Zerinzia o Polissena
Ordine: Lepidoptera - Famiglia: Papilionidae
Zerynthia polyxena ([Denis & Schiffermüller], 1775)
Geonemia: La polissena è distribuita dalla Francia meridionale e, attraverso tutta l’Europa centromeridionale, fino del Kazakhstan. In Italia è presente in tutte le regioni comprese Sicilia ed Elba, manca in Sardegna.
Caratteri distintivi: Apertura alare 30-55 mm. Specie inconfondibile con colorazione di fondo giallo pallido sulla quale spiccano ampi disegni neri costituiti principalmente da macchie poste al centro delle ali e da una serie di formazioni sinusoidali situate sui bordi esterni. Nelle ali posteriori è presente verso i margini una serie di punti rossi spruzzati di azzurro. Le differenze nei due sessi sono minime, con femmine di solito più grandi dei maschi.
Habitat: Specie strettamente legata ad ambienti umidi quali piccoli canali irrigui, marcite e in ambiente montano, in vallecole e colatoi. Presente ad un’altitudine compresa tra 0 e 1700 m.
Biologia: Ha una sola generazione annuale e un’apparizione breve, con lo sfarfallamento degli adulti precocemente, in marzo-aprile, e con alcuni individui logori presenti anche ai primi di maggio. Vola molto lentamente, non allontanandosi mai in modo significativo dal luogo di sfarfallamento. Le uova vengono deposte singolarmente o in piccoli gruppi sulla pagina inferiore della pianta ospite costituita da Aristolochia rotunda e occasionalmente anche da A. clematitis e A. pallida. Le larve, di un colore bruno più o meno scuro, presentano una serie di tubercoli rossi alquanto vivaci con funzione aposematica: essi stanno ad indicare il disgusto al palato (non palatabilità) che provoca l’ingestione di questa farfalla, dovuto agli alcaloidi contenuti nella pianta nutrice e assunti dal bruco durante lo sviluppo.
Distribuzione e status in regione: Localmente presente in tutto il territorio regionale dalla pianura ai 1000 m circa. Molto più comune nelle zone pianeggianti del suo areale. La specie è vulnerabile per l’isolamento delle popolazioni e la bassa capacità di dispersione degli adulti.
Note tassonomiche: Le popolazioni presenti in regione appartengono alla ssp. cassandra Geyer.
Curiosità : Il nome polissena ha origini mitologiche e deriva dal nome Polyxena, la figlia di Priamo, re di Troia, immolata sulla tomba di Achille.
Interesse conservazionistico: La specie è inclusa nell’Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa) della Direttiva Habitat 92/43/CEE. E’ inclusa anche nell’Appendice II della Convenzione di Berna fra le specie strettamente protette. E’ specie bioindicatrice e vulnerabile. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.
Fattori di minaccia: Le cause individuate in letteratura sono legate alla sistemazione idraulica dei piccoli corsi d’acqua, alla pulizia periodica dei canali, soprattutto se effettuata con metodi altamente impattanti, come l’uso di benne o addirittura il loro interramento. In talune aree di pianura il progressivo inurbamento di aree di campagna sta riducendo il potenziale habitat di questa specie.
Misure per la conservazione: Le aree dove essa è più frequente sono costituite da zone agricole e antropizzate per cui la cosa più importante da fare è quella di procedere ad una oculata gestione di questi ambienti. Occorre innanzitutto tutelare gli argini dei fiumi e i canali irrigui, anche piccoli, evitando sfalci eccessivi fuori stagione e una pulizia radicale delle rive mediante l’utilizzo di mezzi meccanici quali trinciatori e benne. Andrebbe evitato anche l’interramento di questi canali, dovuto soprattutto alla progressiva espansione delle aree urbanizzate, al fine di limitare la frammentazione e la contrazione delle aree idonee alla sopravvivenza di questa specie.
Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.