I boschi da seme e le aree di raccolta
I materiali di moltiplicazione delle specie forestali: dove reperirli e cosa fare per poterli raccogliere
Secondo quanto stabilito dai trattati e dai protocolli sottoscritti in ambito internazionale dal nostro Paese, per tutelare in modo efficace la biodiversità forestale occorre procedere attraverso la salvaguardia dei popolamenti forestali autoctoni e la filiera di produzione vivaistica di postime di origine accertata, evitando eventuali inquinamenti genetici.
Il D.Lgs. 10 novembre 2003, n. 386 "Attuazione della direttiva 1999/105/CE relativa alla commercializzazione dei materiali forestali di moltiplicazione", sostituisce la Legge 269 del 1973, "Disciplina della produzione e commercio di sementi e piante da rimboschimento".
Il testo del decreto abroga completamente la vecchia normativa e recepisce le indicazioni della Direttiva 1999/105/CE del 22 dicembre 1999, riordinando in un unico testo il regolamento della produzione di materiali di propagazione di piante forestali.
La Regione Emilia-Romagna, con la propria Legge n. 10 del 6 luglio 2007, ha disciplinato gli ambiti di propria competenza con le seguenti finalità:
- promuovere la tutela e la diffusione delle specie forestali autoctone del territorio regionale;
- salvaguardare e tutelare la biodiversità vegetale e il patrimonio genetico forestale del territorio regionale, con particolare riferimento agli ecotipi;
- migliorare e controllare la qualità genetica del materiale di moltiplicazione utilizzato per scopi forestali;
- favorire la produzione di piante forestali di qualità per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalle politiche agroambientali regionali.
Definizioni
Materiali di base:
- fonti di semi: gli alberi o gli arbusti presenti in una determinata zona dove si raccolgono i semi;
- soprassuolo: una popolazione di alberi ed arbusti identificata che presenta una sufficiente uniformità di composizione;
- arboreti da seme: le piantagioni di cloni o famiglie selezionati, isolate contro ogni impollinazione estranea o organizzate in modo da evitare o limitare tale impollinazione e gestite in modo da produrre raccolti frequenti, abbondanti e facili da raccogliere.
Materiali di moltiplicazione:
- unità seminali: gli strobili (pigne), le infruttescenze, i frutti e i semi destinati alla produzione di postime;
- parti di piante: le talee caulinari, fogliari e radicali, gli espianti o gli embrioni per la micropropagazione, le gemme, le margotte, le radici, le marze, i piantoni ed ogni parte di pianta destinata alla produzione di postime;
- postime: le piante derivate da unità seminali o da parti di piante.
Procedure operative
La Regione Emilia-Romagna ha istituito il "Registro Regionale dei Materiali di base", approvato con determinazione dirigenziale n. 5205 del 09/05/2008 (PDF - 63.3 KB) e modificato con determinazione dirigenziale n. 7236 del 22 aprile 2021 (PDF - 302.4 KB), ha provveduto ad approvare l'iscrizione allo stesso di 180 materiali di base, idonei alla raccolta di materiale di moltiplicazione catalogato come "Identificato alla Fonte" e 3 materiali di base (n. 192-194 del Registro), idonei alla raccolta di materiale di moltiplicazione catalogato come "Selezionato" (gli ex Boschi da Seme della Legge 269/73).
Con determinazione dirigenziale n. 11033 del 28/10/2009 (PDF - 30.9 KB) sono state approvate le procedure per l'iscrizione e la cancellazione dei popolamenti da seme nel registro regionale. Relativamente alle specie forestali di cui all'Allegato I del D.Lgs. 386/03, in conformità a quanto previsto dall'articolo 6, commi 1, 2 e 3 del medesimo Decreto, per i materiali di moltiplicazione provenienti da materiali di base iscritti nel Registro regionale deve essere rilasciato un certificato da parte dei Carabinieri per la tutela forestale (il Corpo Forestale dello Stato dal 1 gennaio 2017 è stato assorbito dall'Arma dei Carabinieri).
I vivaisti forestali regolarmente iscritti ai registri ufficiali, qualora vogliano raccogliere materiale di moltiplicazione certificato di specie forestali, dovranno seguire le procedure approvate con la determinazione dirigenziale n. 13197 del 29/10/2008 (PDF - 147.6 KB). In allegato alla Determinazione vi sono i riferimenti ai Comandi Stazione Carabinieri Forestali (ex C.F.S.) che bisogna contattare a seconda delle località nella quale si intende raccogliere. Per ogni Materiale di base e relativamente alle specie indicate idonee per lo stesso, è stata elaborata ed approvata una scheda identificativa e descrittiva, completa di cartografia.
Documentazione online
- Determinazione n. 5205 del 9 maggio 2008 (PDF - 63.3 KB) con cui vengono individuati i 194 Materiali di base
- Regioni di provenienza del Materiale di moltiplicazione (PDF - 499.7 KB) Allegato B alla Det. n. 5205/2008
- Legenda delle sigle utilizzate per individuare le specie (PDF - 22.5 KB) estratta dall'Allegato C alla Det. n. 5205/2008
Schede descrittive, elenchi delle specie e cartografie degli ambiti di raccolta (Determinazioni n. 5205/2008 e n. 7236/2021)
- Regolamento (CE) n. 1597/2012 modalità di presentazione degli elenchi nazionali dei materiali di base per la produzione di materiali forestali di moltiplicazione
- Determinazione n. 5825 del 3 giugno 2010 (PDF - 167.4 KB) adozione del modello di registro di carico e scarico per la produzione e la commercializzazione delle piante forestali e dei relativi materiali di moltiplicazione
- Determinazione n. 7236 del 22 aprile 2021 (PDF - 302.4 KB) modifica al Registro dei materiali di base della regione Emilia-Romagna approvato con determinazione n. 5205 del 9 maggio 2008
- Carta nazionale delle regioni di provenienza per i materiali di base ammessi in Italia con sovrapposizione dei limiti amministrativi regionali (PDF - 182.6 KB)