Superficie: 16781 ettari
Province e Comuni interessati: FERRARA - 14378 ettari  (Argenta, Comacchio, Ostellato) RAVENNA - 2403 ettari (Ravenna, Alfonsine)

Territorio confinante con IT4060008 ZPS e con IT4070021 ZSC-ZPS

Il sito è incluso quasi interamente nel Parco regionale Delta del Po

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4060002 (PDF - 666.9 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 1.2 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 10.2 MB)

Piano di Gestione (PDF - 1.2 MB) 

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Dossi di Valle di Fossa di Porto. Foto Roberto Tinarelli Ecosistema, archivio personale

Il sito comprende quanto rimane delle vaste valli salmastre ricche di barene e dossi con vegetazione alofila che sino ad un secolo fa caratterizzavano la parte Sud-orientale della provincia di Ferrara e che ancora oggi costituiscono il più esteso complesso di zone umide salmastre della regione. I principali bacini inclusi nel sito sono quelli delle Valli Fossa di Porto, Lido di Magnavacca, Campo, Fattibello, Capre e Molino. Relitti di valli adiacenti ormai bonificate, con acque debolmente salmastre o praticamente dolci, sono Valle Zavelea, Valle Pega e Valle Umana. L'estensione totale del complesso vallivo è di circa 11.400 ha. Le profondità sono assai variabili e risentono della morfologia dei fondali e delle variazioni stagionali dovute a gestione dei livelli idrici a fini itticolturali, del bilancio tra precipitazioni ed evaporazione, delle maree: in media si aggirano sui 50-60 cm, con massimi di 1,5-2 m. Le valli di Comacchio si sono formate a causa dell’abbassamento del delta del Po etrusco-romano e dei catini interfluviali circostanti, in particolare nel medioevo, e quindi dell’ingressione delle acque marine. Le Valli Fossa di Porto e Lido di Magnavacca sono separate dalla lunga penisola di Boscoforte, coincidente con il cordone litoraneo dell’età etrusca. La parte Nord-Est del sito è costituita dalle Saline di Comacchio, estese circa 500 ettari, in disuso dal 1985 e circondate da bacini salmastri come Valle Uccelliera e la più vasta valle Campo. A Nord delle saline vi è la Valle Fattibello, l’unica attualmente soggetta al flusso delle maree, mentre oltre il margine Nord-Ovest campeggiano la valle Zavelea e i resti di Valle Pega, con acque sostanzialmente dolci, così come acque debolmente salmastre si trovano in numerosi bacini delle Valli di Comacchio isolati a scopo itticolturale. Le Saline di Comacchio sono state interessate dalla realizzazione di un Progetto LIFE Natura che aveva come scopo la conservazione e il ripristino degli habitat tipici della salina. Il sito è pressoché totalmente incluso nel Parco Regionale del Delta del Po, stazioni "Valli di Comacchio" e "Centro storico di Comacchio". Il comprensorio vallivo di Comacchio è classificato come zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.

Habitat e specie di maggiore interesse

Colonia di Gabbiano comune nidificante nella Salina di Comacchio. Foto Roberto Tinarelli Ecosistema, archivio personale

Fenicotteri nella salina di Comacchio. Foto Stefano Mazzotti, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003

Habitat Natura 2000. 7 habitat umidi salmastri di interesse comunitario, 1 dei quali prioritario, più ulteriori 10 tipi (3 prioritari) d'acqua dolce, prateria e bosco ripariale coprono il 73% della superficie del sito: lagune, pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)  e comunitè alofile (Limonetalia, salicornieti, spartineti) dominano il sito, vero santuario degli ambienti umidi nei diversi gradi di salinità, coronato da lembi marginali prativi e residui di  foreste a galleria di Salix alba e Populus alba.
Specie vegetali. E’ presente Salicornia veneta, specie di interesse comunitario prioritaria. Sono segnalate specie rare e/o minacciate quali Bassia hirsuta, Plantago cornuti, Limonium bellidifolium, Triglochin maritimum, Halocnemum strobilaceum, tutte specie alofile dotate di accorgimenti per la sopravvivenza in ambienti temporaneamente o perennemente invasi da soluzioni ricche in cloruri e quindi limitanti per la vita in quanto chimicamente bloccate per quanto riguarda la disponibilità idrica.
Mammiferi. Fino a metà degli anni ’80 era presente la Lontra Lutra lutra (ultimo sito di segnalazione nella pianura Padana). Non ci sono informazioni precise sulla popolazione di chirotteri, pur presenti e osservabili al tramonto a caccia di insetti.
Uccelli. Sono almeno 37 le specie di interesse comunitario regolarmente presenti nel sito. L'ampia laguna e i bacini d'acqua dolce rappresentano un ambiente elettivo per la sosta, l'alimentazione e la nidificazione di una diversissima avifauna acquatica comprendente tutti i gruppi sistematici. Di rilievo internazionale la comunità di Laridi e Sternidi che conta 9 delle 10 specie nidificanti in Italia e nel Mediterraneo, delle quali sei di interesse comunitario (Sterna comune, Fraticello, Sterna zampenere, Beccapesci, Gabbiano corallino, Gabbiano roseo). Per alcune di queste specie le Valli di Comacchio rappresentano, o hanno rappresentato per anni, l'unico o uno dei pochi siti di nidificazione regolarmente occupati in Italia o addirittura in Europa (Sterna di Rüppel), ma anche un centro di attrazione e di espansione che ha portato alla colonizzazione di altre zone umide nell'area del Delta del Po e dell'Adriatico settentrionale. Di importanza internazionale la nidificazione della Spatola qui presente con la più importante colonia in Italia (circa 100 coppie nel 2003) ed il recente insediamento (primavera 2000) di una delle 4 colonie italiane di nidificazione del Fenicottero. La presenza di questa specie, simbolo degli ambienti ipersalati, conta nel comprensorio di Comacchio oltre 500 coppie nidificanti (anno 2003) e sino ad oltre 1500-2000 individui al di fuori del periodo riproduttivo. Di importanza nazionale le popolazioni nidificanti dell'Airone bianco maggiore, di alcune specie di Caradriformi (Cavaliere d'Italia, Avocetta, Fratino) e di alcune specie di Anatidi tra cui in particolare Volpoca (30-50 coppie nel 1999, pari al 25-30% totale nazionale), Mestolone, Canapiglia e Moriglione presenti con popolamenti che nella maggior parte dei casi superano il 50% del totale italiano. Importante nucleo svernante di Tarabuso.
Oltre agli uccelli di interesse comunitario sono presenti regolarmente numerose altre specie migratrici 69 delle quali con popolazioni di interesse regionale e nazionale. Le Valli di Comacchio sono una delle aree di maggior importanza nazionale e internazionale quale sito di sosta e alimentazione durante i periodi di migrazione primaverile ed autunnale. Vengono soddisfatti i criteri per l'inserimento dell’area nell'elenco delle zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar (oltre 20.000 uccelli acquatici svernanti - media anni 1994/95: 34.539 uccelli). Inoltre, è un sito di importanza nazionale per lo svernamento di Podicipedidi, Ardeidi, Anatidi, Caradriformi e Folaga.
Rettili. Segnalata la Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario poco diffusa nel sito.
Anfibi. Presente la specie di interesse comunitario Tritone crestato Triturus carnifex.
Pesci. La ricca ittiofauna annovera 5 specie di interesse comunitario: la rara Lampreda di mare Petromyzon marinus nelle foci dei canali, Cheppia Alosa fallax nel fiume Reno, importanti popolamenti di Nono Aphanius fasciatus e Ghiozzetti di laguna Pomatoschistus canestrini, Padogobius panizzae specie tipiche degli ambienti salmastri e lagunari poco profondi.
Invertebrati. Diffuso il Lepidottero Ropalocero Lycaena dispar, specie di interesse comunitario.

Per saperne di più

Parco regionale Delta del Po

Flora del Ferrarese

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 4.3 MB)

Inquadramento territoriale