Geologia, suoli e sismica

Carta inventario delle frane

La Carta inventario delle frane rappresenta la distribuzione dei depositi di frana sul territorio dell’Emilia-Romagna

La Carta inventario delle frane rappresenta la distribuzione sul territorio dei depositi di frana, estratti dal layer delle “coperture quaternarie” contenuto nella Banca Dati geologica a scala 1:10000 e arricchiti di alcune informazioni contenute nell'Archivio storico delle frane della Regione Emilia–Romagna.

Il termine frana indica un processo di distacco e movimento verso il basso di masse rocciose e/o suolo dovuto prevalentemente all’effetto della forza di gravità; in una frana si distinguono, da monte a valle, una zona di distacco, una zona di movimento ed una zona di deposito o accumulo. Nella Carta sono delimitate solo le zone di deposito (occupate quindi dai terreni che hanno manifestato evidenze di movimento). In alcuni casi, quando le frane (o loro parziali riattivazioni) sono di dimensioni troppo piccole per essere rappresentate in forma areale, ma esiste una documentazione che ne testimonia la presenza e la attività, esse sono rappresentate come punti.

Nella carta vengono rappresentati altri depositi che pur non essendo direttamente riferibili a frane possono essere di utilità per la comprensione complessiva dell'evoluzione dei versanti. Tra di essi altri depositi di versante non attribuibili direttamente a frane, depositi alluvionali e quelli di origine antropica,

La descrizione delle singole unità rappresentate è contenuta nella legenda (pdf64.19 KB). La legenda è allegata alle carte inventario delle frane scaricabili in formato PDF (relativamente alle voci effettivamente presenti nel Comune considerato).

Nella versione WebGis i dati sono visualizzabili interrogando le singole aree.

Fonti e aggiornamento dei dati

Particolare del database cartografico del Progetto IFFILe frane rappresentate nella carta sono il frutto del rilevamento geologico sul terreno svolto a tappeto sull’intero territorio regionale per la realizzazione della Carta geologica regionale a scala 1:10000 negli anni 1980 – 2000, poi revisionato per il progetto IFFI (Inventario dei fenomeni franosi in Italia) negli anni 2004 – 2005 integrando al rilevamento anche l’interpretazione di foto aeree e la raccolta di fonti documentali.

Da allora il Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli sviluppa e aggiorna costantemente la Banca Dati geologica e conseguentemente anche la sua parte relativa all’Inventario delle frane mediante:

  1. raccolta e interpretazione di nuovi dati di studi e relazioni tecniche, di segnalazioni di attivazione da parte di Enti Locali o cittadini, di report tecnici della Agenzia di Protezione Civile, di cronache di giornali o di informazioni da siti web;
  2. rilievo diretto sul terreno in seguito a sopralluoghi;
  3. analisi di dati di monitoraggio strumentale sia in sito che telerilevato;
  4. analisi o rianalisi di fotografie aeree e satellitari, di cartografie storiche e catastali.

In seguito a tali analisi o rianalisi critica e vengono prodotte modifiche alla cartografia che possono riguardare:

    • inserimento di nuove frane;
    • perfezionamento delle geometrie o riperimetrazione dei corpi di frana già esistenti;
    • cancellazione di frane dall’inventario;
    • variazioni di stato di attività o integrazione di dati storici.

A ciascuna frana rappresentata nella Banca Dati geologica è associata una data di rilevamento/aggiornamento compresa tra il 2005 e il 2018. Essa è identificabile tra le informazioni associate visibili nella cartografia interattiva, ma non sulle carte in formato PDF scaricabili.

I dati contenuti sono stati elaborati sulla base delle informazioni reperite alla data del 1 Giugno 2018. Il prossimo aggiornamento è previsto per Giugno 2019.

Accedi ai dati dell’ Archivio storico delle frane e della Carta Inventario delle frane con diverse modalità.

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