IT4080008 - ZSC-ZPS - Balze di Verghereto, Monte Fumaiolo, Ripa della Moia
Superficie: 2461 ettari
Province e Comuni interessati: FORLI'-CESENA (Verghereto)
Territorio confinante con IT4080015 ZSC
Formulario
Formulario Natura 2000 del sito IT4080008 (PDF - 195.3 KB)
Enti gestori
Strumenti di gestione
Misure Specifiche di Conservazione e Piano di Gestione (PDF - 7.0 MB)
Descrizione e caratteristiche
Il sito si colloca all’estremo Sud-Est della Regione, confina con il Montefeltro e rappresenta, insieme col contiguo sito Castel di Colorìo - Alto Tevere, una delle pochissime situazioni in cui il territorio regionale deborda nel versante tirrenico (in corrispondenza del bacino del Tevere qui lambito nella zona delle "storiche" omonime sorgenti). Si attesta intorno al vasto acrocoro del Monte Fumaiolo e ne comprende i complessi e articolati versanti settentrionali dall’Alferello a Sant’Alberico, in corrispondenza di potenti blocchi calcarenitici ammantati di bosco. Tutta l’area poggia sul ramo della grande colata di argille scagliose del Marecchia che si incunea nella Formazione Marnoso-Arenacea fino al Carnaio. Su queste argille galleggiano i dirupati blocchi calcarenitici della Formazione di San Marino (il Fumaiolo, la Ripa della Moia, le Rupi delle Balze), i calcari massicci del Monte Aquilone e del Fosso del Romitorio con localizzati fenomeni carsici superficiali e sotterranei, le arenarie grossolane del Faggio Scritto e un lembo di Marne di Verghereto sotto le Balze, in un paesaggio vario e a tratti spettacolare, ma anche caratterizzato da frequenti, antichi insediamenti rurali. Accanto all’originaria, dominante faggeta compaiono numerose fustaie di abeti e douglasia (anche se le proprietà demaniali, localizzate tra la Moia e Montecoronaro, riguardano questo Sito per meno di cento ettari): le foreste complessivamente ricoprono poco meno del 60% della superficie comprese alcune cerrete e castagneti verso Alfero; le praterie e i pascoli montani sono diffusi su oltre un terzo del sito e non mancano spettacolari falesie rocciose, tra tutte la Ripa della Moia e le Balze. Pur essendo l’ambiente tipicamente montano con zone sommitali a quote relativamente elevate, a lungo attestate sopra i 1300 m, si rileva una certa pressione antropica, sia per la vicinanza di consistenti insediamenti abitati, sia per la presenza di luoghi storici, turistici e ricreativi di notevole interesse, compresi gli impianti sciistici del Valico del Fumaiolo e le sorgenti del Tevere. Ben diciannove habitat di interesse comunitario, dei quali sette prioritari, coprono circa un terzo della superficie del sito, con prevalenza per tipi forestali e di prateria anche arbustata, con interessantissime facies rupestri con caratteri da collinari a più schiettamente montani.
Vegetazione
Le faggete del Fumaiolo sono più spesso pure, in gran parte tenute a ceduo, con sporadici lembi di fustaia e alcuni settori in conversione all’alto fusto. Notevoli sono i giganteschi esemplari isolati del Monte Aquilone. Il Tasso compare nei valloni che tagliano le Balze e a Sant’Alberico, l’Agrifoglio punteggia i versanti settentrionali della Moia con esemplari anche monumentali. L’abetina è in gran parte di impianto artificiale, tuttavia nei versanti nord-occidentali l’Abete bianco tende a riprodursi spontaneamente formando popolamenti misti col Faggio. Su suolo roccioso, dove la faggeta non può attecchire, compare un interessantissimo arbusteto d’alta quota con Sorbus aria, Rhamnus alpinus, Laburnum alpinum, Daphne mezereum e Daphne oleoides su praterelli pionieri di erbacee boreali come Robertia taraxacoides. Le calcareniti nude nelle situazioni pioniere a più lenta evoluzione ospitano sassifraghe, tra le quali certamente S. paniculata e altre rade specie rupicole specializzate a morfologia adattata. Dalla linea che congiunge la Straniera con Capanne, a Nord della cintura pianeggiante di prati e pascoli che cinge le rupi intorno a quota 1000, i versanti digradano tra cerrete, castagneti e qualche pineta. I margini e le praterie, spesso arbustate a Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius) e Ginepro e popolate di radi, maestosi meriggi, annoverano parecchie specie erbacee della flora regionale protetta, tra le quali Crocus vernus, Scilla bifolia, Galanthus nivalis, Doronicum columnae e alcune orchidee quali Cephalanthera rubra, Orchis tridentata, Neottia nidus-avis e, forse ancora, Orchis ustulata. Tra le presenze importanti di recente conferma va annoverata l' elusiva orchidea Coeloglossum viride. Tra le specie relitte di tipo alpino, di grande interesse fitogeografico, si possono citare ancora Aconitum lamarckii, Blechnum spicant, Gentiana cruciata e la rarissima Moehringia trinervia. L’elenco floristico, desunto dai rilievi di Pietro Zangheri, va comunque aggiornato.
Fauna
Per quanto riguarda l’avifauna di interesse comunitario sono nidificanti Falco pecchiaiolo, Aquila reale (una coppia dal 1999), Averla piccola, Tottavilla e Calandro. Sono diffuse inoltre le specie tipiche degli ambienti forestali e delle praterie di quota: di interesse è la nidificazione di Prispolone, Codirossone, Torcicollo, Rondine montana e Luì bianco. Tra i mammiferi, è presente la Puzzola (Mustela putorius), incerto ma probabile l’occasionale passaggio del lupo. Dei vertebrati minori va citata la presenza di anfibi (Ululone appenninico - Bombina pachypus, Salamandrina dagli occhiali - Salamandrina terdigitata e Tritone crestato - Triturus carnifex. E’ presente anche il Tritone alpestre (Triturus alpestris) e l’ofide Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus). Tra gli Insetti di interesse conservazionistico sono segnalati Carabus alysidotus, Carabus italicus, Parnassius mnemosyne, Zerynthia polyxena.
Per saperne di più
Checklist floristica - Società Toscana di Scienze Naturali
Carta della Vegetazione (quad. SSNR n.41/2015)
Cartografia
Carta di dettaglio (PDF - 5.7 MB)