Superficie: 1337 ettari
Province e Comuni interessati: PIACENZA (Gazzola, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Piacenza, Rivergaro, Rottofreno, Travo)

Territorio confinante con IT4010018 ZSC-ZPS

Il sito ricade quasi interamente nel territorio del Parco regionale fluviale del Trebbia

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4010016 (PDF - 238.6 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia occidentale 

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 128.2 KB) 

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 17.8 MB)

Piano di Gestione (PDF - 9.8 MB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Alveo del Trebbia. Foto Angelo Battaglia, Provincia di Piacenza

Il sito si estende linearmente lungo il basso corso del Fiume Trebbia dalla conoide presso Rivergaro fino alla confluenza nel Po, poco a Ovest di Piacenza. Comprende un esteso greto fluviale tipico dei fiumi appenninici del bacino padano, tuttora in buono stato di conservazione, gli ambienti ripariali ad esso contigui e zone marginali ai circostanti, estesi coltivi. Sono presenti corpi d'acqua interni con acque correnti e stagnanti (ca. 25%); praterie aride e steppe (ca. 15%); boschi di caducifoglie mesofile e boschetti igrofili ripariali (ca. 10%); praterie umide e migliorate (ca. 2%). Nelle praterie in particolare si segnala la presenza di orchidee protette dalla L.R. 2/77. Non mancano coltivi di vario genere, tra i quali seminativi e frutteti e vigneti (ca. 17%); impianti forestali monocolturali e pioppeti (ca. 1%). Nell’area esistono punti di scarico liquido e solido (inerti) potenzialmente inquinanti, attività estrattive e opere di difesa spondale soggette a manutenzione. Insieme a una certa frequentazione ricreativo-turistica, tali fattori determinano condizioni di marcato traffico per facile accessibilità e diffusa viabilità, arrecando un certo disturbo soprattutto alla fauna. Sei habitat di interesse comunitario, dei quali due prioritari, coprono poco più di un terzo della superficie del sito, a carattere ripariale dai tipi pionieri effimeri d'acque correnti e stagnanti a quelli stabili di tipo forestale.

Vegetazione

L’area ha continuità ed elementi comuni con il tratto di Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio, sito adiacente, ed annovera tipici ambienti fluviali di alta pianura quali ghiaioni, banchi argillosi a vegetazione annuale nitrofila (chenopodieti) e vegetazione ripariale di salici arbustivi tra i quali Salix eleagnos. Il bosco ripariale, a salici (soprattutto Salix alba) e pioppi (Populus alba e P. nigra), è discontinuo ma significativamente presente, in quello che possiamo considerare il contesto fluviale più grande, più conservato e più continentale allo sbocco nella pianura emiliana. Lembi di prateria sostanzialmente arida ospitano orchidee protette dalla L.R. 2/77 quali Anacamptys pyramidalis, Ophrys apifera, Ophrys holoserica, Orchis coriophora, Orchis morio, Orchis tridentata, Orchis ustulata. L’ambito floristico-vegetazionale, ancorchè non presenti elementi di straordinaria rilevanza naturalistica, appare in grado di sostenere una fauna particolarmente diversificata che costituisce la vera ricchezza del sito.

Fauna

 Occhione (Burhinus oedicnemus). Foto Franca Zanichelli, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003

La contiguità di ambienti diversi permette la nidificazione di numerose specie di uccelli propri degli ambienti prativi e di margine (Averla piccola, Calandro, Calandrella, Tottavilla, Succiacapre), degli ambienti più propriamente fluviali (Martin pescatore) e dei greti ghiaiosi (Fraticello, Sterna comune, Occhione - Burhinus oedicnemus -, specie rara che nidifica regolarmente sul greto fluviale e nelle adiacenti aree cespugliate. L'alveo fluviale è frequentato a scopo alimentare o come sito di sosta e passaggio durante le migrazioni da Ardeidi (Airone rosso, Nitticora, Garzetta), limicoli (Piro piro boschereccio) e rapaci (Falco di palude, Falco pecchiaiolo). L'area di conoide del Fiume Trebbia ospita una delle ultime popolazioni provinciali autosufficienti di Starna (circa un centinaio di esemplari) ed è rilevante negli argini spondali la presenza di colonie di Topino e Gruccione. Per quanto riguarda i pesci, sono segnalati Cobite comune (Cobitis taenia), Barbo (Barbus plebejus), Lasca (Chondrostoma genei) e Vairone (Leuciscus souffia). Tra i mammiferi è riportata la presenza di diverse specie di Chirotteri, tra i quali Serotino comune (Eptesicus serotinus), Pipistrello di Savi (Hypsugo savii), Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii). L'erpetofauna conta numerose specie tipiche degli habitat collinari e di pianura; quelle di maggior interesse conservazionistico sono: Biacco (Coluber viridiflavus), Natrice viperina (Natrix maura), Natrice dal collare (Natrix natrix), Natrice tassellata (Natrix tessellata), Ramarro (Lacerta viridis), Lucertola campestre (Podarcis sicula). Tra gli invertebrati, il gambero di fiume sembra oramai sopraffatto dai rivali esotici e dagli esiti letali della micosi da questi veicolata, mentre stabili appaiono le popolazioni della libellula Ophiogomphus cecilia e della farfalla Zerinthia polixena, di interesse comunitario.

Per saperne di più

I Geositi dell'Emilia-Romagna

Flora piacentina

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 6.8 MB)