Scarabeo stercorario delle spiagge o Scarabeo semipunteggiato (foto: A.Marinelli)

Ordine: Coleoptera - Famiglia: Scarabaeidae

 

Ateuchetus semipunctatus (Fabricius, 1792)  

Geonemia: Distribuzione W-Mediterranea. In Italia presente lungo tutte le coste della penisola e le isole maggiori.

Caratteri distintivi: Lunghezza compresa tra 14 e 28 mm. Corpo di colore nero lucido, tozzo, di forma ovale e arrotondata. Il clipeo ha quattro grandi denti e le tibie delle zampe anteriori hanno forti denti per scavare. Gli ultimi segmenti delle antenne formano una clava. Si riconosce facilmente da tutti i congeneri per il contrasto fra la scultura a vistosi punti impressi opachi del torace e le elitre lisce, prive sia di punti impressi che di solchi.

Biologia: Specie coprofaga che si nutre di sterco dei grossi erbivori, occasionalmente anche di escrementi umani. Gli adulti a comparsa precoce (già da fine marzo), sono attivi per tutta la bella stagione e sono eccellenti volatori, potendo raggiungere anche da notevole distanza lo sterco poco dopo la sua deposizione. Grossi frammenti di sterco vengono modellati a forma di pallottole sferoidali che vengono poi fatte rotolare dagli adulti per tratti molto lunghi e seppellite per sottrarle all’insistente concorrenza di altri coprofagi. Le pallottole vengono utilizzate sia per il nutrimento sia per la deposizione delle uova, ed in tal caso la femmina le rimodella a forma di pera dopo averle alloggiate in numero variabile in un’ampia cella sottoterra. Lo scarabeo pratica la telefagia, vale a dire che prende il cibo dov’è disponibile e lo trasporta lontano per consumarlo in un posto più tranquillo; la sua palla funge sia da veicolo sia da cibo da trasportare alla tana. Per trasportare la pallina, lo scarabeo tiene il corpo inclinato con la testa all’ingiù, verso terra, e procede all’indietro. L’insetto si sposta in questo modo perché le quattro zampe (mediane e posteriori) sono tutte impegnate a trattenere e a far rotolare su se stessa la pallina. Tocca al maschio scavare la piccola buca dove verranno poi collocate dalla femmina le pallottole di sterco con entro le uova. Il maschio scava la celletta come un potente bulldozer e con un ritmo ed una precisione assoluta negli spostamenti.

Distribuzione e status in regione: Diffuso nella regione Emilia-Romagna qua e là lungo il litorale dove ancora sono presenti dune sabbiose. E’ specie vulnerabile e in forte rarefazione.

Note tassonomiche: La specie è variabile ma tali variazioni non hanno importanza tassonomica.

Curiosità
: La palla viene confezionata dallo scarabeo stercorario delle spiagge in pochi minuti. Tuffatosi nella “materia prima”, stacca un pezzo dell’impasto con la testa, usando anche i rastrelli (le pale dentate delle zampe anteriori) ed infine comincia a modellare la pillola con le zampe posteriori, più lunghe, che funzionano da compasso ricurvo.

Interesse conservazionistico: Inserita tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.

Fattori di minaccia:Distruzione delle dune litoranee e spiagge naturali per vari fattori, come l’ingressione e l’erosione marina, l’allargamento degli stabilimenti balneari e l’eccessiva frequentazione per la balneazione. Il passaggio dei cavalli lungo le dune sarebbe positiva se non fosse che la sverminatura dei cavalli con prodotti chimici provoca la morte della specie che si nutre appunto dello sterco equino contaminato.

Misure per la conservazione: Tutela delle dune sabbiose da eccessiva frequentazione turistica e dall’erosione marina. Incentivare la presenza di cavalli e bovini lungo il litorale, ma divieto di trattare i cavalli con vermifughi se utilizzati o lasciati liberi lungo spiagge e dune litoranee.

 

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.