sono presenti altre specie sommerse. I bordi sono colonizzati da carici, giunchi, tife e cannucce di palude, vegetazione che ospita una ricca fauna minore, tra cui numerosissimi insetti specializzati e di particolare rilievo è la presenza del Panzarolo, piccolo ghiozzo endemico della pianura padana.

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