Parchi, foreste e Natura 2000

IT4080004 - ZSC - Bosco di Scardavilla, Ravaldino

Superficie: 454 ettari
Province e Comuni interessati: FORLI'-CESENA (Forlì, Meldola)

Il sito include la Riserva naturale regionale Bosco di Scardavilla

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4080004 (pdf171.79 KB)

Note esplicative al formulario (pdf1.26 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Romagna

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (pdf504.88 KB)

 Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (pdf4.23 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Progetto LIFE EREMITA

Descrizione e caratteristiche

Bordura arbustiva al margine del querceto. Foto archivio Servizio Parchi e Risorse Forestali della Regione Emilia-RomagnaIl sito si estende tra gli 80 e i 200 m, prevalentemente intorno ai 100 m di quota, su quella fascia pedecollinare forlivese morfologicamente caratterizzata dallo sviluppo di ampi terrazzi sabbiosi alluvionali e in particolare nella zona modellata dalle dinamiche quaternarie del fiume Bidente. L'avvicendarsi di fasi erosive e di sedimentazione ha portato alla creazione di diversi ordini di terrazzi; i più antichi sono quelli più alti rispetto al fondovalle attuale che risulta bordato dai terrazzi di formazione più recente. Su queste superfici a scarsa pendenza si è avuta una particolare evoluzione dei suoli con formazione di terreni scarsamente fertili, calciocarenti, la cui vocazione più forestale che agricola ha consentito la sopravvivenza di alcuni nuclei boscati, oggi molto alterati, che fino a pochi decenni fa si erano conservati in una condizione vicina a quella originaria. Il sito si caratterizza per la presenza di un importante lembo residuo di bosco planiziale a Quercus cerris, Quercus petraea e Quercus pubescens compreso nella Riserva Naturale regionale del Bosco di Scardavilla (29 ha), fiancheggiato da un’area intensamente coltivata che, a risalire il Rio della Para oltre Ravaldino fino a Lardiano, è sovrastata da versanti calanchivi pliocenici a rada vegetazione terofitica ed arbustiva. Complessivamente le aree forestali, con ulteriori lembi frammentati di roverelleto xerofilo, formazioni lineari a pioppeto-saliceto, arbusteti a ginestra e lande cespugliate acidofile, non superano un terzo della superficie, prevalentemente occupata da seminativi e coltivi a pratica per lo più estensiva. Elevata pressione antropica per attività agricole e venatorie costituiscono il fattore di rischio più marcato per la conservazione del sito. Otto habitat (tre prioritari) d'interesse comunitario, tre forestali abbastanza accorpati, due arbustivi e due erbacei di prateria seminaturale all'opposto piuttosto frammentati, occupano complessivamente circa il 20% della superficie di riferimento.

Vegetazione

Dente di cane (Erythronium dens-canis). Foto Stefano Bassi, archivio personaleIl bosco di Scardavilla é un querceto quasi puro di circa 7 ettari. Al Cerro, specie più diffusa, si affiancano Rovere e Roverella più qualche Farnia con problematiche forme ibride. Altre specie arboree, generalmente confinate nel piano inferiore del bosco, sono il Nespolo, il Ciavardello e il raro Malus florentina; solitamente ai bordi compaiono Acero campestre, Olmo, Orniello e Sorbo domestico. Non mancano Prugnolo, Biancospino, Sanguinello, Lantana e Ligustro, oltre a Sambuco e rovi a contraddistinguere i tratti che hanno subìto tagli recenti. Il sottobosco è ricco di importanti presenze sia mediterranee (ciclamini, Scilla autumnalis, Pulicaria odora), sia atlantiche (Physospermum cornubiense) sia dell’alto Appennino (Polygonatum odoratum, P. multiflorum, Lathyrus niger, Lilium croceum) sia delle ormai scomparsa vegetazione planiziale (Aristolochia rotunda), in un interessantissimo ambiente relitto capace di conservare le tracce delle vicende climatiche e naturali passate. Nei tratti piú aperti e in alcuni margini è conservata una landa acidofitica con caratteri termofili, ricchissima di specie importanti, residuo di quella “savanèla” arborata su terreni ferrettizzati di zangheriana memoria, luminosi, che accanto a Rosa gallica, Serratula tinctoria , Calluna vulgaris (acidofile) vede i sempreverdi Rosa di S.Giovanni e Cisto a foglia di salvia (Cistus salvifolius) e altri tipici arbusti, tra i quali il Citiso peloso (Chamaecytisus hirsutus ) e alcune piccole ginestre (Genista tinctoria, G. germanica). Tra le specie rare in ambito regionale, sono presenti numerose orchidee tra le quali Serapias cordigera (non più riscontrata da alcuni anni) e la più tipica Platanthera chlorantha; i garofani selvatici Dianthus balbisii e D. armeria; tra le numerose geofite il Dente di cane Erythronium dens-canis e il Tulipano rosa Tulipa clusiana. Un bel repertorio floristico completo e aggiornato è stato recentemente pubblicato a cura dell’amministrazione della Riserva e del Comune di Meldola.

Fauna

Tana di istrice nel folto sottobosco di pungitopo. Foto Sandro Bassi, archivio personaleTra le specie ornitiche di interesse comunitario, nidificano l’Albanella minore (Circus pygargus) e altre specie legate agli habitat xerici dei calanchi: Succiacapre (Caprimulgus europaeus), Calandro (Anthus campestris), Ortolano (Emberiza hortulana). L'Averla piccola (Lanius collurio) nidifica nelle aree marginali e di ecotone. Di interesse sono la nidificazione di Sterpazzola, Sterpazzolina, Canapino, Averla capirossa (Lanius senator), Torcicollo (Jynx torquilla) e Upupa (Upupa epops). Tra i vertebrati minori, di interesse comunitario è la presenza del Tritone crestato (Triturus carnifex); non mancano alcune rane dall'altalenante diffusione. E’ presente il Saettone o Colubro d'Esculapio (Zamenis longissimus). Tre specie di Insetti sono di interesse comunitario: i Coleotteri Lucanus cervus e Cerambix cerdo legati agli ambienti forestali con alberi marcescenti e il Lepidottero Euplagia quadripunctaria. Sono presenti anche il Coleottero Polyphilla fullo e il Lepidottero Ropalocero Zerynthia polyxena. Tra i Mammiferi, di rilievo è la presenza di Istrice (ormai divenuto piuttosto invadente, visto il poco spazio a disposizione) e Puzzola. Sicuramente sono presenti numerose specie di chirotteri, ancora da investigare, favoriti dalla varietà d'ambienti a disposizione nel sito e nelle aree circostanti.

Per saperne di più

Carta di dettaglio (pdf6.98 MB)

Inquadramento territoriale

Azioni sul documento

ultima modifica 2022-09-08T16:24:16+01:00
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