Bascio (624 m)
Eremo Madonna del Faggio (1266 m)
DISLIVELLO: + 800 m (senza la deviazione ai Sassi) / - 150 m
LUNGHEZZA: 21,7 km
DIFFICOLTA': E (escursionisti)
TEMPO: 6,30 ore; 7.30 se si passa da Carpegna; prevedere altre 2 ore per la deviazione ai Sassi Simone e Simoncello

Ambiente di potente suggestione, dal mare di dossi argillosi, a tratti prativi fino all’antica cerreta. Dominano la vista i Sassi Simone e Simoncello e il Monte Carpegna.

Partenza tranquilla, lungo la sterrata che conduce a Miratoio, fra ambienti aperti che si alternano a vaste macchie di cerro. Il fulcro dell’ambiente e del paesaggio è costituito dai due “Sassi” di Simone e Simoncello, cui ci stiamo avvicinando.

Essi sono preceduti da una vasta distesa di terreni argillosi, punteggiati di pascoli o tormentati da erosioni calanchive. Ormai ai piedi degli affioramenti rocciosi inizia l’antica foresta, prima di querce, principalmente cerri, poi con faggi dove l’argilla lascia il posto ai detriti calcarei che attorniano le rupi.

Avendo a disposizione tempo e voglia, è possibile effettuare la bellissima deviazione ad anello che gira attorno al Sasso di Simone, eventualmente raggiungendone anche la piana sommitale che ospitò prima l’abbazia benedettina poi la “città del sole” vagheggiata dai Medici, la cui costruzione fu iniziata dopo la metà del XVI secolo, poi interrotta (per complesse ragioni politiche ma soprattutto climatiche), e mai ultimata.

Pochi ruderi tra i prati e i frassini testimoniano ancora dell’utopistico sogno rinascimentale di Cosimo dei Medici. Tornati alla mulattiera principale la si segue fino al Passo Cantoniera, dove se si è stanchi, ci si può fermare, oppure scendere direttamente al paese di Carpegna, oppure ancora salire direttamente all’omonimo, soprastante monte.

Il nostro viaggio termina comunque in cima al monte Carpegna, dove l’Eremo della Madonna del Faggio costituisce idealmente una meta che fonde in sé un patrimonio di storia, natura e spiritualità.

<-- tappa precedente

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