Granchio di fiume
Potamon fluviatile (Herbst, 1785)
Geonemia: Ha distribuzione ovest-mediterranea. E’ diffuso nell’Africa settentrionale, nella Penisola Balcanica (sud-ovest ex Jugoslavia, Grecia ed Albania), nel Peloponneso, nell’Italia peninsulare ed in alcune isole dello Ionio e dell’Egeo. In Italia è distribuito dalla Pianura Padana (Liguria compresa) alla Sicilia ed è assente in Sardegna; il corso del fiume Po segna pressappoco il limite settentrionale di diffusione attuale anche se storicamente viene citato per la Lombardia e per il Veneto.
Caratteri distintivi: Crostaceo di grandi dimensioni con lunghezza del cefalotorace dell’adulto fino a 50 mm. Viene considerato adulto solo quando la lunghezza è maggiore di 35 mm. Il corpo è diviso in tre segmenti: capo, torace e addome. I primi due formano il cefalotorace e sono ricoperti da un carapace di forma quadrangolare e di colore arancio scuro o marrone-grigio, con striature giallastre. Il capo è munito di un apparato boccale masticatore. Gli occhi, sostenuti da un peduncolo, possono essere ritratti nelle cavità orbitali. Il primo paio di arti è munito di robuste chele di color magenta-viola, utilizzate per la difesa e la predazione, mentre le altre quattro paia hanno funzione locomotoria. Nelle femmine l'addome è oviforme e presenta una tasca addominale per l'incubazione delle uova e il trasporto dei piccoli. Nei maschi l'addome è invece di forma triangolare, molto più stretto di quello delle femmine.
Habitat: Habitat d’acqua dolce collinari con elevata naturalità, con acqua calma o moderatamente corrente e poco profonda, come presso sorgenti, fossi, ruscelli e torrenti, ad un’altitudine compresa in regione tra i 60 m e i 500 m.
Biologia: Predatore generalista ma anche onnivoro, si ciba di ogni sorta di animale vivo o morto, come piccoli pesci ed avannotti , insetti e loro larve, lombrichi e chiocciole oltre a materiale vegetale come alghe e muschi. Ha un comportamento anfibio e vive sia in acqua che nelle sue immediate vicinanze. Trascorre buona parte delle ore diurne in tane scavate nella terra umida, sotto sassi e radici in prossimità delle rive. Soprattutto laddove le rive di torrenti e ruscelli sono ombreggiate da una continua copertura arborea è possibile rinvenire esemplari anche fuori dall’elemento liquido. Nel periodo estivo il granchio utilizza preferibilmente le ore notturne per uscire dalla tana ed andare a caccia di prede sia in acqua che sulle sponde. La copertura vegetale contribuisce a mantenere alto il valore di umidità dell’aria e del substrato allorquando i corsi d’acqua vanno in secca.Il periodo dell'accoppiamento va da maggio ad ottobre ed avviene in acqua. Le femmine incubano nella tasca addominale circa 200 uova fino alla schiusa. I piccoli, completamente formati, rimangono sotto l'addome della madre per qualche tempo, per poi disperdersi. Durante tutto il periodo dell'accrescimento dei giovani, ma anche in seguito, i granchi compiono più volte la muta, processo con il quale ad intervalli regolari, viene rinnovata la robusta cuticola che costituisce l'esoscheletro.
Distribuzione e status in regione: In Emilia-Romagna la specie era sicuramente presente nel bolognese presso Rioveggio. Ora è diffuso soltanto in Romagna soprattutto nella provincia di Forlì e Cesena e Rimini. Il granchio di fiume è specie vulnerabile e nel contesto regionale è senza dubbio in regresso demografico e si è dimostrato in progressiva rarefazione laddove fino a pochi decenni orsono era comunemente segnalato.
Note tassonomiche: Nell’Africa settentrionale è presente con due sottospecie distinte e in Italia con la sottospecie tipica.
Curiosità : Il granchio di fiume non risulta in Romagna sintopico con il gambero di fiume Austropotamobius pallipes. Nei maschi adulti si registra una spiccata eterochelia con una chela, solitamente la destra, di dimensioni nettamente superiori. Piccoli accumuli di limo o sabbia rivelano la presenza delle tane che hanno l’ingresso generalmente subcircolare.
Interesse conservazionistico: Nel Regolamento della Regione Emilia-Romagna n. 29 del 16/8/1993 è inserito all’Art. 9 Comma 2 tra le specie ittiche di cui si vieta il prelievo inoltre nel Piano Ittico Regionale si raccomanda per la sua conservazione, la designazione di aree speciali di tutela. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. Specie vulnerabile secondo Ruffo & Stoch (2005).
Fattori di minaccia: Nel contesto regionale il granchio di fiume è senza dubbio una specie in regresso demografico, oggetto di indiscriminate catture a scopo alimentare, sensibile agli inquinamenti accusati dai corsi d’acqua e alle modifiche strutturali degli alvei e della vegetazione ripariale nonché al cambiamento climatico che sta contribuendo alla riduzione degli habitat idonei.
Misure per la conservazione: Occorre monitorare la distribuzione e consistenza delle popolazioni di granchio di fiume al fine di pianificare interventi di gestione finalizzati al mantenimento di una buona naturalità degli ecosistemi acquatici in cui vive. Particolare attenzione dovrà essere prestata ai prelievi idrici autorizzati e abusivi dai piccoli corsi d’acqua, onde evitare asciutte estive prolungate. Importante è evitare anche estesi tagli della vegetazione di sponda e la compatibilità ambientale dei sistemi di sfruttamento agricolo attorno ai corsi d’acqua in cui è stata rilevata la presenza del granchio. Fondamentale evitare lo scarico dei reflui non autorizzati e non depurati sia civili che da attività produttive nei piccoli corsi d’acqua.
Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.