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Sito ampliato con DGR N. 1562/24

Superficie: 807 ettari (agg. alla DGR N. 1562/24)
Province e Comuni interessati: REGGIO EMILIA (Baiso, Carpineti, Casina, Viano)

Il sito ricade nel Paesaggio protetto Collina reggiana - Terre di Matilde

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4030018 (PDF - 126.2 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia centrale

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 156.0 KB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 2.7 MB)

Piano di gestione (PDF - 260.6 KB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Ophrys insectifera. Foto Ivano Togni, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003

Area di medio-piccole dimensioni, si estende lungo la fascia collinare reggiana in un settore caratterizzato in particolare dalla limitata presenza antropica. Solcata dal Torrente Tresinaro nel suo medio corso, all’altezza di Baiso, comprende la piccola, remota valle del Dorgola, modesto rio tributario di sinistra che a sua volta divide due ripidi versanti, l’uno esposto a meridione con praterie punteggiate di ginepri, l’altro più roccioso e fresco, ammantato di querceti e ostrieti con qualche castagneto e una bella faggeta a quota relativamente bassa. La chiostra montuosa tra il Monte delle Ripe e il Poggio Tassinara, con quota massima che non supera i 623 m, chiude la valle e il sito a Ovest. Un blocco centrale (tra Dorgola e Tresinaro) di argille scagliose e calanchive con diffusa copertura erbacea e qualche seminativo, a monte di Pulpiano, completa un sito vario e mosaicato in diversi paesaggi sia geologici (il paesaggio sfuma dalle argille alle marne calcaree con bande arenacee – Flysch di M.Cassio) che di copertura vegetazionale, nel complesso equilibrata tra bosco (28%), arbusteti (23%), praterie (da aride a fresche, da pingui a stentate su nuda roccia - 25%), coltivi di tipo estensivo (20%) per lo più limitati a modesti seminativi. Non mancano gli ambienti umidi, sia ripariali che di stagno. Il sito comprende parte (279 ha) dell'Azienda faunistica Venatoria "S. Giovanni di Querciola". Sette habitat d’interesse comunitario dei quali due prioritari, (ginepreti e castagneti per quanto riguarda quelli a vegetazione legnosa, più le praterie semiaride con orchidee, prioritarie e quelle submontane più fresche) coprono circa il 30% della superficie del sito.

Vegetazione

Boschi misti di latifoglie (querceti e ostrieti), castagneti e un’interessante faggeta determinano una componente forestale ricca e diversificata, il cui aspetto di maggiore rilevanza risiede nella presenza di nuclei spontanei di Pinus sylvestris qui al limite meridionale della sua distribuzione europea in una delle stazioni nord-appenniniche, esclusivamente emiliane, le uniche extra-alpine. Rispetto al vicino M.Duro, sul quale il Pino silvestre appare mescolato a querce in stazioni xerofitiche, qui prevale la mescolanza col castagno in stazioni più mesiche. Significative sono anche le praterie e i veri e propri arbusteti a ginepro comune, diffusi soprattutto in sinistra Dorgola. Elementi centro-europei e presenze mediterranee si alternano in cenosi fortemente diversificate: sono le praterie in particolare, presentando una vasta gamma di tipi, ad offrire spunti di interesse floristico ancora in gran parte da esplorare. Il corrispondente quadrante nel Censimento della Flora protetta regionale (1996) registra ben 43 specie in zona, tra le quali si possono ricordare presenti nel sito soprattutto orchidee: oltre a molte Ophrys tra le quali spiccano O. fuciflora, O bertolonii e O. insectifera, si segnalano Serapias vomeracea e Spiranthes spiralis.

Fauna

Le conoscenze sulla fauna presente nel sito sono al momento talmente scarse da omettere segnalazioni di sorta. Tuttavia non dovrebbero mancare prossime conferme sulla presenza di avifauna in particolare delle praterie e delle aree marginali, habitat preferenziali dell'Albanella minore e di altre specie di interesse comunitario (Calandro, Tottavilla, Ortolano, Succiacapre, Averla piccola), di mammiferi e vertebrati minori (rettili o anfibi quali Zamenis longissimus e Triturus carnifex), pesci e insetti (lepidotteri e coleotteri).

Per saperne di più

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 4.0 MB) (agg. alla DGR N. 1562/24)