Superficie: 188 ettari
Province e Comuni interessati: FERRARA - 123 ettari (Poggio Renatico, Terre del Reno), BOLOGNA - 65 ettari (Galliera, Pieve di Cento)

Il sito include l' Area di riequilibrio ecologico Bisana (BO)

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4060009 (PDF - 162.4 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Regione Emilia-Romagna

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 1.2 MB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 25.9 MB)

Piano di Gestione (PDF - 4.0 MB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Bosco di Sant'Agostino o Panfilia. Foto Maurizio Bonora, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003

Il sito è localizzato nella pianura ferrarese al confine con la provincia di Bologna. Comprende un tratto del fiume Reno e un lembo di foresta adiacente, esempio relitto di bosco umido-ripariale di pianura un tempo diffuso in tutta la Padania. La vegetazione, insediata su suolo di origine alluvionale composto da stratificazioni alternate di depositi sabbiosi e argilloso-limosi, presenta accentuate caratteristiche di bosco fluviale essendo prevalentemente localizzato in ambito golenale invaso dalle piene autunnali e primaverili più accentuate. Nonostante le pesanti utilizzazioni praticate durante l’ultimo conflitto e parziali trasformazioni antropiche subite nel tempo in relazione a pratiche di pioppicoltura, il Bosco Panfilia rappresenta per qualità ed estensione il più significativo relitto forestale planiziale della regione in ambiente ripariale. Il cuore della foresta, per circa 80 ettari in sinistra Reno, è di proprietà demaniale regionale: 50 ettari circa sono di bosco naturale; 30 di pioppeto specializzato “quale coltura di transizione per il reinserimento delle specie spontanee”. Nel complesso il 54% del sito è coperto da boschi misti di latifoglie (al 10% con carattere spiccatamente igrofilo per dominanza di salice bianco e pioppo bianco), mentre le colture pioppicole occupano circa il 20%. Completano il panorama corpi d’acqua corrente, alcuni coltivi e una limitata frazione di aree marginali incolte con prateria umida a megaforbie eutrofiche. Sette habitat d’interesse comunitario ricoprono complessivamente il 70% circa della superficie del sito, tre d'acque dolci (uno correnti, due ferme), due di prateria e due forestali alluvionali o ripari, che costituiscono la nota prevalente del sito.

Vegetazione

La composizione floristica rispecchia le condizioni di un bosco di pianura che vegeta su terreni tendenzialmente asfittici, periodicamente allagati e invasi da sedimenti finissimi. Tra le specie arboree dominano Farnia (Quercus robur), Frassino ossifillo (Fraxinus oxycarpa, F. angustifolia) e Pioppo bianco, anche con esemplari di notevoli dimensioni; diffusi sono anche Olmo e Acero campestre, usualmente collocati su un piano dominato. E’ comune anche il Salice bianco (Salix alba), talora addensato in saliceti lungo il fiume con S. triandra, Solanum dulcamara e Amorpha fruticosa. Quest’ultima, rigogliosa e invadente, fa parte del corteggio delle specie avventizie che comprende anche Robinia e Ailanto. Lo strato arbustivo annovera Prugnolo, Biancospino, Corniolo, Nocciolo e Ligustro. Lo strato erbaceo, poco sviluppato e floristicamente povero, è dominato da fitti cespi di Carex pendula. C’è qualche rovo e, nelle zone meno umide, Brachypodium sylvaticum. Si tratta dunque di un raro e significativo esempio di Carici-Frassineto di clima fresco, sostanzialmente diverso dal Querco-Carpineto boreo-italico del quale costituisce una sorta di variante su terreno impermeabile. Rispetto a quest’ultimo infatti, il Bosco Panfilia presenta analoga composizione arborea (manca solo il carpino bianco) ma sottobosco più povero e in particolare sostanzialmente privo di geofite a fioritura primaverile (che rifuggono i substrati asfittici). Gli aspetti vegetazionali e squisitamente forestali (particolarissima è la componente nel sottobosco di funghi e tartufi) sono pertanto preponderanti su quelli floristici e non sono al momento segnalate specie botaniche di interesse comunitario, anche se permangono idrofite di grande valore conservazionistico come il campanellino estivo (Leucojum aestivum) poi Alisma lanceolatum, Euphorbia palustris, Juncus subnodulosus, Najas minor, Spirodela polyrhiza.

Fauna

Oltre alle tre specie ornitiche di interesse comunitario precedentemente note Nitticora, Nibbio bruno e Averla piccola (nidificante), considerato l'ambiente fluviale e golenale, è ragionevolmente certa la presenza di altri Ardeidi (tra cui Garzetta e Tarabusino) e del Martin pescatore. Inoltre sono presenti almeno otto specie tipiche degli ambienti palustri (Acrocefalini di canneto), di macchia e di bosco, tra i quali Cuculo, Pigliamosche, Rigogolo, Torcicollo, Tortora ed Upupa risultano nidificanti. Tra i Mammiferi è presente la Puzzola, oltre ad almeno cinque specie diverse di pipistrelli. Tra i vertebrati minori sono presenti Tritone crestato e Testuggine palustre e alcuni pesci come Lasca, Barbo e Cobite, tra gli invertebrati sono segnalate due specie di interesse comunitario: la farfalla Licena delle paludi (Lycaena dispar), legata agli ambienti umidi, e il Cerambice delle querce (Cerambyx cerdo), coleottero legato ai vecchi querceti.

Per saperne di più

Il Bosco della Panfilia

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 1.4 MB)

Inquadramento territoriale