Tartaruga caretta o comune (Fondazione cetacei onlus)

Ordine: Testudines - Famiglia: Cheloniidae

Caretta caretta (Linnaeus, 1758)

Areale:
Entità subtropicale e tropicale dell’oceano Atlantico, diffusa anche in regioni dalle acque temperate. È possibile trovarla in tutta la fascia mediterranea,  ma soprattutto nei bacini orientali e presso le coste nordafricane.


Caratteri distintivi: il carapace misura da 40 a 90 cm ed anche oltre, ed è di colore bruno-rossastro; su di esso sono disposti cinque coppie di scudi costali. Alcuni esemplari giovani presentano una carena dorsale dentellata. Le squame sono marginate da un colore giallastro. Forma nel complesso ovale e zampe a mò di pinna. La testa assume grandi dimensioni ed è dotata di “becco” (ranfoteca) robusto. Alla nascita misura non più di 5 cm per poi superare il metro da adulta; il maschio dall’età di circa 13 anni sviluppa una coda che lo contraddistingue nettamente dalla femmina.


Habitat: ambienti marini di diversa tipologia; è infatti possibile rinvenirla sia in acque basse e calde che a grandi profondità, in acque moderatamente salmastre, in mare aperto o su fondali costituiti da posidonia (nel Mediterraneo). La Tartaruga comune ama essere trasportata dalla corrente (pelagica) che gli permette di migrare per migliaia di miglia.


Biologia: si ciba prevalentemente di meduse, invertebrati acquatici, artropodi (crostacei) ed echinodermi. È attiva tutto l’anno, con periodi di torpore in inverno (alle nostre latitudini); è diurna. Nel periodo riproduttivo compie ampi spostamenti per ovideporre durante la notte; rilascia centinaia di uova in buche profonde localizzate su spiagge sabbiose laddove le temperature estive superano i 20°C. L’incubazione ha una durata di circa 60 giorni ed è possibile che la stessa femmina ovideponga più volte all’anno.


Note tassonomiche: sono state distinte due sottospecie in base al colore, taglia, numero di scudi marginali: C.c.gigas (Deraniyagala, 1933),  diffusa negli oceani Pacifico ed Indiano e C.c.caretta (Linnaeus, 1758) presente nell’oceano Atlantico e mare Mediterraneo.


Distribuzione regionale: E’ diffusa in aree costiere della regione, sia in acque basse che in alto mare.


Testi a cura del Servizio Parchi e Risorse forestali in collaborazione con G. Tedaldi, in riferimento a "Atlante degli anfibi e Rettili d'Italia" a cura di R. Sindaco, G. Doria, E. Razzetti, F. Bernini. Societas Herpetologica Italica, Edizioni Polistampa - 2006