Geco verrucoso

Ordine: Squamata - Famiglia: gekkonidae

Hemidactylus turcicus   (Linnaeus, 1758)

Areale:  Entità Indiano-Mediterranea diffusa lungo la costa mediterranea europea, nei Balcani fino alla Turchia europea, nell'Africa nordorientale, nelle Isole del Mar Rosso e nell'Asia occidentale. In Italia è presente lungo le coste di tutta la penisola e nelle Isole. Introdotta, per trasporto passivo negli Stati Uniti sudorientali, in Messico, Panama e Cuba.

Caratteri distintivi: Colorazione di base variabile ma generalmente chiara tendente al rosa (soprattutto di notte). Dorso ricoperto di tubercoli e macchie brunastre. Coda con bande alterne di colorazione chiara-scura maggiormente accentuata nei soggetti giovani. È una specie notturna, amante di un’umidità abbastanza elevata. La lunghezza totale non supera i 10-12 cm. Ha cuscinetti adesivi costituiti da lamelle allineate che ricoprono buona parte delle dita che presentano robusti artigli. E' molto agile, veloce e ottimo arrampicatore. Si nutre di falene ed altri insetti notturni.


Habitat:esclusivamente antropofilo, osservato all’interno di insediamenti urbani e suburbani di recente costruzione. Al di là delle zone antropiche, è presente in ambienti costieri e rocciosi.


Biologia: soggetto attivo da febbraio a ottobre-novembre. Gli adulti si accoppiano ad aprile-luglio periodo nel quale i maschi adottano particolari comportamenti territoriali ed emettono vocalizzazioni specifiche. La femmina ovidepone  durante il periodo riproduttivo  due o tre volte, una o due uova dal guscio calcareo. Dopo 40-90 giorni nasceranno i piccoli.


Note tassonomiche: la sistematica è controversa, alcuni autori la considerano una specie politipica, altri distinguono più specie. La validità delle diverse sottospecie in oltre è ancora discussa. Attualmente la maggior parte degli autori attribuisce quasi tutte le popolazioni europee alla sottospecie H. turcicus turcicus (Linnaeus, 1758).


Distribuzione regionale: E' presente nella porzione sudorientale della regione ove, per lo più, potrebbe essere stata introdotta e successivamente acclimatata. Diffusa esclusivamente in pianura si è adattata solo in habitat urbani (A02).


Testi a cura del Servizio Parchi e Risorse forestali in collaborazione con G. Tedaldi, in riferimento a "Atlante degli anfibi e Rettili d'Italia" a cura di R. Sindaco, G. Doria, E. Razzetti, F. Bernini. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa - 2006