Ramarro
Ordine: Squamata - Sottordine: Sauria - Famiglia: Lacertidae
Lacerta viridis (Laurenti, 1768)
Geonemia: Entità S-Europea diffusa dall'Europa centromeridionale fino all'Asia minore, assente in quasi tutta la Penisola Iberica, e nelle isole mediterranee. In Italia è presente lungo tutta la penisola e in Sicilia.
Caratteri distintivi: Dorso con colorazione di fondo verde brillante, talvolta con reticolo scuro sovrapposto. Nelle femmine e nei giovani spesso sono presenti delle striature longitudinali dorsolaterali, interrotte o continue. Nei maschi nel periodo della fregola e, in misura minore anche nelle femmine, la gola presenta un'evidente colorazione blu. Squame ventrali di forma trapezoidale.
Lunghezza totale massima 45 cm.
Habitat: Margini di boschi, cespuglieti, siepi, radure erbose, prati, coltivi, alvei di fiumi, aree urbane, pinete litoranee, pietraie.
Biologia: Velocissimo, vivace e mordace preda vari invertebrati e piccoli Vertebrati terricoli quali micromammiferi; si nutre anche di uova di Uccelli, di Sauri e piccoli ofidi. I maschi presentano uno spiccato comportamento territoriale e danno luogo spesso a combattimenti ritualizzati. La femmina depone sotto pietre o in buche da lei scavate, fino ad oltre 20 uova. Durante l'inverno i ramarri svernano in cavità del suolo, sotto pietre o sotto le radici degli alberi.
Note tassonomiche: Specie politipica che annovera numerose sottospecie. Recentemente Rykena (1991) e Amann et al. (1997), sulla base di studi biochimici e morfologici, hanno proposto la suddivisione delle popolazioni europee in due specie distinte: quelle occidentali (Spagna, Francia e Germania occidentale) sarebbero ascrivibili a Lacerta bilineata Daudin, 1802, mentre quelle orientali a L. viridis. La definizione dei limiti geografici della nuova specie di Ramarro europeo non è però ancora certa ed in particolare non vi sono riferimenti decisivi per le popolazioni padane, per questi motivi in questa sede manteniamo la denominazione tradizionale.
Distribuzione regionale: Diffusa su tutto il territorio regionale dall'Appennino alla pianura interna fino al litorale. Ha un'ampia distribuzione altitudinale con prevalente frequenza nelle fasce planiziali e collinari; la quota massima rilevata è di 1427 m. Specie ad ampia valenza ecologica è presente in vari ambienti, particolarmente in quelli forestali caratterizzati da cespuglieti e arbusteti e siepi, frequente anche in ambienti antropici come incolti e radure e aree urbane.
Tratto da "Gli Anfibi e i Rettili dell'Emilia-Romagna" di S. Mazzotti e G. Stagni, Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara - Regione Emilia-Romagna, IBACN - 1993
Revisione e aggiornamento nel 2009 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con G. Tedaldi, in riferimento a "Atlante degli Anfibi e dei Rettili d'Italia" a cura di R. Sindaco, G. Doria, E. Razzetti, F. Bernini. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa -2006