L'articolo 5 del Decreto 23 ottobre 2014 "Istituzione dell'elenco degli alberi monumentali d'Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento" stabilisce quali siano i criteri per l’attribuzione del carattere di monumentalità, e fra questi è compreso il valore ecologico, inteso come valore relativo alle presenze faunistiche che si insediano sull'esemplare monumentale, con riferimento anche alla rarità delle specie coinvolte, al pericolo di estinzione ed al particolare habitat che ne garantisce l’esistenza."

Microhabitat

Il criterio ecologico diviene prioritario nel caso di alberi che ospitano specie protette dalla Direttiva Habitat 43/93/CEE o presenti in liste rosse della IUCN, sia a livello nazionale che internazionale.

L’albero può rappresentare un vero e proprio habitat per diverse categorie animali, in particolare: entomofauna, avifauna, micro-mammiferi. Tale prerogativa si riscontra soprattutto in ambienti a spiccata naturalità, dove la salvaguardia di queste piante rappresenta elemento importante per la conservazione di specie animali rare o di interesse comunitario."

L’albero senescente, soprattutto se ha un diametro superiore a 80-90 cm e si trova in ambienti a spiccata naturalità, rappresenta una risorsa trofica e spaziale vitale per diverse specie animali altamente specializzate (insetti saproxilici, uccelli, micro-mammiferi).

La biodiversità di queste specie è associata alla presenza di numerose entità “discrete”, come ad esempio le cavità, i fori, gli essudati, i corpi fruttiferi di funghi e le branche morte. Queste strutture vengono genericamente definite microhabitat e la loro formazione richiede tempo: alcuni sono presenti unicamente su alberi vivi, mentre altri si sviluppano solo dopo la morte della pianta.

I lenti processi di decomposizione del legno che possono manifestarsi su piante vive, associati alla presenza di funghi ed alla colonizzazione da parte di diversi insetti, aumentano il valore ecologico della pianta per le comunità saproxiliche. Ad esempio, la presenza di cavità è particolarmente importante ed accresce il valore di un albero come habitat per la fauna. Il lento sviluppo delle cavità spesso inizia con la rottura di un ramo, che permette ai funghi di raggiungere il durame. Le strutture che si originano tendono a offire condizioni microclimatiche costanti per un lungo tempo. La dimensione della cavità e del suo ingresso, nonché il grado di isolamento o la presenza di acqua sono fattori che influiscono sul suo utilizzo da parte delle diverse specie.

Altri fattori che possono determinare l'utilizzo di un albero da parte della fauna includono:

  • la presenza di branche morte nella chioma o di ferite (comunemente identificati come segni di indebolimento);
  • le caratteristiche della vegetazione circostante;
  • la conformazione del paesaggio.

L'età dell'albero è generalmente associata all'aumento della quantità e diversità dei microhabitat presenti. Anche se alcune di queste strutture possono formarsi su alberi più giovani, la conservazione di molte specie rare ed in pericolo richiede la presenza di alberi senescenti e la loro continuità spazio-temporale. La gestione del territorio fa sì che spesso gli alberi vengano tagliati prima che possano assumere caratteri di monumentalità e perciò queste piante-habitat sono spesso rare ed isolate: la loro conservazione è un requisito fondamentale per preservare la biodiversità forestale.

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