IT4060008 - ZSC-ZPS - Valle del Mezzano
Superficie: 18863 ettari
Province e Comuni interessati: FERRARA (Argenta, Comacchio, Ostellato, Portomaggiore)
Territorio confinante con IT4060002 SIC-ZPS
Il sito ricade parzialmente nel Parco regionale Delta del Po
Formulario
Formulario Natura 2000 del sito IT4060008 (PDF - 610.5 KB)
Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)
Enti gestori
Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po
Strumenti di gestione
Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 284.2 KB)
Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 1.5 MB)
Piano di Gestione (PDF - 281.3 KB)
Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)
Descrizione e caratteristiche
Il sito è costituito principalmente dalla ex Valle del Mezzano, prosciugata definitivamente negli anni ’60; oltre a questa grande ex valle salmastra il sito include alcune aree contigue con ampi canali e zone umide relitte (Bacino di Bando, Anse di S.Camillo, Vallette di Ostellato), parte della bonifica di Argenta e del Mantello realizzate negli anni ’30, la bonifica di Casso Madonna e un tratto del fiume Reno in corrispondenza della foce del torrente Senio. Risultato di grandi opere di bonifica, il territorio è parcellizzato per coltivazioni ad ampio raggio con unità colturali di grandi dimensioni e colonizzato da singoli insediamenti rurali privi di strutture residenziali. E’ l’area a più bassa densità abitativa d’Italia. Il sito infatti non è urbanizzato, ma caratterizzato prevalentemente da estesi seminativi inframezzati da una fitta rete di canali, scoli, fossati, filari e fasce frangivento. Su circa 300 ettari, localizzati principalmente nel Mezzano, sono stati ripristinati negli anni ’90 stagni, prati umidi e praterie arbustate attraverso l’applicazione di misure agroambientali finalizzate alla creazione e alla gestione di ambienti per la flora e la fauna selvatiche. Il paesaggio è interamente, geometricamente agrario, quasi surreale con le sue stradine diritte e i radi insediamenti colonici completamente disabitati. Si tratta di una Zona di Protezione Speciale rilevante non tanto per gli habitat naturali quanto per l'ambiente di tipo agrario favorevole all'avifauna, del tutto singolare con i suoi terreni tendenzialmente argillosi ma anche ricchi di depositi torbosi e la falda costantemente superficiale, salmastra nella gran parte, verso oriente, in grado di selezionare una flora spontanea decisamente alofila non appena si interrompano le colture. Il margine settentrionale del sito (Valle Lepri e Canale circondariale fino a Ostellato) è stata recentemente inserita nei territori del Parco Regionale del Delta del Po.
Habitat e specie di maggiore interesse
Habitat Natura 2000. 7 habitat di interesse comunitario, dei quali uno prioritario, ricoprono il 2% della superficie del sito: due tipi salmastri e due d'acqua dolce comunque di natura idromorfica, uno di prateria arida marginale e due di natura arborea e di tipo forestale ripariale o alluvionale, più qualche margine elofitico (canneto) in un contesto di formazioni secondarie generalmente ad evoluzione piuttosto rapida.
Uccelli. Circa 50 specie di interesse comunitario frequentano regolarmente il sito. La maggior parte delle specie nidificanti (Tarabuso, Airone rosso, Nitticora, Garzetta, Sgarza ciuffetto, Airone bianco maggiore, Spatola, Falco di palude, Moretta tabaccata, Forapaglie castagnolo) sono concentrate nelle zone umide presso il perimetro del sito o in zone umide esterne contigue ad esso. Importanti popolazioni nidificanti di Tarabusino e Martin pescatore sono localizzate principalmente nella fitta rete di canali mentre Albanella minore, Cavaliere d’Italia, Pernice di mare e Ortolano nidificano soprattutto nelle superfici oggetto di ripristini ambientali (attraverso l’applicazione di misure agroambientali da parte delle imprese agricole) e nelle zone coltivate meno intensamente e/o con "set aside" obbligatorio. I filari e le fasce frangivento ospitano, grazie all’abbondanza di vecchi nidi di corvidi, la più importante popolazione nidificante in Italia di Falco cuculo e uno dei tre siti di nidificazione del Grillaio nell’Italia settentrionale nel 2003. Altre specie con rilevanti popolazioni nidificanti grazie alla disponibilità di nidi di corvidi sono il Gufo comune, il Lodolaio e il Gheppio. In particolare, l’ex valle del Mezzano rappresenta l’area di alimentazione più importante non solo per gli Ardeidi nidificanti nelle Vallette di Ostellato, in Valle Lepri e nel Bacino di Bando ma anche per le popolazioni di Gabbiano corallino e Sterna zampenere nidificanti nelle Valli di Comacchio. Il sito è di rilevante importanza anche per uccelli migratori e svernanti; in particolare ospita una parte rilevante delle popolazioni svernanti in Italia di Airone bianco maggiore, Oca Lombardella, Oca selvatica, Pavoncella, Gufo di palude.
Rettili. Segnalata la Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario, localizzata soprattutto nella zona di Valle Umana.
Anfibi. Segnalato il Tritone crestato Triturus carnifex, specie di interesse comunitario localizzata soprattutto nei biotopi di Valle Umana. Da segnalare, per l’abbondante popolazione, anche la Raganella Hyla intermedia.
Pesci. La Cheppia Alosa fallax è la sola specie di interesse comunitario segnalata. Tra le specie rare a livello regionale sono state segnalate Triotto Rutilus erythrophthalmus e Spinarello Gasterosteus aculeatus che nell’area sono molto rare e minacciate di estinzione.
Invertebrati. L’unica specie di interesse comunitario presente è Lycaena dispar, Lepidottero legato agli ambienti palustri.
Per saperne di più
Cartografia
Carta di dettaglio (PDF - 5.3 MB)