Specie esotiche invasive
Cosa fa la Regione
Per rispondere alla crescente minaccia legata alle invasioni biologiche, anche al fine di adempiere agli obblighi derivanti dall’art. 8 della Convenzione sulla Diversità Biologica, la Comunità Europea si è dotata del Regolamento UE n. 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive, entrato in vigore il 1° gennaio 2015, introducendo con esso a scala comunitaria una serie di restrizioni, obblighi e divieti volti a proteggere la biodiversità e i servizi ecosistemici dagli impatti causati dalle specie esotiche invasive, con particolare riferimento a quelle inserite nell’elenco di specie denominate “di rilevanza unionale”.
La Regione attua sul proprio territorio le norme di adeguamento al Regolamento europeo, entrate in vigore il 14 febbraio 2018 con il Decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 230 (1.28 MB), che introduce una serie di disposizioni, al fine di integrare la normativa nazionale alle disposizioni comunitarie in materia.
In particolare, la Regione svolge le seguenti attività:
- conduce il monitoraggio, con il supporto dell’ISPRA, previsto nell’ambito del sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive e trasmette al Ministero della Transizione Ecologica i dati e le informazioni raccolte ogni 12 mesi;
- comunica al Ministero della Transizione Ecologica e all’ISPRA il rilevamento precoce della comparsa o della ricomparsa sul proprio territorio di esemplari di specie esotiche invasive di rilevanza unionale e nazionale;
- applica, insieme agli Enti gestori delle aree protette nazionali, le misure di eradicazione rapida, con il supporto dell’ISPRA e, se nel caso, in collaborazione con altre amministrazioni;
- assicura l’eliminazione completa e permanente della popolazione di specie esotica invasiva, risparmiando agli esemplari dolore, angoscia o sofferenze evitabili, limitando l’impatto sulle specie non bersaglio, tenendo in considerazione la tutela della salute pubblica e della sanità animale, del patrimonio agro-zootecnico e dell’ambiente;
- applica le misure di gestione con il supporto dell’ISPRA, avvalendosi, nel caso, della collaborazione di altre amministrazioni, e informa il Ministero della Transizione Ecologica dei risultati conseguiti;
- adotta appropriate misure di ripristino per favorire la ricostruzione di un ecosistema che è stato degradato, danneggiato o distrutto da esemplari di specie esotiche invasive di rilevanza unionale o nazionale;
- individua le strutture di detenzione delle specie esotiche invasive alle quali gli esemplari posseduti da privati cittadini possono essere consegnati;
- attua propri programmi di educazione e sensibilizzazione, con particolare riferimento alla possibilità dei proprietari di consegnare a strutture pubbliche o private autorizzate, anche estere, gli animali che non possono essere detenuti.
A chi rivolgersi
Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo della Montagna
Regione Emilia-Romagna
Viale Aldo Moro 30, 40127 Bologna
tel. 051.527.6080/6094 fax 051.527.6957
e-mail: segrprn@regione.emilia-romagna.it
e-mail certificata: segrprn@postacert.regione.emilia-romagna.it
Monica Palazzini
Tel. 0515276999
e-mail: monica.palazzini@regione.emilia-romagna.it
Per approfondire
- Cosa sono le specie esotiche invasive?
- Elenco delle specie esotiche invasive
- Corretta detenzione di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive
- Corretta detenzione della testuggine palustre americana Trachemys scripta
- Centri autorizzati per la detenzione di Trachemys scripta
- Scorte commerciali di specie esotiche invasive
- Le disposizioni in sintesi del Regolamento europeo e del Decreto attuativo
- Denuncia di possesso delle specie esotiche invasive
Norme e atti
Su questo argomento vedi anche...
- Specie esotiche invasive nelle pagine del sito del Ministero della Transizione Ecologica
- Specie esotiche invasive nelle pagine del sito realizzato da ISPRA
- Specie esotiche invasive nelle pagine della Comunità Europea
- Ulteriori indicazioni tecniche possono essere scaricate dal sito del progetto LIFE ASAP